Contatore visite

Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 27 ottobre 2009

I piccoli pastori leghisti




L’imbarbarimento della politica italiana sta portando la società civile ad accettare idee di matrice che non definiamo prettamente razziste ma quanto meno, (forse in un eccessivo impeto di buonismo) localistiche.
Anche ad Assisi qualcuno ha sentito il bisogno di porsi come punto di riferimento politico per la Lega Nord, passando in Consiglio Comunale, dal gruppo della Democrazia Cristiana (sic!) di Rotondi a quello del famigerato Carroccio.
Vorremmo sperare che tutto ciò sia solamente un banale quanto assurdo posizionamento politico e strategico e non sia conseguente ad una vera e propria ispirazione ideologica o una sorta di blasfema “folgorazione sulla strada di Damasco”.
La Lega nasce dal profondo nord del nostro Paese con un significato che ci inorridisce ma che si basa su condizioni economiche di chi ha avuto un forte sviluppo grazie anche alla vicinanza all’Europa che conta; essi, ispirati da un egoismo dettato dall’essere diventati il motore dell’economia italiana, hanno sentito la necessità di creare un movimento che teorizzasse la logica del “le cose di casa nostra ce le gestiamo da soli”.
Ma come si spiega la nascita di tale movimento in una Regione come quella Umbra, collocata in posizione mediana nei confronti dell’italico stivale, ed in particolare ad Assisi che ha la sua ricchezza e la sua attrattiva dal turismo a carattere religioso, turismo che attecchisce molto soprattutto nelle persone che vivono nel Meridione d’Italia?
Come si spiegherà ai visitatori che l’Umbria ha una nuova ispirazione leghista che pensa a dividere, che fa della laboriosità ma anche della fortuna un momento di divisione invece che di sviluppo per tutti?
Il consigliere comunale in questione perché si è deciso a compiere questo passo? In vista di cosa? Perché proprio ora? Ha agito anche sulla scorta dei buoni, ahinoi, risultati della Lega nelle ultime tornate elettorali?
Ed estendendo il discorso riallacciandoci a quest’ultima domanda, chi, ad Assisi e dintorni, spinge affinché la Lega abbia un buon risultato elettorale, dato che non risultano militanti sul nostro territorio comunale? A che serve, in quest’ottica la Lega Nord ad Assisi?
Giochi di potere sulle spalle della cittadinanza; chi li compie non si preoccupa di gettare ancora più onta sulla nostra martoriata città.

giovedì 22 ottobre 2009

Il piano per s..fasciare la Scuola Pubblica




Le annose questioni sui disagi e le gravi problematiche delle scuole assisane non sono altro che la ricaduta locale di un preciso disegno del governo centrale per la sistematica destrutturazione della scuola pubblica italiana.
Il piano che si attuerà con la riforma Gelmini è altro un modo per depotenziare la scuola e si basa in primis sulla demonizzazione dei dettami e i principi che finora hanno caratterizzato la scuola pubblica italiana, tacciata di eccessivo estremismo di sinistra.
Premesso che la Cultura non ha colore politico, vorremo ricordare ai novelli censori che essa è fatta da chi ha gli strumenti per poter incidere fattivamente sulla stessa.
Le mosse del Ministro all’Istruzione, sicuramente non farina del suo sacco, fanno la sponda al trionfante ingresso, nel mondo dell’istruzione, dei privati, dipinti come salvatori della patria, per far si che la si salvi da quello che vogliono far passare per uno sfacelo totale.
Ma non è così.
Introdurre elementi di privatizzazione nella scuola pubblica, favorendo le scuole cattoliche e altre amenità simili, porterebbe solamente ad un’istruzione d’èlite, accessibile solo a chi ha i mezzi per permettersela, relegando i meno abbienti alle scuole professionali, nella migliore delle ipotesi.
Tagliare fondi alle scuole, inoltre, come sta facendo sistematicamente il Ministro Gelmini, inciderà anche sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici già tragicamente fatiscenti e soggetti a crolli non appena ci sia un evento naturale catastrofico (vedi S.Giuliano di Puglia).
Invece di investire sul sapere il governo fascistoide di Berlusconi taglia fondi, accorpa classi, licenzia docenti e personale Ata, facendo ricadere i danni della crisi economica sui lavoratori, evidentemente facili bersagli, invece di eliminare i veri sprechi, creando una situazione a dire poco critica.
E poi Tremonti parla di posto fisso! Che incredibile faccia tosta da parte di un eminente esponente del governo che fa del neoliberismo sfruttatore il proprio faro guida!
Inutili le boutade del ministro Brunetta sulla falsa riga del vecchio gioco “poliziotto buono – poliziotto cattivo”.
Quello del Ministro dell’economia non è altro che un maldestro tentativo di indirizzare la politica italiana verso un compiuto populismo omnicomprensivo in cui non si distinguano bene i contorni fra opposizione e maggioranza, in modo da poter governare in secula secolorum.
Ma il gioco è stato smascherato.

