La scelta della presidente della Giunta regionale Marini appare quanto meno fantasiosa. Ci pare azzardata l'idea di escludere l'assessore indicato dal Partito della Rifondazione Comunista con una entrata a piedi uniti, dolorosa e devastante.
Il nostro Partito, dopo una strenua campagna elettorale, con risultati soddisfacenti, ha contribuito senza dubbi in modo fattivo alla sua elezione.L'indicazione dell'assessore è venuta dopo un'accesa discussione ed a maggioranza ha stabilito la persona adeguata a rappresentare il nostro Partito: il Segretario regionale.Non si poteva fare di meglio.
Vedere nominati 7 assessori di cui 5 del Pd invece di 8 è sconcertante ed illogico. Per quanto ci riguarda il candidato alla carica di assessore è e rimane Stefano Vinti che ci da certezza di una adeguata rappresentanza in seno all'Esecutivo regionale.
Tutto ciò ci coinvolge in una discussione inevitabile: il Partito della Rifondazione Comunista è utile solamente quando porta voti e non quando decide da chi deve essere rappresentato?
Questo è intollerabile e ci fa pensare che possa divenire una inammissibile prassi. Se non venisse risolta questa questione è inevitabile che sarà impossible una nostra partecipazione alla futura coalizione che dovrà cimentarsi alle prossime elezioni comunali nella nostra città, ove si stava cominciando un percorso virtuoso e proficuo verso la possibilità di una coalizione che mai come adesso poteva risultare vincente.
Il nostro Partito, dopo una strenua campagna elettorale, con risultati soddisfacenti, ha contribuito senza dubbi in modo fattivo alla sua elezione.L'indicazione dell'assessore è venuta dopo un'accesa discussione ed a maggioranza ha stabilito la persona adeguata a rappresentare il nostro Partito: il Segretario regionale.Non si poteva fare di meglio.
Vedere nominati 7 assessori di cui 5 del Pd invece di 8 è sconcertante ed illogico. Per quanto ci riguarda il candidato alla carica di assessore è e rimane Stefano Vinti che ci da certezza di una adeguata rappresentanza in seno all'Esecutivo regionale.
Tutto ciò ci coinvolge in una discussione inevitabile: il Partito della Rifondazione Comunista è utile solamente quando porta voti e non quando decide da chi deve essere rappresentato?
Questo è intollerabile e ci fa pensare che possa divenire una inammissibile prassi. Se non venisse risolta questa questione è inevitabile che sarà impossible una nostra partecipazione alla futura coalizione che dovrà cimentarsi alle prossime elezioni comunali nella nostra città, ove si stava cominciando un percorso virtuoso e proficuo verso la possibilità di una coalizione che mai come adesso poteva risultare vincente.
Chiariamo.
La questione aperta contro il nostro Partito dalla presidente Marini non poteva non vederci in campo, come è stato fatto dagli altri Circoli di Rifondazione dell'Umbria.
Il Partito della Rifondazione Comunista è una compagine che segue una unità di ispirazione d'intenti che va dal livello regionale a quello nazionale, da Aosta a Lampedusa.
A conferma di ciò, il nostro segretario nazionale Paolo Ferrero è intervenuto presso la Marini in modo chiarissimo per derimere la querelle, facendo presente che la scelta assunta a livello regionale è stata conseguenza di un voto a maggioranza negli organi regionali del Partito deputati alle scelte.
Il nostro Comitato Politico Regionale, organo competente a prendere questa decisione, ha indicato a larga maggioranza come assessore in quota Prc il segretario regionale.
La decisione assurda dalla Marini di scegliere 7 assessori invece di 8, lasciando fuori quello indicato dal nostro Partito, da noi non può essere accettata.
Ciò, per chiarezza, non preclude i fortissimi rapporti instaurati e già attuati con pubbliche manifestazioni in questi mesi, con la compagine denominata "Buongiorno Assisi", composta dal nostro Partito, dalla Mongolfiera, dall'Italia dei Valori, da Sinistra Ecologia e Libertà, dai Socialisti e da Sinistra Critica.
Invece la scelta affettuata dalla Marini, se prepetrata, pone seri problemi fra il nostro Partito e il suo partito di riferimento.
Tutto questo in politica è un atteggiamento naturale e doveroso.
Per quanto riguarda il percorso iniziato con "Buongiorno Assisi" noi siamo pienamente impegnati a mettere in campo le prossime manifestazioni già concordate per discutere la questione del Puc e dell'ambiente e poi continuare con tutte le azioni possibili relative alle necessità della gente.
Continueremo con la sensibilizzazione sul progetto del Salario Sociale, la battaglia per la preservazione dell'acqua pubblica, il no netto al nucleare e sopratutto tutte le questioni che riguardano la città di Assisi ed in particolare la crisi del turismo.
Saremo inoltre impegnati nell'acuire le differenze e le lotte intestine che sono ormai palesi a tutti all'interno della destra che governa Assisi.
Sarebbe illogico da parte nostra mettere in dubbio un progetto, "Buongiorno Assisi", di cui siamo stati inequivocabilmente i cofondatori insieme alle altre forze politiche che ne fanno parte.
Quindi, REPETITA IUVANT, che valga per tutti: il Partito della Rifondazione Comunista di Assisi teneva, tiene e terrà a cuore tutte le questioni del nostro territorio continuando nel progetto "Buongiorno Assisi".