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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


lunedì 3 novembre 2014

Mozione sulle cariche ai lavoratori AST di Terni


Proponiamo al Consiglio comunale di Assisi di approvare questa mozione urgente sul grave attacco ai lavoratori AST da parte delle forze dell'ordine il 29 ottobre a Roma mentre stavano pacificamente dimostrando il loro dissenso per la situazione di crisi in cui versa l'azienda ternana.


Mozione con richiesta di trattazione immediata avente per oggetto: condanna delle violenze subite dai lavoratori dell'AST da parte delle forze dell'ordine il 29 ottobre a Roma e richiesta di dimissioni del Ministro dell'Interno


Premesso che

In data 29 ottobre si è tenuto un presidio dei lavoratori dell'AST di Terni presso la sede dell'ambasciata della Repubblica Federale di Germania, sita a Roma in Piazza Indipendenza, al fine di portare la situazione della vertenza con la Thyssen Krupp all'attenzione del Governo tedesco;

A sostegno di tale protesta ed a riprova del suo carattere non violento, la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari e l'ufficio di presidenza del consiglio comunale di Terni sono stati convocati in quella stessa sede;

A seguito di un insoddisfacente incontro con la rappresentanza diplomatica dell'ambasciata tedesca da parte di una delegazione di lavoratori AST e di rappresentanti sindacali, i manifestanti si sono diretti in corteo verso il Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale si era da poco concluso l'incontro tra la Ministra Federica Guidi, l'Amministratrice Delegata di AST, Lucia Morselli, e la sottosegretaria al lavoro, Teresa Bellanova, con l'intento di rappresentare le proprie istanze;

Nel corso del tragitto i manifestanti, all'altezza di Via Solferino, sono stati oggetto di una carica da parte delle forze dell'ordine, che ha determinato il ferimento di almeno 4 lavoratori ed alcuni dirigenti sindacali;

Considerato che

La carica di cui sono stati fatti vittima i manifestanti risulta del tutto immotivata ed ingiustificata, come dimostrato da numerose immagini e filmati, messi a disposizione da singoli e da organi di stampa e rapidamente diffusi tramite la rete, che certificano appunto il carattere pacifico del corteo dei lavoratori e l'assoluta gratuità della sua violenta interruzione da parte delle forze dell'ordine;

La nota diffusa dalla Questura di Roma, secondo cui si è resa necessaria un'azione definita “di contenimento” da parte delle forze dell'ordine a fronte del presunto tentativo di parte dei manifestanti di recarsi alla stazione Termini per bloccare il traffico, risulta pertanto palesemente infondata, sia rispetto alla natura e alla finalità del corteo, assolutamente omogeneo nel dirigersi verso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, sia rispetto all'evidenza dell'azione offensiva, e non certo contenitiva, delle forze dell'ordine;

Nonostante ciò il Ministro dell'Interno, nel riferire alla Camera in merito agli eventi, ha confermato la suddetta ricostruzione dei fatti, adducendo inoltre a giustificazione del mancato accoglimento immediato della richiesta dei manifestanti di dirigersi in corteo verso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, il concomitante svolgimento di altre manifestazioni di carattere sindacale, in particolare quella dei lavoratori della Jabil di Marcianise presso la sede del suddetto Ministero, che avrebbero determinato, secondo il Ministro, convergenze di difficile gestione sotto il profilo logistico e dell'ordine pubblico;

Le ulteriori argomentazioni addotte dal Ministro risultano anch'esse prive di riscontro, in quanto il corteo dei lavoratori AST in direzione del Ministero dello Sviluppo Economico e il successivo incontro tra questi ed i lavoratori della Jabil di Marcianise non ha determinato né difficoltà, né momenti di tensione, ad eccezione appunto di quelli unilateralmente prodotti dall'uso della forza pubblica presso Via Solferino;

Ritenuto che

L'inaccettabilità dell'uso della forza pubblica avutosi a Roma ai danni degli operai AST e l'infondatezza della ricostruzione dei fatti operata nelle ore immediatamente successive, si pongono in diretta continuità sia con le modalità che hanno determinato le cariche avvenute alla stazione ferroviaria di Terni lo scorso 5 giugno 2013, sia con l'opera di falsificazione della ricostruzione di quegli eventi da parte della Questura di Terni e del Ministero dell'Interno, che determinarono in particolare la radicale alterazione della natura e della provenienza dei colpi inferti al Sindaco di Terni;

Non è tollerabile ulteriormente il crescente uso intimidatorio e repressivo delle forze dell'ordine adottato dal Ministero dell'Interno in questi anni, specie nei confronti di proteste che, derivando dal peso di una crisi economica ben lontana dalla sua conclusione, dovrebbe indurre a modalità d'impiego delle forze dell'ordine ben diverse da quelle vigenti, anche nel rispetto della funzione e del lavoro degli operatori della pubblica sicurezza;


Il Consiglio comunale di Assisi

Esprime la propria ferma condanna delle violenze inferte ai lavoratori dell'AST di Terni nel corso del corteo di Roma dello scorso 29 ottobre e dissente, alla luce delle testimonianze dei presenti e delle prove immediatamente resesi disponibili, dalla ricostruzione dei fatti offerta dal Ministro dell'Interno;

