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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


venerdì 23 dicembre 2011

IMmUni



di Franco Cesario

In questo periodo di profonda crisi del capitalismo e di grandi dibattiti sul come risollevare le sorti della malandata economia italiana è necessario cercare, da parte di quelle forze sociali e politiche responsabili e fortemente caratterizzate per la loro spiccata propensione verso la giustizia sociale, soluzioni che possano evitare vessazioni contro quelle categorie sociali che da anni sono le uniche a pagare regolarmente crisi prodotte da altri.

E' ormai diffusa opinione, non solo in noi “eretici” della Sinistra Antagonista, che tra gli altri provvedimenti da mettere in campo (Patrimoniale, tassazione dei capitali scudati, dimezzamento delle spese militari) ci sia anche un maggiore contributo da parte delle confessioni religiose proprietarie di immobili attraverso il pagamento dell’Imposta Municipale Unica, quel provvedimento recentemente varato dal governo Monti che di fatto reintroduce l’Ici sulla prima casa.

Non si tratta di spirito di rivalsa o punitivo nei confronti delle confessioni religiose (quindi non solo della Chiesa Cattolica che comunque possiede la stragrande maggioranza degli immobili in questione) ma di presa di coscienza e compartecipazione al risanamento delle casse del nostro paese.

Chi sostiene (strumentalmente?) che gli immobili ecclesiastici svolgano una rilevante utilità sociale non inquadra bene la situazione.

Perché l’IMU dovrebbe essere pagata da una famiglia su di un immobile su cui spesso grava già un mutuo ipotecario? Non ha forse anch’essa una rilevante funzione sociale?

A parte i casi di elusione fiscale, presenti anche sul nostro territorio comunale, la zona grigia di esenzione dei beni ecclesiastici è troppo larga e confusa.

Dovere di tutte le confessioni religiose è quello di partecipare alla spese dello stato anche e soprattutto ora in cui la crisi è così acuta; tutti devono contribuire ad eliminare le ambiguità che circondano alcuni immobili in cui il confine fra commerciale e non è molto labile.

Essere compiacenti con questi ormai insopportabili privilegi è veramente fuori luogo.

Anche ministri di questo “governo delle banche” come il ministro dell’Ambiente Clini e lo stesso Bagnasco (salvo poi ritrattare in parte…) hanno aperto ad un miglioramento della legge affinché non ci siano più ombre.

Sarebbe un segnale di solidarietà vera, di superamento di privilegi che ormai non hanno più posto, soprattutto al giorno d’oggi.

martedì 20 dicembre 2011

Ordine del giorno del PRC Assisi sull'antifascismo


Il Partito della Rifondazione Comunista di Assisi, vivamente preoccupato per la recrudescenza del barbaro fascismo tornato tristemente alla ribalta delle cronache per l'efferata uccisione di inermi cittadini senegalesi nella città di Firenze, propone alle forze democratiche in seno al consiglio comunale il seguente ordine del giorno

Al Sindaco

Al Presidente del Consiglio Comunale

ORDINE DEL GIORNO

di iniziativa del Partito della di Rifondazione Comunista di Assisi

avente per oggetto: “Difesa della democrazia e lotta contro le nuove forme di fascismo”

PREMESSO CHE

- I luttuosi eventi di Firenze, provocati da un convinto attivista di una associazione composta da soggetti che non si vergognano di autodefinirsi “fascisti del III millennio”, esigono una pronta risposta delle Istituzioni democratiche a tutti i livelli;

- Assisi è per antonomasia la città della Pace, della Tolleranza, della Fratellanza fra i Popoli e dell’antirazzismo e deve rappresentare nel mondo un faro e un simbolo che serva da monito e da esempio per tutte le comunità;

- l’Italia è una Repubblica democratica nata dalla Resistenza antifascista e fondata sui valori della democrazia, della libertà individuale e della solidarietà sociale;

- la XII Disposizione finale e transitoria della Costituzione italiana recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. […]”;

- la legge 20 giugno 1952, n.645 che contiene le Norme di attuazione della XII Disposizione finale e transitoria, prevede il reato di apologia del fascismo commesso da chiunque “pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”;

- detta legge intende per riorganizzazione del disciolto partito fascista “quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”;

CONSIDERATO CHE

- sempre più frequentemente ad Assisi e in tutto il nostro comprensorio le cronache danno notizia di soggetti che si richiamano al fascismo ed al nazismo;

- anche nella nostra provincia si sono verificati atti di scempio e di oltraggio alla storia e alla memoria condivisa del nostro territorio, nonché attentati alle forze democratiche ed antifasciste, come l’incendio alla sezione del Partito della Rifondazione Comunista di Gubbio, con chiari richiami al nazismo (disegni di svastiche sull’ingresso della sede);

- si registra la presenza di organizzazioni di chiara matrice fascista, inneggianti alla violenza e al razzismo;

- sempre più frequentemente organizzazioni pseudo studentesche che si richiamano al nazismo e al fascismo distribuiscono materiali di propaganda fuori alle scuole superiori nel tentativo di diffondere la loro cultura violenta e razzista e fare proselitismo.

EVIDENZIATO CHE

- il riemergere di organizzazioni che si rifanno al nazismo e al fascismo si colloca in un periodo storico dove la nostra Costituzione subisce sempre più frequentemente attacchi che tentano di ridimensionarne il suo portato di libertà e di uguaglianza. Attacchi all’art.1 della Costituzione, alle assemblee elettive, al contratto collettivo nazionale del lavoro sono solo alcuni esempi delle continue e logoranti azioni di svilimento dei principi della nostra Costituzione;

- a fronte degli attacchi alla Costituzione la stessa società civile si è mobilitata con manifestazioni come quelle del 12 marzo 2011, dove hanno partecipato tra gli altri, la Rete degli studenti, Art.21, ANPI, CGIL, ARCI, dimostrando, con la grande partecipazione alla manifestazione, come la difesa della carta costituzionale sia un tema sentito e prioritario per il popolo italiano;

CONSIDERATO CHE

alla luce della storia del nostro Paese, delle atroci sofferenze subite dagli italiani a causa del regime fascista e della guerra da esso voluta, del prezzo di sangue pagato da tanti cittadini per la Liberazione dal nazifascismo e per l'affermazione dei valori di libertà, uguaglianza e democrazia è necessario che tutte le forze politiche democratiche si impegnino per difendere e ribadire i valori antifascisti e democratici condivisi;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI IMPEGNA IL SINDACO,

LA GIUNTA, I CONSIGLIERI TUTTI

- a proporre ogni utile atto o comportamento finalizzato alla difesa ed al mantenimento dello spirito unitario dell'antifascismo, che vide nella Resistenza combattere fianco a fianco tutte le forze democratiche come i comunisti, i democratici-cristiani, i socialisti e liberali, nonché civili e militari, valorizzando anche le associazioni antifasciste presenti sul nostro territorio (ANPI in primis) ed il coordinamento fra i diversi soggetti politici e sociali, intorno alla comune difesa dei valori antifascisti e democratici;