giovedì 15 ottobre 2009

Sugli spostamenti degli impiegati c'è poco da ridere




Negli uffici della Colussi, situati a Torgiano, da qualche mese gira uno spettro, quello dello spostamento di alcune sue "parti" nella grande Milano. Ora questo spettro ha preso consistenza per 31 "unita’", una volta volgarmente chiamate persone, e per esorcizzarlo l'azienda ha posto in cambio 400 € lorde per 12 mesi, un anticipo del 70% del loro t.f.r. e ben otto giorni di albergo per trovare una nuova magione, che equivarrebbero a due settimane secondo le alte dirigenze, visto e considerato che il venerdì i neo-milanesi tornerebbero nella regione natia per raccontare ai propri cari, ivi rimasti, la bellezza di come si vive nella Milano da bere.
Nonostante alcuni anni fa la direzione aziendale aveva garantito che il centro direzionale di tutto il gruppo, ben 7 siti in Italia, sarebbe rimasto in Umbria, ora applicando la massima partenopea "scurdammoce 'o passato" si propone un cambio di verde, dal verde vegetazione tipico dell' Umbria a quello leghista tipico "lumbard".
Il tutto avviene sfatando un mito provinciale, quello che a Milano la vita costa di più che da noi, in vero costa meno ed in più potranno usufruire dei mille vantaggi di quella città, aria buona a targhe alterne, andare a vedere "La Traviata" alla Scala a prezzi modici, comprare abiti griffati all'outlet "via monte Napoleone" e tanti altri surplus che riempIono la vita di gioia, non contando che potranno usufruire fino a Firenze per il ritorno alla lontana casa natia, del nuovissimo treno "Freccia rossa", che pur avendo il Bolscevico colore è una sintesi di efficIenza, progresso e velocità, a prezzi leggermente rialzati per un Eurostar ridipinto.
Gli impiegati ritenendo scarsa la controfferta, dopo anni di impermeabilità ad ogni forma di lotta, hanno deciso di scioperare riuscendoci con un ampia adesione, chiedendo un tavolo di trattative in cui discutere con azienda, sindacati e politici locali, per cercare di rimediare o mediare il tutto.
Sfortuna vuole che essendo passato il cosiddetto "Scudo fiscale" gran parte dei capitali che rientreranno verranno reinvestiti nel settore immobiliare, facendo lievitare ulteriormente i prezzi di case ed affitti, non facilitando certo la vita dei migranti Umbri.
Se Sparta piange Atene non ride, quindi anche per gli impiegati rimasti e per gli operai dello stabilimento di Petrignano d'Assisi cominciano a sorgere dubbi sul futuro del gruppo, forse sarà il caso di ricompattare le file? Per questo Rifondazione Comunista d'Assisi è con i lavoratori della Colussi e appoggia e appoggerà ogni loro forma di lotta.
Moreno Sdringola
Responsabile lavoro Prc Assisi

martedì 13 ottobre 2009

Il Reddito Sociale un atto di civiltà


Il PRC continua la sua battaglia per cercare di affrontare i danni che la crisi capitalistica ha prodotto nei confronti dei lavoratori.
Noi proponiamo di istituire il salario sociale per disoccupati e inoccupati, una misura tutt'altro che rivoluzionaria che trae le sue radici dalla cultura socialdemocratica e non solo, (Paesi come il Regno Unito e la Germania lo praticano da molto tempo) per poter avere una minima certezza di sopravvivenza economica in questa società sempre più allo sbando.
Tutto questo a dimostrazione dell'impegno e dell'attenzione che il Prc pone nei confronti di chi vive pesantemente le difficoltà di questi anni bui, sulla falsa riga di un impegno continuo e assiduo che indiscutibilmente ci ha sempre visti in prima linea, nonchè della nostra disponibilità, mai venuta meno, anche se non abbiamo rappresentati in Consiglio Comunale, di collaborare con le forze democratiche per sviluppare un'idea progressista e per provare a disarcionare l'amministrazione di destra della nostra città.
Siamo convinti della bontà e della necessità di questo progetto e per questo come sempre nel nostro territorio chiediamo l'aiuto e la disponibilità di quella parte della minoranza elette nel consesso comunale.

