Contatore visite

Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 29 dicembre 2009

La maggioranza non c’è più, Ricci si dimetta, elezioni a primavera



Partiti e movimenti del centrosinistra (Mongolfiera, Rifondazione comunista, Sinistra critica, Sinistra ecologia e libertà e Italia dei Valori) nel corso di una riunione approvato un documento di sfiducia all'amministrazione comunale di Assisi. Questo il testo del documento.

La maggioranza di centrodestra che amministra ad Assisi si è dissolta.
Il vicesindaco, Giorgio Bartolini, ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle prossime elezioni sfiduciando, così, il sindaco e la sua giunta. Ricci ha preso atto del licenziamento e si è affrettato ad annunciare che non si ricandiderà alla carica di primo cittadino e punta ad essere eletto alla Regione. Un sindaco dimezzato, quindi, non più in grado di coordinare la Giunta, che si è fatto promotore di un patto con l’Udc che, nella sostanza, va contro il mandato elettorale.
D’altra parte l’Unione di Centro in un attimo rinnega se stessa e 4 anni di opposizione, di dure critiche alla Giunta nella quale oggi chiede di entrare. Un’inversione a “U” in piena autostrada, una manovra spregiudicata e pericolosa.
Oggi il blocco politico che ha vinto le elezioni amministrative del 2006 si è disperso in molti frammenti.
La Destra sta con Bartolini, stessa cosa dicasi per il consigliere Pastorelli è uscito dal PDL e ha creato la Lega per Assisi. I tre consiglieri della Lista Bartolini seguono il suo leader e anche all’interno del Pdl il vicesindaco sembra avere diversi seguaci.
Risultato: totale ingovernabilità. Un tutti contro tutti che verrebbe ulteriormente aggravato dall’entrata in maggioranza dell’Udc.
La città di Assisi e le frazioni soffrono per la crisi del turismo e delle imprese, il territorio versa in condizioni di degrado.
C’è bisogno di un governo competente, efficiente e nel pieno delle forze. Requisiti che mancano totalmente a questa amministrazione comunale. Il mandato degli elettori è stato evidentemente tradito.
Per queste ragioni le forze di centrosinistra chiedono le dimissioni del Sindaco e della Giunta e ritengono che si debba tornare a consultare i cittadini prima possibile.

mercoledì 23 dicembre 2009

SINISTRA!!!!




Rifondazione Comunista di Assisi, come sollecitato da più interventi del popolo di sinistra anche dalle "colonne" del nostro blog, ha preso il toro per le corna ed insieme alla Mongolfiera, Sinistra Ecologia e Libertà e a Sinistra Critica, ha prodotto questo documento.


Il fallimento della Giunta Ricci e la prematura deflagrazione della maggioranza che governa la città impongono alle forze del centro-sinistra di organizzarsi in vista delle prossime elezioni amministrative.
Nell’attesa che il Partito Democratico esca dal torpore che lo ha reso immobile in questi ultimi mesi, il Partito della Rifondazione comunista e La Mongolfiera, Sinistra ecologia e libertà, Sinistra critica e hanno deciso di iniziare ad incontrare la cittadinanza attraverso iniziative sul territorio.
E’ urgente l’elaborazione di un progetto alternativo per il governo della città che metta in primo piano il rilancio turismo, con un progetto di massicci investimenti e nuove idee, la ricostituzione di un tessuto sociale vivo e attivo nel centro storico e nelle frazioni, il sostegno ai cittadini più bisognosi, politiche per i giovani, che diano opportunità di confronto e di lavoro, investimenti per un’economia che valorizzi l’ambiente, aumenti la raccolta differenziata dei rifiuti, faccia pieno utilizzo delle reti tecnologiche innovative (wi-fi) per semplificare il rapporto fra i cittadini e le istituzioni.
Assisi ha bisogno di aria fresca, di nuove idee, di trasparenza e di onestà. Ha bisogno di chi ha entusiasmo e progetti per avviare una nuova stagione di crescita culturale ed economica. La riconferma della classe dirigente che ha governato dal 1997 ad oggi (i vari Bartolini, Ricci, Fortini, Martellini, Morani) fra liti e conflitti, sarebbe una iattura per i giovani e per il futuro della città, significherebbe la riproposizione di una logica palazzinara e cementificatrice, continuare nella distruzione del territorio e condannare Assisi a perdere posizioni e prestigio nella graduatoria delle città a vocazione turistica e culturale.