- a costituire un locale osservatorio antifascista per la difesa della Costituzione Repubblicana;

- a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo, a condannare politicamente tutte le “manifestazioni di fascismo”, ovunque si tentasse di svolgerle;

- ad attivarsi affinché non vengano concessi patrocini, spazi pubblici, permessi o autorizzazioni a manifestazioni di ogni genere, in cui siano presenti tali soggetti;

- a intraprendere un percorso di iniziative culturali per far conoscere nelle scuole e tramandare alle nuove generazioni, i valori antifascisti che sono alla base del nostro ordinamento;

- a dichiarare, anche formalmente, il comune di Assisi “Comune antifascista”, inserendo questa dichiarazione di principio nello Statuto del Comune di Assisi.

mercoledì 14 dicembre 2011

UNA MANOVRA DI CLASSE


di Giorgio Becchetti Fillea Cgil-Camera del Lavoro Bastia Umbra

Il governo Monti con la sua manovra del 4 dicembre ha sferrato una vera e propria aggressione contro i lavoratori e i ceti popolari (famiglie, pensionati, giovani, studenti, precari, disoccupati, cassintegrati).

Un attacco che nelle prossime settimane farà sentire effetti devastanti anche sul sofferente tessuto sociale e lavorativo del nostro territorio, già indebolito dalla crisi, dove si moltiplicano le chiusure e i ridimensionamenti drastici di aziende di ogni settore, con la conseguente perdita di migliaia di posti lavoro.

Nella manovra Monti, infatti, non c’è nessun intervento strutturale che possa avere una qualche ricaduta positiva sull'industria locale e nella moribonda edilizia, a partire, per esempio, dall'incentivazione del risparmio energetico, o, come poteva essere, un piano di piccole e grandi opere per il recupero e la messa in sicurezza del territorio e dei centri storici. Non c'è alcun contrasto vero al lavoro nero, all'illegalità e all'evasione fiscale, che segnano pesantemente tutto il settore delle costruzioni e del commercio, con gravissime infiltrazioni mafiose e camorristiche anche nella nostra regione.

Il DURC per congruità negli appalti privati (per tutte le aziende) e la qualificazione delle imprese, con il conseguente elevato recupero di gettito fiscale (Irpef, Iva) poteva essere una strada percorribile, anche visti i passi avanti già fatti dalle parti sociali in questo campo. E invece nulla di tutto ciò!

La mancanza di una patrimoniale strutturale e di una tassazione delle rendite finanziarie, la riproposizione di una Ici maggiorata (Imu) sulla prima casa, gli aumenti dell'Iva e dei prodotti energetici saranno la causa di ulteriori inaccettabili effetti recessivi su una economia locale e nazionale già alle corde!

Il sistema pensionistico viene di fatto distrutto, obbligando le lavoratrici e i lavoratori anziani a restare al lavoro 1-2-3 anni in più, per arrivare più tardi e con assegni più leggeri, in pensione. I pensionati, col blocco dell'indicizzazione (il 75% delle pensioni sono sotto i 950 euro!) resteranno indifesi nei confronti di un’inflazione, che è già al 3,5% e che continuerà a crescere indisturbata.

Questo innalzamento drastico dell'età di accesso alle pensioni appare come una punizione insostenibile per tutti, e più in particolare per coloro che hanno nella fatica, nell'usura fisica, nel pericolo costante, la propria condizione lavorativa quotidiana!

I giovani (che vengono falsamente presentati come i beneficiari della manovra) troveranno sempre più spesso i posti di lavoro occupati da anziani a cui sarà vietato andare in pensione.

Vengono aumentate le tasse che colpiscono i lavoratori e i redditi medio bassi (l’IVA, le addizionali Irpef locali, le accise sulla benzina, l’ICI sulla prima casa, i ticket sanitari) a fronte di salari e stipendi medi fra i più bassi d'Europa.

Vengono ulteriormente tagliati i finanziamenti alle regioni e agli enti locali (5 miliardi in meno) mettendo a rischio e abbassando la tutela e la rete di tutti i servizi pubblici, (dalla sanità ai trasporti) che ci costeranno sempre di più.

Presto arriverà la riforma del mercato del lavoro, con la promessa cancellazione dell’articolo 18 e il definitivo smantellamento di quello che resta, dopo anni di attacchi, dell'insieme dei diritti dei lavoratori

Nel frattempo i ricchi non vengono toccati, anzi, una parte delle risorse tagliate ai ceti popolari andrà a coprire gli sgravi fiscali per le aziende, consentendo ai padroni elevati e sicuri profitti

La manovra “tecnica” è una patrimoniale al contrario che sottrae decine di miliardi al reddito dei cittadini per metterli nelle tasche della finanza, delle banche, del quel 10% già schifosamente ricco di questo paese. Inoltre, la somma delle manovre di Berlusconi e di Monti aggraverà la recessione già in atto facendo perdere altre centinaia di migliaia di posti di lavoro su scala nazionale.

Per tutto questo, nonostante le difficoltà, lunedì 12 dicembre siamo scesi in piazza, in presidio e in sciopero sotto la Prefettura di Perugia per manifestare tutta la nostra rabbia, per respingere questa manovra classista! Dobbiamo essere consapevoli che solo con lotta, solo lavorando per un vero grande Sciopero Generale che non si fermi a qualche cambiamento di facciata della porcheria “tecnica” di Monti, e solo facendo finalmente pagare quel 10% di società che detiene e amministra enormi ricchezze, potremo avere equità e maggiore giustizia sociale.

Mobilitiamoci nei posti di lavoro e nel territorio contro il modello sociale Monti-Marchionne! Il governo Monti non è tecnico, è di destra! Solo con l'estensione delle lotte e la generalizzazione vera dello sciopero e possibile batterlo!

martedì 13 dicembre 2011

Rilanciamo un volta per tutte il turismo

Il turismo è il settore più importante dell’economia di Assisi, il nostro petrolio (molto meno inquinante e per il quale mai nessuno farà, almeno speriamo, una guerra…).

Semplificare con toni trionfalistici, tendenti a dipingere la situazione sempre rosea e sotto controllo non è utile allo sviluppo economico della città.

Né tanto meno il turismo può essere terreno di scontro tra le varie fazioni di un sempre più diviso PdL (nonostante la millantata grande unità di intenti sbandierata dal segretario comunale del partito di maggioranza relativa in consiglio comunale).

Nello specifico delle questioni, restiamo contrari alla tassa di soggiorno perché è un balzello che rischierebbe di comprimere ancor di più le visite e avrebbe effetti negativi sugli operatori con pesanti ricadute sui livelli occupazionali del settore.

Per quanto riguarda il resto manca, purtroppo, a nostro avviso, una vera strategia di insieme, una programmazione a lunga scadenza non basata sulle emergenze e sui capricci del momento; riteniamo utile, invece, creare eventi di rilievo internazionale con cadenza annuale e con una grande valenza culturale per dare ad Assisi una nuova immagine non solo legata al mordi e fuggi e al solo turismo religioso (divenuto, ormai è chiaro, insufficiente se resta il solo elemento distintivo riconoscibile della nostra città).