Proponiamo ai rappresentanti del centro sinistra di metterla all'ordine del giorno con iter prioritario.

ORDINE DEL GIORNO

avente per oggetto: “Disposizioni urgenti del Consiglio Comunale in sostegno alla Proposta di Legge Regionale recante: Istituzione del reddito sociale - Sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati o precariamente occupati”

Premesso

che il sistema del lavoro negli ultimi decenni ha subito profonde modificazioni e trasformazioni, che ne hanno cambiato radicalmente caratteristiche ed aspetto;
che il lavoro a tempo pieno e per tutta la vita è stato fortemente messo in discussione da una radicale trasformazione delle forme della produzione e di regolazione dei rapporti tra impresa e lavoro, dalla decentralizzazione della produzione e dalla flessibilità della prestazione;
che il lavoro fisso è oggi sempre meno una possibilità reale, anzi la condizione più diffusa è quella dell'incertezza e della precarietà del lavoro e della vita
che il nuovo sistema del lavoro basato sulla flessibilità ha esteso e poi generalizzato le forme di lavoro a termine, stagionale o d'inserimento che in precedenza erano circostanziate nel tempo e relative solamente ad alcune tipologie di produzione;
che dette forme di lavoro si presentavano come fase transitoria della vita lavorativa, una sorta di periodo di apprendistato circoscritto nel tempo prima di entrare nel mondo del lavoro a tempo indeterminato;
che oggi, al contrario, la temporaneità della prestazione è stata esportata da settori specifici a tutta la produzione industriale e dei servizi;
che la flessibilità si è imposta come modello di riferimento generale per tutto il mondo del lavoro e, con essa, la precarietà si è progressivamente generalizzata, coinvolgendo vasti segmenti produttivi e strati sempre più larghi di lavoratori;
che secondo ricerche condotto dal CNEL e dall'ISFOL nel periodo 1991/97 la possibilità di un giovane di trovare lavoro a tempo indeterminato era attorno al 40%, tra il 1988 e il 2003 è scesa al 25 %, oggi addirittura al 18%;
che il lavoratore flessibile ha visto aumentare l'incertezza per il futuro, vivendo una condizione di precarietà di vita perchè si è trovato privo di qualsiasi protezione sociale, in quanto all'introduzione della flessibilità del lavoro e alla liberalizzazione del rapporto tra impresa e lavoratori, non ha corrisposto un analogo adeguamento del sistema delle tutele e delle garanzie che sono invece rimaste centrate sul vecchio modello di rapporto di lavoro a tempo indeterminato;
che il lavoro flessibile assume sempre più le caratteristiche di un lavoro individualizzato, dove il lavoratore è solo nel suo rapporto con l'impresa e con un sistema di tutele e di garanzie sempre più ristretto;
che il lavoratore flessibile non solo si trova in una condizione di minori tutele e garanzie, ma la precarietà del rapporto di lavoro, il continuo passaggio da periodi di occupazione a periodi di disoccupazione, lo porta ad essere un soggetto fortemente esposto al rischio povertà;
che lo stesso sistema di ammortizzatori sociali è sostanzialmente centrato sulla Cassa Integrazione, che riguarda una quota molto bassa del totale degli occupati al cospetto di crisi aziendali e dal quale sono esclusi i lavoratori delle piccole imprese e della maggior parte delle aziende di servizi;
che ancora peggiore si presenta la situazione per i giovani fino a 25 anni, che in Italia solo in misura dello 0,65% sono interessati da azioni di sostegno al reddito, rispetto al 57,5% dell'Inghilterra, al 53% della Danimarca, al 51% del Belgio, solo per dirne alcune;
che al tempo stesso, il protrarsi della crisi acuirà quelli che sono i nodi strutturali che da tempo interessano il mercato del lavoro regionale, primo fra tutti i forti livelli di precarizzazione dell'occupazione, che ogni anno interessano almeno 50.000 occupati;
che dall'inizio di quest'anno anche l'Umbria è chiamata a fare i conti con la crisi le cui ripercussioni sono pesanti, anche perchè la crisi coglie l'Umbria in una fase delicata di cambio di marcia, in cui si stanno esaurendo le spinte propulsive che hanno caratterizzato il recente passato - la fine del ciclo di ricostruzione post-sisma e una diversa ripartizione dei fondi comunitari- e si avvicina una fase di riallineamento economico-finanziario imposto dall'imminente avvento del federalismo fiscale;
che i dati sulla cassa integrazione, in modo particolare, ci parlano di un mondo del lavoro in sofferenza con la concreta attualità di un aumento del numero delle famiglie che si collocano nell'area della povertà o nelle immediate vicinanze della soglia di povertà;
che tra gli effetti più devastanti della crisi c'è anche un dato difficilmente quantificabile, ma più che mai reale e preoccupante, relativo all'impatto che produce sul mondo del lavoro atipico e precario, quello che interessa le giovani generazioni, gran parte della manodopera femminile e molto del primo impiego. Sono moltissimi infatti i contratti a termine che non vengono rinnovati per il calo della produzione e del fatturato delle imprese, così come sono molti i lavoratori interinali che restano a casa. Tutti lavoratori che restano esclusi da qualsiasi garanzia e dagli ammortizzatori sociali;
che la crisi non fa dunque che accelerare, anzi radicalizzare, il disagio economico di centinaia di persone anche nel nostro comune e rimanda alla necessità di interventi massicci di politiche pubbliche, di interventi sociali e di redistribuzione delle risorse economiche verso quella parte del mondo del lavoro, e non solo, maggiormente esposta ai contraccolpi di questa;
che l'attuale crisi impone di intervenire con urgenza, a maggior ragione nel nostro Paese che, assieme alla Grecia è l'unico Paese dell'UE privo di forme generalizzate, ordinarie o straordinarie, di sostegno al reddito;

