Il
Convegno "Oltre
la crisi: lo Sviluppo. Microprogetti anche dalla Conversione
Nucleare", ancorché legittimo, rappresenta, a nostro avviso, un
cazzotto in pancia alla volontà popolare.
Quest’ultima
è stata chiaramente dichiarata lo scorso giugno quando ben più di
25 milioni di cittadini italiani hanno deciso irrevocabilmente di
abbandonare la strada del nucleare come fonte di energia motore per
la nostra società.
La crisi
economica che già ha costituito un grande alibi per le scellerate
politiche economiche e sociali del governo Monti, non venga
strumentalizzata per ritornare su argomenti ormai sanciti dalle
decisioni prese dal popolo.
L’unica
via giusta e percorribile, ancorché legata alla volontà, lo
ribadiamo, della grande maggioranza degli italiani, è il pieno e
finalmente concreto sviluppo delle energie rinnovabili come stanno
facendo tutti quei paesi che veramente tentano di uscire dalla crisi
neoliberista.
I fautori
dell’atomo evidentemente tornano alla carica sperando di far leva
sul sconvolta società italiana per riproporre un modello energetico
ormai bocciato non solo dal popolo sovrano ma anche dalla storia.
I
referendum hanno risultati concreti e il quesito sul nucleare ne è
la prova lampante.
Ancor più
importante, per l’immediato futuro, anche in virtù di questa
considerazione, sarà firmare per i referendum che il nostro Partito
sta raccogliendo in queste settimane (articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori, cancellazione della contro-riforma Fornero sulle
pensioni, abolizione dell’art. 8 della finanziaria del governo
Berlusconi che introduce il cosiddetto “modello Pomigliano” e
cancellazione della diaria dei parlamentari).
Dall’affluenza
al banchetto che il PRC di Assisi ha effettuato a S.M.Angeli per
tutta la giornata di domenica scorsa sembra che la cittadinanza
assisana e non solo sia concorde con queste nostre battaglie e creda
fermamente nello strumento di alta democrazia rappresentato dal
referendum abrogativo.