E' necessario, quindi, puntare su altri ambiti: il turismo basato sulla tutela ambientale (S.Francesco, tra l'altro è patrono dell’ecologia), sulla valorizzazione delle tante bellezze infrastrutturali intese in senso artistico e non solo spirituale, nel far divenire Assisi una delle capitali del buon mangiare “alla umbra” (una delle cucine più gustose e ricche d’Italia) e ovviamente cominciare finalmente una stretta e concreta collaborazione con l’aeroporto di S.Egidio che da pochi mesi porta il nome del nostro santo poverello.

Senza dimenticare che Assisi è la città della marcia della Pace, evento tra i più importanti a livello mondiale nel campo della solidarietà e della tolleranza fra i popoli.

Diversificazione è la parola chiave che deve divenire un mantra per i nostri, fino ad ora incapaci, amministratori.

Assisi è si un motore indispensabile per l’intera Regione ma oggi non è più possibile mettere in campo delle strategie scollegate e solitarie vivendo una condizione di beato (ma non produttivo) isolamento con le altre realtà turistiche umbre.

Non basta puntare sulla scadenza del 2019 per farsi eleggere insieme a Perugia (probabilità purtroppo remota) capitale europea della cultura (tra l'altro ci sono dubbi se il regolamento preveda la possibilità di candidature congiunte con altre città).

Puntare ad essere il fulcro turistico umbro è legittimo ed auspicabile ma ciò deve essere fatto interagendo e traendo opportunità dalla promozione congiunta di politiche del turismo e della gestione del patrimonio artistico e dalla vicinanza alle tante altre attrattive del nostro territorio regionale.

venerdì 9 dicembre 2011

Domenica volantinaggio del PRC Assisi contro il governo dei banchieri


Per protestare contro la manovra del "governo dei banchieri" che colpisce i ceti popolari e salvaguarda i soliti evasori, speculatori e i grandi patrimoni, il circolo "Peppino Impastato" del Partito della Rifondazione Comunista di Assisi effettuerà un volantinaggio nella mattinata di domenica 11 dicembre in tutte le frazioni del territorio comunale.
Tramite le nostra iniziativa porteremo nelle piazze e nei luoghi di aggregazione sociale la nostra idea sul devastante operato del governo del "tecnoburocrate" Monti che sta massacrando lo stato sociale italiano, nel plauso indecoroso e a voce unica dei mass media del capitale e dei padroni.
Siamo contro questa manovra perché in essa non vi è il minimo accenno all'equità sociale che potrebbe essere realizzata con una vera patrimoniale, con la tassazione dei capitali che hanno usufruito dello scudo fiscale, con il reperimento delle imposte mai versate dalle chiese per i loro immobili non dedicati al culto.
Si colpiscono i lavoratori e le lavoratrici di questo paese con l'attacco a tutto campo alle pensioni, con l'introduzione dell'Imposta Municipale sugli Immobili, con gli ulteriori tagli agli Enti Locali, con la continua opera di privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali, nonostante il popolo italiano sia stato chiaro su come la pensa dopo la netta affermazione nei referendum del giugno scorso.
E' necessaria oggi più che mai una mobilitazione continua ed unitaria di tutte quelle forze, partitiche, associazionistiche, popolari e movimentiste del nostro territorio affinché il governo comprenda che la strada che ha imboccato, in continuità con il tremendo esecutivo Berlusconi, non è accettata da chi da sempre supporta le sorti del nostro Paese.
Uniti si può vincere, l'alternativa a queste politiche neoliberiste esiste e grazie al contributo della Sinistra di alternativa si potrà ridare dignità ad un Paese come il nostro da troppi anni martoriato da politiche economiche ingiuste e profondamente anti-popolari.

martedì 6 dicembre 2011

Il decreto "salva-furbi"

La manovra annunciata dal governo Monti conferma, purtroppo, tutti i pronostici che avevamo da tempo preannunciato; scarica sui soliti noti i costi della crisi e salvaguarda i suoi mandanti politici e le lobbies di riferimento.

Ora, testo alla mano, lo possiamo dire con maggiore cognizione di causa e non solo sui (palesi) intenti dei giorni scorsi.

Non è uno slogan ma una triste, tristissima realtà.

Come definire la riforma Fornero sulle pensioni, l’aumento dell’Iva, l’introduzione dell’Imu (la nuova Ici), il taglio indiscriminato e populistico delle briciole dei cosiddetti costi della politica?

Questa manovra non crea sviluppo ne tanto meno nuovi posti di lavoro.

Non c’è traccia né dell’equità né della crescita promesse.

Aumentando l’età pensionabile sarà ancor più arduo per un giovane entrare nel mondo del lavoro.

Aumentando di due punti l’Iva ci sarà una ulteriore contrazione dei consumi.

Non serve essere premi nobel in economia per capire tutto ciò.

Non servono tecnocrati per abolire de facto democratiche elezioni partecipate dal popolo.

Lo Stato non è un’azienda né il governo un consiglio di amministrazione.

Monti non è il nostro amministratore delegato.

Sarebbe questo il tanto autocelebrato decreto “salva-Italia”?

A noi sembra il solito “salva-furbi”.

Il presidente della repubblica, nominando il banchiere ex Goldman Sachs premier invece di dare voce alle urne, ha forzato le prerogative che la carta costituzionale gli affida e compiuto una grave errore che la Storia (e nemmeno noi) non gli perdonerà.

Così come non saranno da assolvere quei partiti che appoggeranno questa macelleria sociale, termine forse abusato ma sicuramente esplicativo.

Chi si aspettava qualcosa di diverso da questo comitato d’affari era solo un illuso o un colluso con questo esecutivo fatto di massoni, lobbisti, fedeli servi delle teorie monetariste, lacchè del Vaticano.

“Ma sempre no a tutto non si può dire”.

“Le controproposte non ci sono”.

“I sacrifici sono inevitabili”.

Falso.

Mai come oggi falso e strumentale.

Noi di Rifondazione Comunista pensiamo che una valida alternativa concreta ci sia, non populista, non demagogica e men che mai strettamente ideologica e comunque sempre meno faziosa di quella di un governo che fa del neoliberismo il suo mantra immodificabile.

Le nostre proposte.

Primo: introdurre da subito una vera patrimoniale percentualmente progressiva per i redditi sopra al milione di euro.

Secondo:dimezzare da subito le spese militari.

E poi: introduzione di una tassa sugli immobili per le residenze non ad uso spirituale di proprietà della Chiesa.

E ancora: taglio netto dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, adeguamento dei loro stipendi alla media europea oltre all’introduzione di qualsiasi divieto di cumulo.

Diminuzione del 50% degli stipendi dei manager pubblici e privati.

Tassazione del 10% dei capitali rientrati con lo scandaloso scudo fiscale varato dal governo Berlusconi.