Ha fatto ciò senza remore, senza tuffi nel passato e nel passato prossimo.
Naturalmente si parte da una coalizione di sinistra.
Non è nella nostra volontà abbandonare il PD, a meno che quest'ultimo non prosegua nel cammino di cui in questi giorni si ventila.
L'alleanza è aperta a chiunque si riconosca in principi che siano completamente diversi da quelli che hanno ispirato l'attuale maggioranza di destra.
Parallelamente a questo progetto cittadino, continueremo a portare avanti la costituzione della Federazione di Sinistra Alternativa che ieri ha visto la sua nascita ufficiale a livello regionale con la partecipazione insieme al nostro Partito, dei Comunisti Italiani e di Socialismo 2000.

lunedì 21 dicembre 2009

Inciuci



Riteniamo che quanto detto dalla Mongolfiera e ripreso dalla stampa locale riguardo alla situazione politica assisana sia accettabile in toto.
Ad Assisi, una città dove la destra maramaldeggia, non è possibile che l’opposizione non batta mai un colpo.
La situazione è molto grave non solo dal punto di vista della gestione quotidiana del nostro comune ma anche dal punto di vista delle future ed ipotetiche alleanze in vista delle elezione comunali prossime venture.
Nel nostro piccolo abbiamo provato sempre e in tutti i modi a fare le pulci a questa amministrazione.
Della posizione della Mongolfiera condividiamo altresì quanto detto a proposito della opacità del PD; in giro se ne dicono di tutti i colori, si parla di ipotetici accordi a 360 gradi, che poi non sono tali perché escludono volutamente la sinistra e i comunisti.
Tutti sono alleati accettabili (o papabili): l’Udc, che comunque è all’opposizione, ma anche ipotetici “inciuci” (tornati tristemente in voga nel dizionario politico proprio in questi giorni) con rappresentanti dell’attuale maggioranza.
Tutto ciò ci inorridisce, ma non solo per motivi strettamente ideologici, ma sulla scorta degli scempi compiuti in questi anni della destra che ha governato Assisi.
Chiaramente se vorranno farlo lo faranno senza di noi e senza quella parte della società civile che è ancorata a saldi principi di sinistra e di appartenenza.
Per quanto ci riguarda siamo disponibili a qualsiasi chiarimento con il PD e anche a future collaborazioni politiche, ma fissiamo dei paletti ben precisi che non possono prendere in considerazione ipotesi che vadano oltre una coalizione di centro-sinistra.
Non è una cosa da centro sinistra quella che è avvenuta lo scorso 11 dicembre in consiglio comunale ad Assisi.
La mozione, portata in consiglio comunale su iniziativa del Partito della Rifondazione Comunista (come espressamente da noi richiesto dal nostro blog), dal Consigliere Matarangolo contro la privatizzazione dell’acqua pubblica e il deposito cauzionale chiesto da Umbraacque, è stata discussa e approvata con la seguente votazione: 11 favorevoli (Matarangolo + Pdl + un consigliere della Lista Bartolini) mentre si sono astenuti l’UDC e, udite udite, il PD!
È questo un atteggiamento che può sembrare minimanente progressista?
Noi crediamo che al Partito Democratico farebbe bene tornare a riannodare un fil rouge che possa rasserenare gli animi e sia foriero per future sane alleanze.