Premesso altresì:

che con il presente disegno di legge si avanza una proposta di istituzione di una misura di reddito sociale, inteso come strumento per assicurare a tutti coloro che sono in cerca di lavoro o hanno perso il lavoro un reddito minimo garantito da erogarsi in forma diretta (monetaria) ma anche indiretta (beni e servizi);
che la principale caratteristica dell'intervento proposto è quella di intervenire non solo sulle emergenze sociali e sulla povertà, ma proprio in forza del mix di strumenti proposti, di incidere affinché non si giunga alla gestione dell'emergenza e del disagio nel momento più difficile per una persona: un intervento, cioè, che si caratterizza non come misura di ultima istanza, ma intervenga, fin dall'avvio delle problematiche, quando il rischio si paventa;

Considerato

che il disegno di legge proposto prevede che per ottenere i benefici individuati è necessaria: la residenza nella regione da almeno 24 mesi al momento della presentazione della domanda; l'iscrizione nelle liste di collocamento dei Centri per l'impiego; un reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell'anno precedente; il non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico;
che per le finalità previste dalla proposta di Legge deve essere istituito un apposito "Fondo regionale per il reddito sociale" con uno stanziamento annuo pari a 4 milioni di euro, i cui oneri saranno coperti mediante una riduzione di pari importo del Fondo Unico regionale per le attività produttive industriali;
che oltre all'erogazione di una somma di denaro non superiore ai 7.000 euro l'anno, la proposta di legge prevede di attribuire ai Comuni e alle Province la facoltà di erogare una serie di prestazioni indirette volte a garantire la circolazione a tariffa ridotta dei mezzi pubblici locali e la gratuità dei libri di testo scolastici, a favorire la fruizione di attività e di servizi a carattere culturale, ricreativo o sportivo e a contribuire al pagamento delle forniture di servizi pubblici, così come sempre gli enti locali, nell'ambito delle risorse disponibili, potranno prevedere l'erogazione di contributi per ridurre il canone di locazione;

Considerato altresì

che è in discussione presso la III Commissione del Consiglio Regionale dell'Umbria la sopra esposta proposta di Legge Regionale volta alla Istituzione del reddito sociale quale forma di sostegno al reddito per disoccupati, inoccupati o precariamente occupati;
che la stessa Commissione ha previsto una audizione pubblica sul tema per il 9 ottobre, presso la Sala partecipazione del Consiglio Regionale, aperta al contributo di tutti gli Enti, pubblici e privati, e di tutti i cittadini, singoli o associati;