Equiparazione della tassazione delle speculazioni finanziari a quella dei redditi da lavoro.

Cancellazione dei finanziamenti delle opere inutili come la Tav reimpiegando quei fondi per il riassetto idrogeologico del nostro facilmente alluvionabile paese, creando contemporaneamente migliaia di nuovi posti di lavoro.

Il totale derivante da queste azioni sarebbe molto più alto della manovra appena partorita.

Con una sostanziale differenza.

A pagare non sarebbe chi da questa crisi ha avuto solo ingiuste ed antidemocratiche bastonate.

lunedì 28 novembre 2011

Premiare l'estrema destra



Si sono insediate in questi giorni le consulte di cittadini che si occuperanno di vari argomenti fra cui le politiche giovanili, la cultura, l’urbanistica, lo sviluppo economico, le relazioni internazionali.

I nomi dei componenti di queste consulte, che produrranno dei pareri che il consiglio comunale potrebbe convertire in delibere concrete, sono stati proposti da vari gruppi in seno al consesso cittadino e votati a maggioranza.

Scoprendo i nomi dei presidenti nominati a capo delle tre consulte, stupisce venire a conoscenza del netto spostamento a destra di questa amministrazione, l’uso sistematico dello spoil system e il goffo tentativo di riequilibrare le mancanze nei confronti degli alleati esclusi dagli assessorati, metodi usati sia per le nomine degli assessori, tutti uomini (per non scontentare i vari capi bastone traina-voti), facendo rientrare dalla finestra assessori della scorsa legislatura con improbabili deleghe fotocopia ed ora per dare un contentino ai partiti minori partecipi alla vittoria elettorale.

I presidenti eletti sono noti rappresentanti politici chiaramente schierati (tre su tre si sono presentati alle elezioni con formazioni politiche di destra) vicini a partiti e movimenti di estrema destra.

C’è chi è stato visto alla presentazione del libro di Casapound a Bastia Umbra, organizzata lo scorso maggio, addirittura con la partecipazione del sindaco, da alcuni noti personaggi di Bastia che non si vergognano di fare il saluto romano in ogni occasione pubblica; c’è un seguace in salsa assisana dei grandi statisti padani e ci chiediamo come si comporterà nei confronti del rappresentante della consulta del mondo dei migranti dopo il manifesto della campagna elettorale e le note posizioni della Lega di chiaro stampo xenofobo e razzista.

Un altro, infine, è stato candidato nella lista civica che portava il nome del futuro sindaco di Assisi.

Ma i rappresentanti delle consulte non dovevano essere cittadini della società civile?

Riteniamo politicamente grave questo continuo ammiccare a posizioni così estreme dello schieramento di centro-destra, questa deriva nemmeno tanto velatamente fascistoide e il fatto che queste responsabilità, seppur consultive, siano date a persone che non hanno nulla a che vedere, a nostro parere, con lo spirito di fratellanza e tolleranza tipica del francescanesimo e della città della pace per eccellenza.

Inoltre: quali pareri obiettivi potranno mai suggerire queste consulte al consiglio comunale veramente utili al dibattito politico cittadino, se i presidenti sono esponenti espressione diretta della maggioranza?

L’amministrazione comunale è al servizio di tutti o solamente di chi l’ha votata?

mercoledì 23 novembre 2011

Palestina libera!


Oggi pomeriggio la nostra città ospiterà l’esordio in terra europea della nazionale di calcio olimpica della Palestina.

Questo avvenimento trascende il mero significato sportivo; la partita amichevole di calcio contro la nazionale italiana della lega professionistica ha un alto senso simbolico e segna con forza la volontà politica di riconoscimento di un popolo, quello di Palestina, che da troppi anni subisce umiliazioni e tributi di sangue per il solo fatto di reclamare, in modo più che legittimo, il suo diritto ad esistere e ad essere riconosciuto a livello internazionale.

Il fatto che questa grande occasione sia celebrata nella città della pace per eccellenza, in quella terra dove più volte è stata ribadita la volontà di creare un mondo più tollerante e rispettoso di tutte le sensibilità religiose, politiche e sociali, rende l’evento davvero di portata storica.

Questa partita ci dona l’opportunità di ribadire il supporto che il Partito della Rifondazione Comunista da sempre esprime nei confronti della risoluzione della questione palestinese, affinché finalmente anche questo martoriato popolo possa esprimere liberamente il suo diritto ad avere uno Stato ben delineato, ad una pace duratura, alla prosperità e alla libertà di scegliere autonomamente da chi farsi governare.

Per queste ragioni una delegazione del nostro Partito sarà presente allo stadio Migaghelli di Santa Maria degli Angeli oggi pomeriggio, per manifestare con la voce e con il corpo quello che da sempre abbiamo serbato nel cuore, nel commosso ricordo del leader che impiegò la sua intera esistenza alla causa palestinese, il grande e mai troppo compianto Yasser Arafat.

sabato 19 novembre 2011

CONGRESSO PRC ASSISI: ELETTO SEGRETARIO IL COMPAGNO FRANCO CESARIO



Si è celebrato oggi pomeriggio presso la Sala Pro Loco di S. Maria degli Angeli il Congresso del Partito della Rifondazione Comunista di Assisi in vista dell'VIII Congresso nazionale del PRC che si svolgerà a Napoli dal 2 al 4 dicembre.
L'assise è stata partecipata e il dibattito è stato appassionato, a tratti vivace, in virtù dei tanti avvenimenti politici di questi giorni che hanno visto la sostituzione del peggiore governo della storia repubblicana, il porno esecutivo targato Silvio Berlusconi, con un governo tecnico appoggiato da tutte le forze parlamentari.
Proprio questo aspetto è il più controverso ed è stato al centro di tutti gli interventi del Congresso perchè questo cambio di esecutivo peggiorerà, se possibile, ancor di più la situazione politico-economica italiana: Monti sembra confermare, dopo le prime dichiarazioni di intenti, di essere espressione diretta della grande finanza e dei poteri forti, cioè proprio di coloro che la crisi l'hanno generata scaricandola sulle spalle delle classi lavoratrici.
In considerazione di questi accadimenti i militanti di Rifondazione Comunista di Assisi sentono il bisogno di impegnarsi per fare contro-informazione e far capire alla popolazione italiana che con le misure proposte da Monti si aggraveranno le condizioni di vita quotidiana di tutti noi.

