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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 23 ottobre 2012

IL 27 A ROMA CONTRO L'AUSTERITY

ATTENZIONE AVVISO IMPORTANTE: DA LUNEDI 29 OTTOBRE E FINO ALL'11 GENNAIO 2013 SARA' POSSIBILE FIRMARE I REFERENDUM ANCHE PRESSO GLI UFFICI DEL COMUNE DI ASSISI. PER LA PRECISIONE PRESSO LA SEGRETERIA GENERALE SITA IN ASSISI CENTRO E PRESSO L'UFFICIO ANAGRAFE A S.M.ANGELI. BASTERA' RECARSI PRESSO GLI UFFICI COMUNALI CON UN DOCUMENTO VALIDO.



Sabato 27 ottobre il PRC di Assisi si recherà a Roma per partecipare alla manifestazione NO MONTI DAY.
L'occasione sarà come sempre importante perchè dovrà dare un segnale al governo delle banche che gli italiani non cadono nella mistificazione ordita dalle lobby e dal potere finanziario.
Non è possibile che la grave crisi sistemica del liberismo venga pagata dai lavoratori e dal mondo produttivo fatto di artigiani, partite Iva e piccoli imprenditori mentre speculatori, evasori fiscali e appartenenti alle varie caste rimangono intoccabili.
Dire NO a Monti significa dire no all'austerity, no alla precarietà, no alla cancellazione dei diritti conquistati con anni di dure lotte e sacrifici.
Essere in piazza sabato però significherà anche dire SI ad una più equa distribuzione del reddito, si alla dignità del lavoro, si al superamento della crisi attraverso politiche veramente di Sinistra.
Continua, anche per queste ragioni, il nostro impegno, insieme agli altri Partiti e Organizzazioni Sindacali di Assisi, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Critica, Italia dei Valori, la "CGIL che vogliamo" e l'USB per raccogliere le firme per i referendum sul Lavoro e sui privilegi dei parlamentari: saremo in piazza a Palazzo di Assisi nella mattina di domenica 28 ottobre.
Di particolare importanza i due referendum sull'articolo 18, di fatto cancellato dall'esecutivo Monti con la connivenza di PdL, Udc e Pd e per l'abolizione dell'articolo 8 della finanziaria 2011 del governo Berlusconi che ha introdotto il cosiddetto "modello Pomigliano" e cioè la contrattazione azienda per azienda al posto della contrattazione nazionale di categoria; gli attacchi al lavoro e ai diritti dei lavoratori portati dagli ultimi due governi della repubblica italiana sono mosse gravissime e strettamente ideologiche che tentano di realizzare l'antico sogno di stravolgere la costituzione per avere mano libera nei confronti dei lavoratori.
L'articolo 18 non ha mai impedito di licenziare nessuno ma dava un senso di alta giurisdizione al Lavoro perchè con la dicitura "giusta causa" il datore di lavoro doveva rendere conto dei motivi che portavano a licenziare un lavoratore; cancellare questa prerogativa significa voler tornare alla legge del più forte.
L'articolo 18 è la diretta conseguenza dell'articolo 41 della costituzione italiana che riconosce “L’iniziativa economica privata è libera” ma precisa: “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Inoltre è una vera e propria bufala (oltre che un controsenso di termini...) voler far credere che attraverso licenziamenti più facili si creeranno più posti di lavoro.
Sarà poi importante cancellare anche l’articolo 8 della finanziaria 2011 del governo Berlusconi perché è fondamentale ristabilire la certezza dei diritti per tutti sanciti dai contratti di lavoro nazionali, aboliti di fatto dalla manovra dello scorso anno dato che con questo articolo si permettono deroghe sull’orario di lavoro, sulle modalità di assunzione e sull’inquadramento del personale attraverso singole trattative aziendali.
Essere in piazza sabato sarà importante anche per questo: chi volesse prenotarsi o avere informazioni per il pullman che partirà per la zona di Assisi, Bastia e zone limitrofe può telefonare ai numeri 347/0583636, 334/7158416, 328/7265738, 328/4534801.

giovedì 18 ottobre 2012

Referendum, reddito minimo, quote di genere


Il Comitato Referendario Unitario di Assisi ha deciso che effettuerà una nuova raccolta firme per i referendum sul lavoro e contro i privilegi della “casta” domenica 21 ottobre dalle ore 10,00 alle ore 19,00 in piazza del Comune ad Assisi centro.
Il grande successo ottenuto sabato 13 a Santa Maria degli Angeli grazie allo sforzo congiunto delle forze politiche della Sinistra assisana (Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori e Sinistra Critica) e delle componenti sindacali territoriali (CGIL mozione “la CGIL che vogliamo” e l’USB) ci spinge a spendere ancora maggiori energie affinché possano essere raggiunti prima possibile gli obiettivi numerici che la legislazione nazionale impone affinché possano celebrarsi i referendum abrogativi che a nostro avviso faranno dell’Italia un paese più giusto e capace di una vera svolta contro gli sprechi e i privilegi.
La raccolta firme di domenica assume una maggiore rilevanza nazionale anche in virtù della proclamazione della settimana per la proposta di legge sul reddito minimo garantito che ha le finalità di garantire una vita dignitosa a tutti quei cittadini disoccupati, inoccupati e precari che non superino i 7.200 € annui, che siano residenti in Italia da almeno 24 mesi e che siano iscritti ai centri per l’impiego territoriali.
Questa proposta di legge di iniziativa popolare prevede un beneficio di 600 euro mensili, da rivalutare in base ai componenti dei nuclei familiari che risulteranno rientranti nei requisiti previsti, sarà sospeso nel momento in cui il percettore dell’assegno di 600 euro trovi un lavoro a tempo indeterminato, partecipi a percorsi di inserimento lavorativi retribuiti o compia 65 anni di età.
Ovviamente nel caso in cui venisse dichiarato il falso o venisse rifiutata dal possibile beneficiario del reddito minimo una proposta di lavoro congrua alle esigenze di vita, il provvedimento decadrebbe immediatamente.
Questa proposta di legge tende a introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dalla anzianità contributiva o dalla tipologia di contratto.
Una misura di civiltà, in buona sostanza, già adottata da quasi tutti i paesi europei e non.
Inoltre, sempre in occasione della giornata di domenica, e anche per le successive date che vedranno il comitato referendario attivo anche presso le frazioni e durante i maggiori eventi previsti nelle prossime settimane in tutto il territorio comunale, sarà possibile firmare per la petizione comunale a sostegno della richiesta per il ripristino della parità di genere nella giunta comunale assisana.
Insieme al nuovo ricorso, che è stato presentato, contro la reiterata decisione del sindaco Ricci di riproporre la giunta comunale composta da soli uomini, la petizione ha lo scopo di agire come ulteriore mezzo di persuasione sul fatto che la differenza di genere sia un tema sentito dalla cittadinanza: le firme, le adesioni e i consensi finora raccolti ci lasciano ben sperare che questo avvenga.

