Il Blog del Partito della Rifondazione Comunista di Assisi
sabato 29 ottobre 2011
Solidarietà attiva: Liguria arriviamo!
martedì 25 ottobre 2011
Il dovere di opporsi
Premesso: il popolo di Assisi si è espresso in maniera netta e nessuno mette in dubbio la legittimità della vittoria elettorale dei partiti che hanno appoggiato il sindaco Ricci.
Detto questo, nessuno può impedire che l’opposizione dica la sua opinione o pensare che le sue legittime critiche siano solo attacchi strumentali.
Le nostre posizioni, quelle di Carlo Cianetti, di tutti i movimenti e partiti dell’opposizione sono considerate, da taluni personaggi facenti parte della maggioranza che governa Assisi sempre e solo diffamatorie, fuori tema, dettate da scarsa conoscenza, addirittura sconfinanti nel campo del gratuito insulto.
Cosa si preferirebbe? Un serafico silenzio fino alla prossima campagna elettorale? O magari accondiscendenza e continui applausi?
Non voler sentire “rumori di sottofondo” da parte della maggioranza denota un preoccupante senso distorto della democrazia e un’arroganza senza limiti.
Noi esercitiamo, dal nostro punto di vista naturalmente, il nostro diritto alla critica e alla proposta alternativa (per chi volesse è a disposizione il nostro sito pieno di proposte di mozioni e ordini del giorno da sottoporre al consiglio comunale).
Inoltre non siamo i soli a criticare la giunta di centrodestra per le varie questioni che riguardano la nostra città.
Vogliamo forse considerare anche i sindacati di polizia (che di recente hanno vibratamente protestato contro la nefasta ubicazione della sede a loro destinata) pericolosi e facinorosi estremisti comunisti?
O i cittadini di via Borsi che protestano per il progetto di estrema cementificazione a cui sarà soggetta fra poco tempo la loro zona?
O ancora dei tanti cittadini di Santa Maria degli Angeli che in questi giorni si sono lamentati e si sono rivolti direttamente a noi per segnalare la scarsa pulizia dei tombini che ha determinato un enorme allagamento la scorsa settimana?
La tendenza di coloro che hanno fatto di Berlusconi il loro idolo e nume tutelare è quella di sentirsi investiti, per diritto divino, di poteri illimitati e di impersonare, autonomamente, le ragioni della maggioranza e dell’opposizione.
Non è così e la nostra missione sarà, finché avremo fiato per farlo, quella di proporre un’alternativa di città e di sconfiggerli.
giovedì 20 ottobre 2011
Sprofondo
lunedì 10 ottobre 2011
E' giunta l'ora di indignarsi
di Franco Cesario
Sabato 15 ottobre partiremo da Bastia Umbra alle ore 9,30 da piazza del Mercato alla volta di Roma per la manifestazione europea indetta dagli Indignados spagnoli per dare una concreta risposta alle politiche neo-liberiste che stanno affamando il nostro paese e tutto il mondo.
Le strategie messe in campo dalla Banca Centrale Europea e dalle istituzioni del vecchio continente ricalcano sempre gli stessi modelli basati sul primato del mercato e sulla intangibilità del pensiero unico capitalista che fa “comunella” con gli speculatori e si preoccupa di salvare solo le banche spacciando questa operazione come fatta nell’interesse collettivo.
Questi grandi economisti fanno a gara a dipingere il mercato come qualcosa di metafisico ed astratto che agisce al di sopra della umana comprensione che invece è destinata solo a pochi eletti a cui dovremmo affidarci ciecamente confidando in una, a loro dire, certa risoluzione che prima o poi avverrà; e quindi, eccoli, tutti schierati (con pochi differenze gli uni dagli altri) che partono alla nostra carica per convincerci che con meno stato sociale, meno settore pubblico, con maggiore flessibilità del lavoro (leggi precarietà) ci possa essere quel volano agognato da una economia in sofferenza da troppo tempo.
Tacciano noi della sinistra antagonista e di alternativa di avere ricette vecchie e stantie ma omettono di ricordare che sono passati ben 30 anni senza che le loro promesse siano state mantenute: la deregulation e il lassez faire tanto cari alla signora Thatcher e al cowboy Reagan negli anni ‘80 non hanno mai prodotto quel “benessere diffuso” che avevano proclamato erga omnes.
È vero invece che noi di Rifondazione Comunista in particolare avevamo previsto per filo e per segno questa crisi (non in quanto menagrami ma bensì lungimiranti…) perché avevamo capito che una finanza fatta di carta, virtuale, basata sul nulla prima o poi sarebbe esplosa seppellendo sotto di essa le speranze della gente comune che aveva affidato ad essa i risparmi di una vita.