Il Congresso prevede tre distinti documenti: "Unire la Sinistra d'alternativa, uscire dal capitalismo in crisi" che vede tra i primi firmatari il segretario nazionale del PRC Paolo Ferrero, "Per il Partito di classe" e "Comunisti/e per l'opposizione di classe e l'alternativa di sistema".
Il documento numero 1 ha totalizzato 23 voti, il documento numero 2 un voto, il terzo documento nessun voto.
Per effetto di questa votazione è stato eletto il Direttivo del Circolo con i seguenti nominativi: Franco Cesario, Francesco Di Lascia, Giampiero Manini, Paolo Pucci, Vincenzo Perna, Cinzia Passerini, Giuseppe De Felice e Moreno Sdringola.
Il Direttivo neo eletto si è immediatamente riunito ed ha votato all'unanimità come Segretario del Circolo di Assisi, per il suo costante e decisivo impegno, il compagno Franco Cesario.
A lui gli auguri di buon lavoro di tutti i compagni e le compagne del Circolo di Assisi certi nelle sue capacità di poter rilanciare, anche ad Assisi, le idee e le proposte di un Partito con forti radici nelle ragioni del popolo e del mondo del lavoro.

lunedì 14 novembre 2011

Congresso del PRC Assisi


Sabato 19 novembre il Circolo “Peppino Impastato” di Rifondazione Comunista di Assisi svolgerà il suo VIII congresso cittadino dalle ore 15,30 alle 19,00 presso la Sala della Pro Loco a S. Maria degli Angeli.

La crisi economica, i nuovi sviluppi politici dopo la caduta del governo Berlusconi, le strategie che il nostro Partito dovrà mettere in campo, la lotta alla speculazione finanziaria che tenta di scaricare i costi sociali sui lavoratori salvaguardando i privilegi delle varie caste: questi i temi fondamentali che verranno trattati dall’assemblea congressuale che rinnoverà gli organi dirigenti del Partito ad Assisi.

Per il bene del Paese è necessario rilanciare una nuova politica di Sinistra che affronti le tematiche socio-politiche basandosi sull’unità di intenti di tutti coloro che hanno una visione differente dal pensiero unico neoliberista che ci vuole far credere che l’unica strada per il risanamento passi per l’austerity e i sacrifici.

Noi di Rifondazione Comunista auspichiamo un'uscita da Sinistra di questa crisi e anche per questo chiediamo che la parola sia data al popolo per poter scegliere da chi essere governati, non piegando la testa a tecnocrati spacciati come salvatori della patria mentre sono proprio loro che hanno contribuito ad affossarla.

Sono invitati al Congresso tutti i cittadini e tutte le forze sociali democratiche del territorio al fine di avere un ampio e serio dibattito sulle lotte che le sfide del futuro ci richiederanno.

giovedì 10 novembre 2011

ASSISI TRA CRISI E OPPORTUNITA’


di Franco Cesario

La crisi economica è ormai divenuta anche politica ed istituzionale ma le contromosse in campo non lasciano presagire nulla di buono.

La possibilità più che concreta di essere governati per alcuni mesi da tecnocrati asserviti ai dettami del neoliberismo più truce e violento provocherà, negli strati popolari del nostro paese, ancor più danni di quelli che in teoria dovrebbe risolvere (come considerare ad esempio, banalizzando, i continui aumenti della benzina o la maggiorazione dell’Iva se non misure che ricadranno sui soliti noti?) nel cinguettio compiacente dei media che da oggi, statene certi, dipingeranno queste misure in modo compiacente.

Comincerà l’opera di distrazione di massa con il solito refrain delle lacrime e sangue come un sacrificio necessario ed inevitabile come se le ricette neotactheriane e dell’austerity non fossero già state ampiamente bocciate dalla storia.

È un grande bluff a cui abbiamo l’obbligo di reagire: nessuna legge pseudo economica potrà mai imbrigliare ciò che l’uomo può modificare con la propria ferma volontà e con unità di intenti.

Recentemente il noto studioso Fumagalli ha proposto una misura shock, il diritto al default come mezzo di contro potere finanziario, cioè la scelta di fallire in modo controllato in modo da evitare che la crisi sia una ulteriore fonte di ricchezza per gli speculatori che già hanno gozzovigliato sulle nostre spalle.

Un’opportunità su cui ragionare con attenzione.

In questo quadro le 39 domande, che presto diverranno imposizioni, poste dalla BCE all’Italia costituiscono un golpe finanziario senza precedenti, preoccupante perché colpirà solo coloro che non potranno sfuggire alla mannaia del capitale e cioè i dipendenti, i salariati e i lavoratori del pubblico impiego e non solo direttamente ma anche e soprattutto in modo indiretto attraverso i tagli allo stato sociale, ai servizi, ai diritti fondamentali conquistati dai lavoratori con anni di lotte.

L’Assessore ai servizi sociali del Comune di Assisi ha in questi giorni confermato che i tagli derivanti dalle varie manovre fatte in questi mesi, ammonteranno alla stratosferica cifra di 4 milioni di euro.

Da tempo la giunta comunale si spertica assicurando che non saranno aumentate le tasse comunali, ma fino a che punto potranno mantenere questa promessa?

Il problema dei tagli è che andranno inevitabilmente a ricadere sugli strati più bassi della cittadinanza assisana.

Facciamo nostro, in questo senso, l’appello dei frati del convento di S.Francesco che auspicano massima attenzione alle persone più bisognose che rischiano, a nostro parere, di essere spazzate via definitivamente da questi diktat che l’Europa ormai quotidianamente ci lancia.

Vorremmo che il Comune affrontasse questi temi in consiglio comunale invece di incartarsi in cervellotici ed inapplicabili regolamenti sulle manifestazioni che palesemente non avranno un seguito.

Noi pensiamo che si possa ripartire dal basso agendo concretamente nel sociale e nelle esigenze quotidiane dei cittadini: ecco perché siamo partiti per la Liguria a spalare fango, organizziamo in tutto il territorio umbro Gruppi di Acquisto Popolare (GAP) per calmierare i prezzi e creare una filiera virtuosa e fatta di prodotti genuini, agiamo in tutte quelle zone in cui si debba intervenire contro lo sfruttamento e il lavoro nero.

Al di là delle polemiche e delle contrapposizioni politiche, anche in vista del tramonto del berlusconismo, la giunta comunale è pronta ad accettare questa sfida?

venerdì 4 novembre 2011

Discusso in Consiglio Comunale un ordine del giorno del PRC di Assisi



Ieri in Consiglio Comunale, in presenza di alcuni militanti del PRC, si è discusso l’ordine del giorno elaborato dal Partito della Rifondazione Comunista di Assisi e proposto al consesso cittadino dal consigliere Carlo Cianetti, avente per oggetto gli effetti della manovra economico-finanziaria bis del governo ed il suo impatto sugli Enti Locali.

Ha votato a favore dell’approvazione dell’ODG, oltre naturalmente a Carlo Cianetti, il capogruppo del PD Simone Pettirossi mentre ci sono stati 7 voti contrari e 6 astenuti tra cui la presidentessa del Consiglio Comunale Patrizia Buini e i consiglieri Bocchini della maggioranza e Claudia Travicelli.

Carlo Cianetti dopo aver menzionato il fatto che questo ordine del giorno era stato proposto dal PRC, uno dei partiti che rappresenta in Consiglio, ha detto di condividerne l’impianto dato che esso ha costituito un momento di riflessione sui pesanti tagli agli enti locali predisposti dalla governo italiano, considerando anche che da settembre (data di presentazione dell’ordine del giorno al Consiglio) si sono succedute svariate manovre e la situazione economica sia ulteriormente e tragicamente peggiorata.