domenica 14 ottobre 2012

FIRME E CONSENSO SOCIALE



Franco Cesario e Maria Luciana Favorito PRC
Lanfranco Pecetta IDV



Pierluigi Sensi IDV





Luigi Fucchi USB, Marco Renzini SEL, Paolo Marcucci consigliere comunale, Giampiero Manini PRC


Maurizio Tomassini SEL Luigino Ciotti e Alessandro Ricci SC


Giorgio Becchetti, CGIL mozione "la CGIL che vogliamo"

di Franco Cesario

Ieri dopo il banchetto tenuto in piazza per ben 9 ore con la partecipazione di tutte le forze politiche e sindacali e del consigliere comunale Paolo Marcucci, non possiamo che ritenerci soddisfatti.
Oltre al centinaio di firme raccolte sui quesiti referendari e sulle petizioni per il reddito minimo e la rappresentanza di genere nella giunta comunale assisana (a proposito ci dispiace per Ricci e soci ma le firme sono fioccate anche in questo caso...) la giornata è stata positiva per il clima politico (non tanto per quello metereologico) che si è respirato da parte della cittadinanza e delle persone che si sono avvicinate al tavolo delle firme anche solo per parlare di politica e della situazione economica e sociale italiana.
Cresce, è questa la netta impressione, l'insofferenza contro il governo Monti, un esecutivo che maschera dietro la parvenza del tecnicismo la volontà di colpire solo i ceti popolari lasciando inalterati i patrimoni dei grandi speculatori e delle lobby internazionali, proprio coloro che, ormai è vox populi, li hanno messi a governare.
Il comitato unitario referendario si riunirà in questa settimana e delibererà il calendario delle prossime uscite per continuare la raccolta firme: probabilmente il prossimo appuntamento sarà ad Assisi centro domenica 21 dalla mattina alla sera, ma nelle date successive verranno toccate anche le principali frazioni del territorio comunale.
L'obiettivo è quello di arrivare entro l'11 gennaio del 2013 a raccogliere le 500.000 firme a livello nazionale che ci permetteranno di svolgere i referendum abrogativi che daranno la possibilità di creare un'Italia più giusta e solidale.

martedì 9 ottobre 2012

SABATO 13 OTTOBRE A S.M.ANGELI RACCOLTA FIRME PER I REFERENDUM SUL LAVORO



Nasce ad Assisi il Comitato Unitario per i referendum sul lavoro formato da Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Critica, Italia dei Valori e il sindacato USB.

La grande menzogna è stata svelata: le contro riforme messe in campo dal governo Monti-Fornero che promettevano più lavoro attraverso la cancellazione de facto dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori si sono rivelate per quello che sono, solo un grande bluff.
L’attacco al lavoro, alle sacrosante tutele conquistate negli anni, la continua propaganda a favore dell’austerity e del rigore finanziario non risolvono gli atavici problemi del nostro paese ma anzi peggiorano la situazione creando depressione economica, calo dei consumi e nuova disoccupazione.
Scardinare l’articolo 18 mina lo stesso fondamento giuridico su cui si basa la Costituzione repubblicana.
Per questi motivi il Comitato Unitario per i referendum organizza un banchetto per la raccolta firme sabato 13 ottobre dalle ore 10,00 in piazza a Santa Maria degli Angeli.
Sarà presente il consigliere comunale Paolo Marcucci.
In questa occasione, e fino all’11 gennaio 2013, sarà possibile firmare per richiedere il referendum per ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e per abolire l’articolo 8 della finanziaria 2011 del governo Berlusconi che ha cancellato la contrattazione nazionale (in pratica l’istituzionalizzazione del modello Pomigliano), per l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti e per la cancellazione della diaria dei parlamentari.
Inoltre si potrà aderire alla petizione per istituire il reddito minimo garantito (l’Italia è tra i pochissimi paesi europei a non avere questa misura di civiltà) e per chiedere che venga rispettata la parità di genere nella giunta comunale di Assisi.

Firme che significano partecipazione, richiesta di cambiamento e di giustizia sociale, per una nuova politica più vicina alle esigenze dei cittadini e per dimostrare che c’è chi non si rassegna al fatto che la crisi debba essere pagata sempre e solo da chi non l’ha generata.