Vista

la necessità anche per questo Comune di intervenire in fase di sostegno e/o partecipazione considerate le facoltà per esso previste dalla Proposta di Legge di intervenire ulteriormente ad integrazione delle misure per il reddito sociale;

Il Consiglio Comunale di

sostiene con decisione la Proposta di Legge recante "Istituzione del reddito sociale - Sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati e precariamente occupati" attualmente in discussione presso la III Commissione consiliare permanente della Regione dell'Umbria;
impegna il Sindaco e la Giunta comunale a sostenere presso tutte le sedi deputate detta Proposta di Legge, proponendo anche, se del caso, proposte migliorative in fase di partecipazione;
impegna il Sindaco o suo delegato alle Politiche sociali a partecipare a tutti gli incontri che saranno previsti e posti nel calendario regionale delle iniziative di partecipazione;
impegna, altresì, il Sindaco o suo delegato alle Politiche sociali a partecipare la suddetta eventuale volontà in sede di Conferenza degli Assessori del Piano di Zona;
invita, infine, a trasmettere copia di questo Ordine del Giorno, qualora venga accolto da questo Consiglio comunale, al Presidente del Consiglio Regionale dell'Umbria, al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della III Commissione consiliare permanente della Regione Umbria.

martedì 6 ottobre 2009

ATTIVO (E MAI DOMI...) DEI CIRCOLI PRC ASSISI E BASTIA UMBRA


Si è tenuto ieri sera 5 ottobre dalle ore 21,00 presso il Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Bastia Umbra un partecipato attivo degli iscritti e dei simpatizzanti dei Circoli del Prc di Assisi e Bastia Umbra alla presenza del Segretario Provinciale Enrico Flamini e degli organi direttivi dei due circoli menzionati.
La discussione, appassionata e convinta dei militanti, ha abbracciato vari argomenti.
Le importantissime questioni nazionali e internazionali vertenti la gravosa crisi economica conseguente all’operato della stolta finanza capitalistica che come sempre ha penalizzato i lavoratori, che non ne sono stati la causa e che comunque, per una logica perversa, ne pagano le conseguenze. Il Prc, proprio per questo, sta promovendo a livello regionale varie iniziative fra cui spicca quella dell’ istituzione del Reddito Sociale a favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati, atta ad aiutare concretamente queste categorie di cittadini; nei comuni dove è rappresentato il Prc ha presentato ordini del giorno per far in modo che questo provvedimento possa essere conosciuto e, nei limiti dalle disponibilità economiche degli stessi comuni, applicato.
Altre iniziative di qui a breve riguarderanno l’applicazione della legge regionale che istituisce la convenzione odontoiatrica che permetterà ai cittadini di usufruire dei servizi dentistici abbattendo i costi del 50-70%, e anche per questo il Partito si attiverà affinché i presidi odontoiatrici funzioni.
Altro argomento affrontato è stato quello dei beni comuni ed in particolare dell’acqua, bene essenziale, di cui i costi di gestione sono divenuti insostenibili. Rifondazione ha riportato proprio in queste ore una significativo risultato nel momento in cui i sindaci dei comuni dell’Ato 1 hanno pubblicamente dichiarato di essere contrari al deposito cauzionale per Umbracque.
Il Prc, inoltre, in questi giorni sta concretizzando la costituzione della Federazione di Sinistra Alternativa e Anticapitalista con il PdCI e Socialismo 2000 di Cesare Salvi e aperta a tutte le altre forze democratiche, alle associazioni del panorama politico italiano ed ai singoli cittadini che vogliano farne parte.
Dagli interventi sono state sollevate anche gravi questioni locali come la crisi occupazionale dell’azienda Susta, i problemi ambientali legati al depuratore di Bettona, la crisi del Cst di Assisi e della Scuola per Sordomuti, nonché le polemiche innescate da una manifestazione d’èlite come Assisi Endurance.
La partecipazione di tanti e giovani fa ben sperare per il futuro di Rifondazione Comunista e della Sinistra di Alternativa, un movimento politico di cui l’Italia, oggi più che mai, ha bisogno, viste le nefaste politiche antipopolari e a favore dei ricchi messe in campo dal peggior governo della storia repubblicana (diremmo degli ultimi 150 anni).
Da questo momento in poi è aperta la creazione di una aggregazione di tutti coloro che a sinistra hanno a cuore le questioni del lavoro, della redistribuzione del reddito e di tutti gli argomenti che sono riconducili ad una idea democratica e di sinistra.