Le varie manovre, approntate in maniera caotica e becera dalle destre al governo in Italia, hanno avuto e avranno la comune caratteristica di scaricare sempre e comunque i costi della crisi sulle spalle dei cittadini che con il loro sudore cercano di far crescere il nostro paese.

I tagli agli Enti Locali, infatti, costituiscono un costante minimo comun denominatore di tutte queste deludenti mosse approntate in questi travagliati mesi dall’esecutivo Berlusconi, peggiorano la situazione e demandano la responsabilità politica alle amministrazioni locali che dovranno affrontare il grande malcontento della cittadinanza per l’inevitabile calo di servizi che i Comuni dovranno necessariamente avallare.

La via del risanamento dovrebbe passare, invece, attraverso una seria tassazione patrimoniale, il recupero dell’evasione fiscale, il sostegno ai lavoratori e alle famiglie colpite dalla crisi e in particolare di non procedere, in relazione all’aggravamento della situazione finanziaria derivante dalla manovra, all’aumento dell'addizionale IRPEF sui redditi da lavoro dipendente almeno fino a 40000 euro lordi e all’ introduzione indiscriminata della tassa di soggiorno che rischia di compromettere l’economia turistica, concordando con le Regioni e con gli operatori del settore possibili misure alternative.

La maggioranza, pur condividendo molti punti dell’ordine del giorno, ha sostanzialmente votato contro adducendo motivazioni legate alla grande instabilità dei tempi che corrono che non permetterebbero calcoli a lunga scadenza e di non poter, di conseguenza, assumere impegni precisi in una fase incerta come questa.

Il nostro ODG ha avuto sicuramente il pregio e il merito di instaurare un virtuoso e costruttivo dibattito e un momento di alta politica del nostro Comune che purtroppo non sempre si riscontra in seno all’assemblea eletta dai cittadini: troppo spesso la maggioranza tende a arroccarsi sulla difensiva, votando sempre e comunque contro le proposte dell’opposizione e intervenendo raramente in modo attivo nel dibattito dell’adunanza cittadina.

Il nostro rapporto di stretta e fattiva collaborazione con il consigliere Cianetti, di contro, si rafforza ancorpiù e ciò rappresenta un ottimo viatico per il proseguo della legislatura.

mercoledì 2 novembre 2011

Ripartire dopo il disastro






di Franco Cesario

Borghetto Vara provincia di La Spezia: un paese completamente distrutto dall’alluvione delle scorse settimane.

Una situazione estremamente difficile che però ha visto i suoi abitanti rimboccarsi immediatamente le maniche, senza inutili piagnistei o isterismi, per poter tornare alla normalità, grazie anche all’aiuto di decine di militanti delle Brigate di Solidarietà Attiva e di Rifondazione Comunista e nonostante essi abbiano sostanzialmente perso tutto, le attività economiche siano state spazzate via e gli aiuti istituzionali non siano stati estremamente tempestivi. Dobbiamo constatare con rammarico, infatti, come non sempre gli interventi siano stati funzionali alle vere esigenze della popolazione colpita e che molti abitanti si siano lamentati, direttamente con noi volontari, nemmeno tanto velatamente, per il pressappochismo e la scarsa coordinazione delle forze in campo che a volte hanno dimenticato intere zone periferiche al centro cittadino.

La prima cosa da fare in queste situazioni è la solidarietà immediata, il fare concreto, l’aiuto spontaneo.

Ed è quello che noi da Assisi e dalla provincia di Perugia abbiamo apportato, insieme a tanti giovani provenienti da tutta Italia, coordinati dalla impagabile Federazione PRC della provincia di La Spezia che sta svolgendo un ruolo infaticabile e continuo fin dalle prime ore del disastro.

Questa pronta risposta ha permesso alle popolazioni colpite non solo di avere un aiuto concreto immediato ma anche di capire di non essere state lasciate sole al loro destino.

Questa azione, inoltre, dà a chi l’ha compiuta attivamente, la possibilità di dire la propria opinione sulle cause di tale disastro.

Non è pensabile che in un Paese civile come dovrebbe essere il nostro, non si spenda nemmeno un euro per la prevenzione e le messa in sicurezza delle nostre comunità locali mentre si sperperano, ad esempio, 17 miliardi di euro per un’opera inutile, dannosa e non voluta come la Tav in Val di Susa.

Ogni volta che in Italia piove ci si trova di fronte ad un alluvione o ad una situazione di estrema emergenza che determina sempre e comunque danni gravissimi con feriti e spesso morti e questo perché non c’è manutenzione del territorio, non si pensa al recupero idrogeologico e non si effettua repressione dei fenomeni di abusivismo edilizio.

Oltre tutto nei prossimi mesi occorrerà vigilare affinché la ricostruzione non rappresenti un’occasione d’oro per i soliti sciacalli profittatori per speculare sulle spalle delle disgrazie della povera gente, come è avvenuto, solo per citare un esempio recente, in Abruzzo dopo il tremendo terremoto dell’aprile del 2009.

Per tutte queste ragioni nei prossimi giorni partiremo ancora alla volta della Liguria, in modo ancor più numeroso ed organizzato, per adoperarsi concretamente in ciò che il nostro pensare solidale e la nostra idea di società ci obbliga continuamente a fare.

sabato 29 ottobre 2011

Solidarietà attiva: Liguria arriviamo!



Stasera partirà dalla provincia di Perugia una delegazione di compagni e compagnie, tra cui dei militanti del circolo PRC di Assisi, alla volta delle zone alluvionate della Liguria, duramente colpite in questi giorni dalla furia degli elementi.
Serve un grande impegno di tutti noi per manifestare concretamente solidarietà attiva alle popolazioni che stanno subendo in questi giorni gravi danni derivanti dal maltempo e dall'incuria delle istituzioni.
Faremo parte di un primo nucleo delle brigate di solidarietà attiva per agire concretamente sul territorio con la convinzione che un Partito con una forte base popolare come il nostro ha il dovere di intervenire a sostegno di ogni tipo di emergenza che si presenti sul territorio nazionale.
Questo è stato già fatto (Tèmpera in Abruzzo, Nardò, Lampedusa) e si continuerà a fare in futuro perchè Rifondazione Comunista, la Federazione della Sinistra e le Brigate di Solidarietà Attiva fanno della buona prassi dell'agire quotidiano e puntuale un punto fondamentale per creare una società solidale di concreto aiuto di tutti coloro che, senza colpa, sono vittime di emergenze sociali dalle tragiche conseguenze.


martedì 25 ottobre 2011

Il dovere di opporsi



Premesso: il popolo di Assisi si è espresso in maniera netta e nessuno mette in dubbio la legittimità della vittoria elettorale dei partiti che hanno appoggiato il sindaco Ricci.

Detto questo, nessuno può impedire che l’opposizione dica la sua opinione o pensare che le sue legittime critiche siano solo attacchi strumentali.