mercoledì 16 dicembre 2009

Acqua bene di tutti/e? Non per qualcuno




Ci giungono voci sull'inaugurazione della fontana di Piazza S.Rufino avvenuta il 12 dicembre scorso ad Assisi, quella stessa fontana che tante volte ha visto protagonisti molti ragazzi assisani e che, nonostante non abbia mai brillato per l'estrema igiene, li deliziava e li rifocillava dopo estenuanti partite di calcio o che offriva l'occasione per bagnare le amichette prendendo a pretesto l'arrivo dell'estate o per una nuova impresa dei "nostri" eroi azzurri ai mondiali di calcio.
Ebbene, a questa inaugurazione, in pompa magna, alla presenza delle massime autorità
comunali e non, i cittadini hanno avuto la sgradita sorpresa di venire a conoscenza del fatto che
l'acqua della stessa non risulta essere potabile e a chi ne chiedeva le ragioni o semplicemente aveva sete è stato detto che di acqua ci si poteva tranquillamente rifornire presso gli esercizi
commerciali adiacenti.
Come sempre l'amministrazione comunale assisana si dimostra "avanti" al suo corrispettivo nazionale.
La fontana, dal sindaco Ricci, è stata definita come avente una “funzione di promozione culturale e turistica” ma de facto sarà inutilizzabile, dato che l’acqua dalla destra è considerata un bene privato e quindi non un bene primario (sic!).
Oggi, viste le leggi approvate in parlamento dalla destra "liberale", chiude una romantica pagina storica, l’acqua a disposizione della gente, una fontana di grande importanza per la città serafica.
Già da tempo l’amministrazione di destra anticipa i provvedimenti del governo Berlusconi: come dimenticare che le prime ronde in Italia sono nate ad Assisi con i valorosi "Volontari per Assisi" e che i primi rastrellamenti alla "White Christmas" leghisti dei diversi sono stati introdotti con la direttiva sui mendicanti?
Addirittura, ai tempi dell'invasione Usa dell'Iraq, un giovane consigliere comunale di destra, Paoletti, in consiglio comunale, profetizzò la guerra preventiva per distruggere "i nemici della libertà" andando oltre le stesse intenzioni esplicite della prima amministrazione Bush e della compiacente destra italiana, tanto da far inalberare il mite Mariano Borgognoni, allora consigliere comunale Ds, che fece notare come il bellicoso giovanotto avesse già dichiarato guerra a Saddam Hussein.
Altro fatto disdicevole avvenuto in questi giorni ad Assisi: nella lodevole iniziativa organizzata pochi giorni fa in Piazza del Comune da alcuni noti gruppi ad Assisi sul Natale,
nel relativo depliant informativo, è stato messo il cappello da altre associazioni che poco hanno agito concretamente nella sua realizzazione, mentre ne sono state ignorate altre che invece erano state tra le principali promotrici e la stessa scuola elementare di Assisi.
Anche in questo caso si emula il governo nazionale nell'aiutare e favorire solo gli amici degli amici?

lunedì 14 dicembre 2009

Meglio rimboccarci le maniche




Riceviamo e pubblichiamo.

Per informazioni contattare Valerio Principato all'indirizzo valerio.principato@gmail.com

Siamo un gruppo di semplici cittadini di Pescomaggiore,
l’antico borgo in montagna vicino l’Aquila. Il 6 aprile
alle 3 e 32 abbiamo perso la casa.

Solo 1 su 10 di noi questo inverno sarà il “fortunato”
cui verrà offerto un tetto sotto cui ripararsi. Un tetto a
10 km dal paese.

Invece di lamentarci abbiamo preferito rimboccarci le
maniche .

Meglio una casa vera, specie se costa come un container.

Tre generosi compaesani ci hanno messo a disposizione un
terreno, con un panorama da mozzare il fiato, a pochi passi
dal centro s torico.

Con l’aiuto di avvocati e architetti volontari, abbiamo
progettato e cominciato a costruire sette piccole abitazioni
che devono essere pronte prima del freddo, della pioggia e
della neve, cioè entro due mesi.

Stiamo dimostrando che è possibile fare case economiche,
ecologiche e rapide da realizzare se usiamo prevalentemente
materiale naturale, economico e reperibile sul posto: la
struttura portante in legno, la tamponatura in balle di
paglia, il cemento ridotto al minimo, le stufe a pellet per
scaldarci, i pannelli solari e fotovoltaici che ci daranno
l’energia elettrica e l’acqua calda di cui avremo
bisogno.

La mano d’opera siamo noi stessi che impugnamo gli
attrezzi del mestiere e preferiamo la fatica attiva
all’indolenza obbligatoria del terremotato.

Così, con la cifra di 150 mila euro con cui voi
normalmente paghereste una casetta, noi possiamo costruirne
sette; ma ricordate che no i abbiamo perso tutto e che lo
Stato non ci sta aiutando, quindi anche quei pochi soldi che
se rvono, per noi sono tantissimi.

Meglio la solidarietà diretta

Gli italiani sono già stati generosi ed hanno sottoscritto
molti soldi per il terremoto; purtroppo però a noi è
arrivata solo qualche tenda e molte chiacchere.