Non dobbiamo credere alle invettive di questi stessi oscuri personaggi che non hanno fatto altro che cambiare casacca, mimetizzandosi per non farsi riconoscere: sono sempre gli stessi che ci hanno portato sull’orlo del baratro.
L’economia non è quel mostro sconosciuto ed indomabile che vogliono farci credere.
Le possibilità di uscire da questa crisi senza lasciarci le penne ci sono tutte ma devono avere un minimo comun denominatore: il benessere di coloro che non hanno prodotto questa crisi.
A queste persone, è una cosa logica, non possono essere fatti pagare i costi della crisi attraverso lacrime e sangue: l’aumento dell’Iva colpisce i cittadini (i famosi consumatori finali) cioè tutti noi che (come dicono gli occupanti di Wall Street negli States in questi giorni) siamo il 99% della popolazione mondiale!
Aumentare l’età pensionabile, diminuire gli stipendi degli statali ed altre misure del genere sono tutto fumo negli occhi di chi non vuole assolutamente colpire i grandi interessi, quelli in cui c’è la vera “ciccia” cioè i grandi capitali, le grandi rendite, gli evasori fiscali, le sanguisughe speculatrici.
A Roma sabato ci sarà tutto quel mondo variegato e multiforme che ha deciso di non subire in silenzio questa deriva pericolosa per i diritti e per la democrazia; gli indignati (di cui noi di Rifondazione e della Federazione della Sinistra siamo parte integrante e motore fondamentale insieme ad altri soggetti) sono quei cittadini che sono stufi di pagare per conto terzi scelte sbagliate e reiterate; sono quelle persone che non hanno voce in capitolo in un parlamento ormai svuotato da ogni funzione propositiva e di controllo, divenuto solo un votificio e luogo dove vengono perpetrati privilegi ingiusti e insopportabili.
Compito arduo ma non impossibile sarà mettere insieme una protesta/proposta unitaria capace di essere oltre che giusta anche efficace e foriera di risultati pratici.
Il popolo che vuole fortissimamente la patrimoniale affinché paghi chi più ha e chi si è arricchito in questi ultimi anni, che vuole diminuire le spese militari, che vuole ridurre drasticamente gli sprechi e le prebende delle varie caste, che vuole la cessazione immediata delle guerre del capitale, che ha votato per l’acqua come bene comune, contro il nucleare e a favore delle energie rinnovabili, per una legge che sia effettivamente uguale per tutti, che si è stufata dei mille scandali sessuali e di corruzione che avvinghiano tutti i maggiori partiti, batterà un colpo in maniera molto determinata e pacifica.
Se vuoi essere dei nostri contattaci al 347/0583636 o al 334/7158416.
Popoli d’Europa e del mondo RISE UP!!!
mercoledì 5 ottobre 2011
Carovana rosa si, quote rosa no
Al misogino Ricci le donne piacciono solamente in bicicletta, come diceva la famosa canzone degli anni 50, ma non al governo della città.
Preferisce la “carovana rosa” del giro d’Italia (rigorosamente maschile) alle quote che rispettino i generi, quelle che impropriamente sono definite “quote rosa”.
Si adatta, forse, al trand istituito dal suo capo di partito che vede le donne solo come ornamento e svago serale per i suoi festini fatti mentre la barca italiana affonda e precipita nel baratro? O ha troppa paura di andare a toccare fragili equilibri politici talmente delicati che potrebbero creare seri problemi alla maggioranza?
Quanto qualunquismo, quanta mistificazione, quanta mancanza di rispetto per le donne!
Ciò che rimane dopo le continue invettive, le balbettanti scuse addotte, gli attacchi fuori luogo è la certezza che Ricci e le sue truppe non hanno stima delle donne tanto da tenerle lontane il più possibile dalla sua giunta.
La giunta comunale: l’organo decisionale di governo di una città.
Attraverso di essa passano tutte le scelte più importanti e strategiche della vita municipale.
Lo statuto del comune di Assisi recita testualmente “La Giunta collabora con il Sindaco nell’amministrazione del Comune per l’attuazione degli indirizzi generali di governo”.
Sappiamo che la destra spesso non tiene i testi legislativi in altissima considerazione; lo testimoniano i continui attacchi alla Costituzione Italiana e i tentativi di farne scempio che il governo a livello nazionale prova da anni cercando di stravolgere una delle carte fondamentali più evolute, democratiche ed attuali del mondo.
Aspettiamo quindi con fiducia le decisioni del Tar il 7 marzo 2012 certi di festeggiare degnamente, il giorno dopo, la festa che omaggia l’altra metà del cielo.