Le nostre posizioni, quelle di Carlo Cianetti, di tutti i movimenti e partiti dell’opposizione sono considerate, da taluni personaggi facenti parte della maggioranza che governa Assisi sempre e solo diffamatorie, fuori tema, dettate da scarsa conoscenza, addirittura sconfinanti nel campo del gratuito insulto.

Cosa si preferirebbe? Un serafico silenzio fino alla prossima campagna elettorale? O magari accondiscendenza e continui applausi?

Non voler sentire “rumori di sottofondo” da parte della maggioranza denota un preoccupante senso distorto della democrazia e un’arroganza senza limiti.

Noi esercitiamo, dal nostro punto di vista naturalmente, il nostro diritto alla critica e alla proposta alternativa (per chi volesse è a disposizione il nostro sito pieno di proposte di mozioni e ordini del giorno da sottoporre al consiglio comunale).

Inoltre non siamo i soli a criticare la giunta di centrodestra per le varie questioni che riguardano la nostra città.

Vogliamo forse considerare anche i sindacati di polizia (che di recente hanno vibratamente protestato contro la nefasta ubicazione della sede a loro destinata) pericolosi e facinorosi estremisti comunisti?

O i cittadini di via Borsi che protestano per il progetto di estrema cementificazione a cui sarà soggetta fra poco tempo la loro zona?

O ancora dei tanti cittadini di Santa Maria degli Angeli che in questi giorni si sono lamentati e si sono rivolti direttamente a noi per segnalare la scarsa pulizia dei tombini che ha determinato un enorme allagamento la scorsa settimana?

La tendenza di coloro che hanno fatto di Berlusconi il loro idolo e nume tutelare è quella di sentirsi investiti, per diritto divino, di poteri illimitati e di impersonare, autonomamente, le ragioni della maggioranza e dell’opposizione.

Non è così e la nostra missione sarà, finché avremo fiato per farlo, quella di proporre un’alternativa di città e di sconfiggerli.

giovedì 20 ottobre 2011

Sprofondo



Articoli sulla stampa nazionale, pareri di esperti mondiali, preoccupazione e attenzione in tutti i cittadini assisani per le notizie che giungono in questi giorni dall'Esa (Agenzia Spaziale Europea) riguardanti le condizioni geologiche della città di Assisi.
Tutti che corrono ad informarsi e/o almeno approfondire l'argomento tranne uno: il sindaco Ricci.
Come sempre pronto a minimizzare, a smentire, a sminuire.
Sotto la sua amministrazione nulla di male può succedere ad Assisi! Tutto è sempre, costantemente, sotto controllo, in ordine, ben fatto!!
Ricci è come il babbo di Hans Christrian Andersen, un tuttologo che risponde non rispondendo e che smentisce smentendo di farlo, perchè lui, si sa, preferisce far parlare i fatti: 3.000 opere in 15 anni, 100.000 turisti per il Giro d'Italia e tante altre belle cose...
E' stato proprio un gran maestro quel signor B che a livello nazionale ci ha fatto ingoiare qualsiasi corbelleria tanto da rischiare di rimanere impunito: ha insegnato ai suoi accoliti ad avere sempre ragione e ad essere convincenti, tanto da essere rieletti nonostante le palesi contraddizioni.
Nessuno di noi è un esperto di scienza della Terra per carità; probabilmente Assisi avrà lunga vita e non accadrà mai niente, ma questo continuo stare sulla difensiva dell'amministrazione di destra della città di Assisi, questo continuo trincerarsi dietro alla vittoria elettorale senza mai cercare di sviscerare affondo le tante questioni che riguardano una città importante e complessa come la splendida città serafica, fa venire alla mente, anche di chi non può essere tacciato come noi di faziosità, come sia forte in Ricci & C. la volontà di insabbiare sempre tutto per fare la figura dei primi della classe, mentre il compito di bravi amministratori sarebbe, invece, quello di non creare certo allarmismo ma nemmeno di denigrare qualsiasi notizia possa anche lontanamente sembrare lesiva dell'attività della giunta.

lunedì 10 ottobre 2011

E' giunta l'ora di indignarsi


di Franco Cesario

Sabato 15 ottobre partiremo da Bastia Umbra alle ore 9,30 da piazza del Mercato alla volta di Roma per la manifestazione europea indetta dagli Indignados spagnoli per dare una concreta risposta alle politiche neo-liberiste che stanno affamando il nostro paese e tutto il mondo.

Le strategie messe in campo dalla Banca Centrale Europea e dalle istituzioni del vecchio continente ricalcano sempre gli stessi modelli basati sul primato del mercato e sulla intangibilità del pensiero unico capitalista che fa “comunella” con gli speculatori e si preoccupa di salvare solo le banche spacciando questa operazione come fatta nell’interesse collettivo.

Questi grandi economisti fanno a gara a dipingere il mercato come qualcosa di metafisico ed astratto che agisce al di sopra della umana comprensione che invece è destinata solo a pochi eletti a cui dovremmo affidarci ciecamente confidando in una, a loro dire, certa risoluzione che prima o poi avverrà; e quindi, eccoli, tutti schierati (con pochi differenze gli uni dagli altri) che partono alla nostra carica per convincerci che con meno stato sociale, meno settore pubblico, con maggiore flessibilità del lavoro (leggi precarietà) ci possa essere quel volano agognato da una economia in sofferenza da troppo tempo.

Tacciano noi della sinistra antagonista e di alternativa di avere ricette vecchie e stantie ma omettono di ricordare che sono passati ben 30 anni senza che le loro promesse siano state mantenute: la deregulation e il lassez faire tanto cari alla signora Thatcher e al cowboy Reagan negli anni ‘80 non hanno mai prodotto quel “benessere diffuso” che avevano proclamato erga omnes.

È vero invece che noi di Rifondazione Comunista in particolare avevamo previsto per filo e per segno questa crisi (non in quanto menagrami ma bensì lungimiranti…) perché avevamo capito che una finanza fatta di carta, virtuale, basata sul nulla prima o poi sarebbe esplosa seppellendo sotto di essa le speranze della gente comune che aveva affidato ad essa i risparmi di una vita.

Non dobbiamo credere alle invettive di questi stessi oscuri personaggi che non hanno fatto altro che cambiare casacca, mimetizzandosi per non farsi riconoscere: sono sempre gli stessi che ci hanno portato sull’orlo del baratro.

L’economia non è quel mostro sconosciuto ed indomabile che vogliono farci credere.

Le possibilità di uscire da questa crisi senza lasciarci le penne ci sono tutte ma devono avere un minimo comun denominatore: il benessere di coloro che non hanno prodotto questa crisi.

A queste persone, è una cosa logica, non possono essere fatti pagare i costi della crisi attraverso lacrime e sangue: l’aumento dell’Iva colpisce i cittadini (i famosi consumatori finali) cioè tutti noi che (come dicono gli occupanti di Wall Street negli States in questi giorni) siamo il 99% della popolazione mondiale!