Questo ulteriore sforzo che chiediamo, invece, va
direttamente da voi a noi: avrete nome e cognome di chi li
usa, potete controllare su questo sito come procedono i
lavori, soprattutto potrete partecipare alle decisioni.

Questi bilocali e trilocali ci permetteranno di non
abbandonare Pescomaggiore in attesa della ricostruzione e di
mantenere vivi i nostri rapporti sociali.

Nel sito http://eva.pescomaggiore.org ti presentiamo
meglio il nostro progetto.

Aiutaci a far rinascere Pescomaggiore.

SOSTEGNO ECONOMICO:
IBAN: IT 87 S 05748 15404 100000008397
COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE
CAUSALE: ECOVILLAGGIO
Contattaci per chiarimenti all'indirizzo
eva@pescomaggiore.org

giovedì 10 dicembre 2009

Manifestazione esaltante, banchetto itinerante




La Manifestazione di Roma di sabato scorso alla quale, con senso di appartenenza e responsabilità, abbiamo partecipato, è stato un salvifico bagno di entusiasmo, una grande prova di democrazia e voglia di partecipare attivamente alla vita politica italiana.
Ci siamo trovati di fronte una straordinaria dimostrazione di come la gente, (nonostante la pesante assenza del Pd…) la nostra gente, vive l’eccezionalità di questo momento politico, a dimostrazione che ancora esistono ideali e appartenenza politica.
Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, alle meravigliose manifestazioni degli anni passati: colori, entusiasmo, allegria, fiducia in un possibile cambiamento nonostante i tempi bui che stiamo vivendo.
Tutti questi giovani hanno dimostrato che il mondo può cambiare e che anzi deve cambiare, senza protervia, senza arroganza ma con la forza di chi crede che un altro mondo è possibile.
Le questioni di questa nostra società ci vengono dipinte o troppo rosee o troppo complicate, invece quel giorno è stato dimostrato che vi è una terza via, quella dei diritti e della Costituzione, principi richiamati fortemente dalla Piazza.
I numeri contano poco in questi casi quando è prassi consolidata (da parte di alcuni che tendenziosamente sono soliti togliere almeno uno zero dal numero dei partecipanti), sminuire una grande partecipazione popolare.
Noi abbiamo visto Piazza San Giovanni piena come al Concerto del I maggio, e tanto ci basta.
Il nostro Popolo ha risposto alla grande, si è mobilitato e ha dimostrato che ha ancora la forza per poter incidere in un Paese come il nostro in cui c’è più che mai bisogno di riaffermare con forza i principi di libertà ed equità sociale, concetti che questo governo becero sta calpestando senza pietà.
Quello di Roma non era solo il popolo anti-Berlusconi ma un insieme di persone che ha una visione ben precisa del mondo, che ha delle proposte concrete e circostanziate.
Noi vogliano che il lavoro abbia di nuovo dignità, che sia messo al centro dell’agenda politica come fondamentale sviluppo del nostro Paese: per questo serve abolire prima possibile la legge 30 e la conseguente precarietà che genera.
Siamo per una svolta decisiva in campo ambientale, per l’energie pulite e rinnovabili che potrebbero anche creare nuovi posti di lavoro.
Vogliamo una società giusta e tollerante che possa includere tutti coloro che vogliano lavorare e produrre ricchezza nel nostro Paese, senza pregiudizi e razzismi di sorta.
Crediamo fermamente che i lavoratori e le lavoratrici italiani debbano essere risarciti delle perdite che ingiustamente stanno subendo a causa della crisi del neo-liberismo.
Per questo continua la nostra campagna per il reddito sociale e la nostra raccolta di firme.
Sabato 12 dicembre saremo di nuovo in piazza, stavolta nelle frazioni, per raccogliere firme, far capire le nostre ragioni e sondare l’umore della gente che vive nelle zone periferiche di Assisi.
Questo il programma:
Ore 10,00-12,00 S.M.Angeli
Ore 14,00-16,00 Petrignano
Ore 16,00-18,00 Rivotorto

martedì 1 dicembre 2009

Bio...testamento...presto!