Aumentare l’età pensionabile, diminuire gli stipendi degli statali ed altre misure del genere sono tutto fumo negli occhi di chi non vuole assolutamente colpire i grandi interessi, quelli in cui c’è la vera “ciccia” cioè i grandi capitali, le grandi rendite, gli evasori fiscali, le sanguisughe speculatrici.

A Roma sabato ci sarà tutto quel mondo variegato e multiforme che ha deciso di non subire in silenzio questa deriva pericolosa per i diritti e per la democrazia; gli indignati (di cui noi di Rifondazione e della Federazione della Sinistra siamo parte integrante e motore fondamentale insieme ad altri soggetti) sono quei cittadini che sono stufi di pagare per conto terzi scelte sbagliate e reiterate; sono quelle persone che non hanno voce in capitolo in un parlamento ormai svuotato da ogni funzione propositiva e di controllo, divenuto solo un votificio e luogo dove vengono perpetrati privilegi ingiusti e insopportabili.

Compito arduo ma non impossibile sarà mettere insieme una protesta/proposta unitaria capace di essere oltre che giusta anche efficace e foriera di risultati pratici.

Il popolo che vuole fortissimamente la patrimoniale affinché paghi chi più ha e chi si è arricchito in questi ultimi anni, che vuole diminuire le spese militari, che vuole ridurre drasticamente gli sprechi e le prebende delle varie caste, che vuole la cessazione immediata delle guerre del capitale, che ha votato per l’acqua come bene comune, contro il nucleare e a favore delle energie rinnovabili, per una legge che sia effettivamente uguale per tutti, che si è stufata dei mille scandali sessuali e di corruzione che avvinghiano tutti i maggiori partiti, batterà un colpo in maniera molto determinata e pacifica.

Se vuoi essere dei nostri contattaci al 347/0583636 o al 334/7158416.

Popoli d’Europa e del mondo RISE UP!!!

mercoledì 5 ottobre 2011

Carovana rosa si, quote rosa no

Al misogino Ricci le donne piacciono solamente in bicicletta, come diceva la famosa canzone degli anni 50, ma non al governo della città.

Preferisce la “carovana rosa” del giro d’Italia (rigorosamente maschile) alle quote che rispettino i generi, quelle che impropriamente sono definite “quote rosa”.

Si adatta, forse, al trand istituito dal suo capo di partito che vede le donne solo come ornamento e svago serale per i suoi festini fatti mentre la barca italiana affonda e precipita nel baratro? O ha troppa paura di andare a toccare fragili equilibri politici talmente delicati che potrebbero creare seri problemi alla maggioranza?

Quanto qualunquismo, quanta mistificazione, quanta mancanza di rispetto per le donne!

Ciò che rimane dopo le continue invettive, le balbettanti scuse addotte, gli attacchi fuori luogo è la certezza che Ricci e le sue truppe non hanno stima delle donne tanto da tenerle lontane il più possibile dalla sua giunta.

La giunta comunale: l’organo decisionale di governo di una città.

Attraverso di essa passano tutte le scelte più importanti e strategiche della vita municipale.

Lo statuto del comune di Assisi recita testualmente “La Giunta collabora con il Sindaco nell’amministrazione del Comune per l’attuazione degli indirizzi generali di governo”.

Sappiamo che la destra spesso non tiene i testi legislativi in altissima considerazione; lo testimoniano i continui attacchi alla Costituzione Italiana e i tentativi di farne scempio che il governo a livello nazionale prova da anni cercando di stravolgere una delle carte fondamentali più evolute, democratiche ed attuali del mondo.

Aspettiamo quindi con fiducia le decisioni del Tar il 7 marzo 2012 certi di festeggiare degnamente, il giorno dopo, la festa che omaggia l’altra metà del cielo.

venerdì 30 settembre 2011

Ordine del giorno del PRC Assisi sui vitalizi



Tutti si riempiono la bocca di belle parole sui costi della politica ma nessuno propone misure concrete per il loro ridimensionamento.

Il Partito della Rifondazione Comunista Federazione della Sinistra di Assisi propone il seguente ordine del giorno al consiglio comunale di Assisi

Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica per gli ex consiglieri regionali

Considerato che

Il perdurare ella crisi economica e le gravose misure di riduzione della spesa pubblica, che hanno il loro culmine nell'ultima manovra fiscale predisposta dal Governo, determinano una situazione di straordinaria emergenza sociale, che impone alle maggiori Istituzioni pubbliche di impostare in maniera radicalmente nuova la questione del riordino e della riduzione della spesa per il proprio funzionamento;

Considerato che

Nell'operare tale riordino è fondamentale distinguere attentamente fra le spese necessarie al funzionamento degli organismi democratici, indispensabili per garantire il corretto funzionamento dello stato di diritto e l'esercizio delle libertà costituzionali da parte di tutta la popolazione, e quelle che invece esulano da questa funzione, che si configurano pertanto come un costo non più sostenibile senza danno per la credibilità delle Istituzioni stesse;

Considerato che

La politica è chiamata a porre fine ad alcune prerogative del tutto estranee alle esigenze di autonomia ed indipendenza dei rappresentanti nelle amministrazioni e negli organismi consiliari, prerogative che si configurano, specie nella fase attuale, come privilegi sotto il profilo del diritto, e sprechi sotto quello economico; in particolare non è più ammissibile, di fronte ad una società chiamata dalla stessa politica a fare sempre nuovi sacrifici, mantenere l'attuale livello di spesa per la previdenza sociale in favore degli ex consiglieri, che ha superato nel 2010 la soglia dei 3 milioni di euro;

Rilevato che

Nel consiglio Regionale dell'Umbria è stata presentata una proposta di legge concernente le norme sulla previdenza sociale per i consiglieri (atto n° 585, di iniziativa del gruppo del Partito della Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra), in cui si propone di abolire l'assegno vitalizio per i consiglieri in carica e per quelli già cessati dal mandato che non abbiano ancora maturato i requisiti previsti dalla legge, nonché di trattenere una quota del 10% sui vitalizi già elargiti dalla Regione ai 93 consiglieri che ne hanno diritto;

Rilevato inoltre che

Gli importi corrispondenti alla riduzione di spesa derivanti dall'eventuale approvazione della suddetta legge verranno riassegnati in favore di interventi per l’espletamento di servizi e funzioni socio assistenziali, al fine di contribuire alle misure di sostegno in favore delle famiglie vulnerabili;

Considerato che

È nel novero delle facoltà del Consiglio Comunale pronunciarsi in merito ad atti di competenza di altri organismi, come pure promuoverne eventualmente l'adozione;

il Consiglio Comunale chiede al Consiglio Regionale

di procedere alla discussione ed all'approvazione in tempi rapidi della proposta di legge regionale concernente l'abolizione dell'assegno vitalizio;

impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale

a trasmettere il presente atto al Presidente del Consiglio Regionale ed ai Presidenti dei Gruppi consiliari.