Proponiamo alle forze di opposizione in seno a Consiglio Comunale di Assisi di elaborare una mozione che preveda l’istituzione del c.d. “Testamento Biologico” per dare l’opportunità, tempi e percorsi necessari per l’istituzione di un registro comunale telematico che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica ed un regolamento d’accesso, così come già discusso in realtà molto avanzate della nostra Regione come Marsciano, Narni, Perugia, dove è stata presentata anche una petizione popolare, e Corciano, Comune in cui addirittura una mozione è stata approvata senza nemmeno un voto contrario, quindi in modo bipartisan anche dalle forze di centro destra, oltre che in varie realtà a livello nazionale e in grandi città come Genova, Firenze, Pisa, Cagliari e Bologna.
Il testamento biologico è un atto legato al principio del consenso informato, accettato da tutti e obbligatorio per legge. Esso da la possibilità di accettare o rifiutare cure quando non si è più in grado di esprimere quel consenso informato al quale oggi medici e pazienti si attengono ogni giorno in Italia.
Non sarebbe assolutamente un tentativo di voler introdurre un giudizio permissivo verso pratiche eutanasiche come ha delirato qualche esponente ultracattolico, posizione, tra l’altro, che testimonia la volontà di creare confusione e smarrimento nell’opinione pubblica sollevando strumentalmente altri argomenti altrettanto importanti ma che non c’entrano in questo caso come quello dell’eutanasia.
Con questo atto vogliamo che sia stabilito anche nel nostro Comune il principio dell’autodeterminazione, per cui ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non solo abbia il diritto di essere curato, ma possa avere la possibilità di esserlo nei termini in cui egli stesso desidera, perché noi siamo fermamente convinti che spetti ad ognuno di noi decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare.
Questa esigenza nasce in noi dopo l’approvazione in Parlamento di un testo di legge sul testamento biologico che prevede trattamenti inumani come l'alimentazione e l'idratazione forzata, e si introduce il grottesco principio che permetterebbe ai medici a non rispettare le dichiarazioni anticipate di trattamento firmate dai malati. È evidente, dunque, che anche la certificata volontà di un malato che voglia evitare l'accanimento terapeutico su se stesso non varebbe nulla. Questa norma va a compromettere in maniera grave il principio di autonomia della persona, la nostra sovranità su noi stessi e sul nostro corpo. La volontà del paziente sarebbe, così, subordinata a quella del medico mettendo in discussione la nostra identità individuale.
Rifondazione Comunista si oppone fortemente a questa legge che si configura come una sorta di tortura di stato, scritta sotto dettatura di un integralismo religioso vaticano indegno di uno Stato civile.
In Germania il testamento biologico è stato approvato da tutte le forze politiche insieme alla Congregazione delle Chiese Cattoliche e Protestanti e ciò dimostra che la Chiesa usa il nostro Paese come un fortino da difendere a tutti i costi, mentre in altri Paesi riesce a mediare le proprie ragioni con quelle degli altri.
Per questo ci batteremo contro questa legge in tutti i modi, lanciando anche, se necessario, una vera e propria campagna di disobbedienza civile
Le linee principali della nostra proposta sono:
1. L’istituzione di un registro di raccolta dei testamenti biologici o di dichiarazioni anticipate di volontà;
2. L’elaborazione, come parte integrante dell’atto, di un apposito regolamento comunale per disciplinare la materia;
3. La possibilità che il registro sia riservato ai soli cittadini del Comune, e che abbia come finalità il consentire l’iscrizione nominativa, mediante autodichiarazione, di tutti i cittadini che hanno redatto una dichiarazione anticipata di trattamento con indicazione di un notaio oppure del fiduciario e/o del depositario, allo scopo di garantire la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza;
4. L’adozione di successivi provvedimenti da assumersi nel più breve tempo possibile per l’organizzazione del registro e l’adozione delle singole e conseguenti modalità operative.
La proposta, in mancanza di una norma nazionale, di creare tale registro rappresenta una forma di pressione politica fortissima che parte dei Comuni. Solo con questi strumenti, potremmo arginare e sperare di far tornare sui suoi passi la maggioranza parlamentare e rivedere profondamente un disegno di legge che potrebbe arrivare ad essere l’ennesima legge orrenda del governo Berlusconi.
Su questo documento chiediamo la convergenza ed eventuali integrazioni dei partiti della minoranza, soprattutto di quella che ha rappresentanti in consiglio comunale affinchè possa essere presentata e discussa nel consesso cittadino.