Ritiene necessario che il Ministro dell'Interno, in ragione dell'inadeguatezza dimostrata nella gestione della pubblica sicurezza in occasione dei suddetti eventi e della non veridicità delle argomentazioni offerte a giustificazione dell'uso delle forze dell'ordine, rassegni le proprie dimissioni dall'incarico ricoperto;

Il Consiglio comunale di Assisi impegna il Sindaco

A trasmettere il presente atto alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai Presidenti di Camera e Senato.

venerdì 24 ottobre 2014

Ancora segnalazioni, stavolta da Tordandrea





Riceviamo e pubblichiamo uno sfogo di una cittadina di Tordandrea che parla delle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti in particolare dell'organico:
"La mia indignazione è iniziata quando un topo ha preso possesso della mia cucina! Abito al primo piano di una villetta singola a Tordandrea; come è possibile che un ratto possa salire un piano di una casa se non fosse stato attirato dal mefitico odore dei rifiuti organici?!
Ho una bambina piccola la quale come è normale che sia si cambia spesso il pannolino e i residui del cibo vanno ad alimentare il minuscolo contenitore dell'umido datoci in dotazione dal comune di Assisi.
Non è possibile tenere in casa, nemmeno per un solo giorno, tale nettezza, quindi i rifiuti sono stati collocati, gioco forza, in terrazza.
Per catturare il topo ho impiegato una settimana tra varie trappole e infine un viaggio a Perugia per procurarmi il veleno adatto, per non parlare della disinfestazione che ho dovuto operare nell'ambito casalingo (disinfettanti, corrente elettrica per lavastoviglie a ciclo continuo, cibi gettati perchè contaminati dagli escrementi e tanti altri disagi che tutti possono immaginare avendo una bambina piccola), senza contare l'inagibilità totale della cucina.
Non solo il disagio dell'organico in terrazza, ma l'invasione dei vari contenitori (plastica, carta, vetro, alluminio su cui sarebbe da scrivere un capitolo a parte, comprati rigorosamente con nostri denari dato che il comune non li fornisce...) che occupano metri quadri e spazio vitale da poter utilizzare per una normale vita quotidiana!
Tali malumori non riguardano solo la sottoscritta, ma tutto il vicinato con case singole, che lamenta l'assenza dei contenitori, anche con chiave, per provvedere allo smaltimento giornaliero almeno dell'organico.
Per non avere un giorno un'invasione non tanto gradita di topi in tutta la zona!"

lunedì 20 ottobre 2014

(Contro)reportage dalla Marcia Perugia-Assisi

La Marcia per la Pace Perugia Assisi ha avuto un'ottima copertura mediatica sia a livello nazionale che locale (e non poteva essere altrimenti vista la grande partecipazione di popolo) però le foto e le immagini risultano, gioco forza, un pò troppo istituzionali.
Anche per questo noi di Rifondazione,  che come sempre abbiamo fatto lo spezzone di corteo nella nostra zona, abbiamo pensato di documentare fotograficamente l'altra marcia, quella dei sostenitori della causa palestinese, dei No Tav e No Muos, dei migranti, degli autonomi, dei comunisti.
Ecco una rapida carrellata qui di seguito. 


Rappresentanza del Comune di Campibisenzio


Gioventù Operaia Cristiana


No Tav della Val di Susa


il lontananza il grande serpentone dei 100000 partecipanti


giovani con la bandiera palestinese


nello striscione dei migranti si legge "proteggere le persone non i confini"


il banchetto a Bastia Umbra della Sinistra per Bastia e dell'Altra Europa


Andrea Ferroni guida il camion dei Giovani Comunisti di Perugia 

venerdì 17 ottobre 2014

In direzione ostinata e contraria



Mercoledi 15 ottobre si è riunito, presso la sede di Rivotorto, il Direttivo del circolo "Peppino Impastato" di Assisi per parlare della complessa situazione politica attuale. 
In primis ci felicitiamo per l'elezione del nuovo segretario regionale Enrico Flamini e ringraziamo di cuore il segretario uscente Luciano Della Vecchia per il lavoro svolto.
Per quanto riguarda la politica nazionale e regionale il direttivo del PRC di Assisi nella sua interezza auspica la creazione di una lista della Sinistra diffusa che sia in grado di aggregare finalmente tutto quel mondo che oggi più che mai dice un secco no alle politiche di austerity che l'Unione Europa cerca di imporre a tutti gli stati membri.
Per le prossime elezioni regionali, che ci saranno nella primavera del 2015, il PRC di Assisi lavorerà per arrivare alla costituzione di una lista autonoma dal centro sinistra, che abbia come traguardo "L'Altra Umbria", come avvenuto in Emilia Romagna in questi mesi, sulle orme del successo elettorale e politico delle elezioni europee e della lista "L'Altra Europa con Tsipras"che possa essere, perché no, il viatico per far nascere anche sul nostro territorio "L 'Altra Assisi". 
Intanto saremo con le nostre bandiere alla Marcia per la pace di domenica prossima portando con forza le nostre idee contro tutte le guerre imperialiste.

mercoledì 15 ottobre 2014

Prossimi appuntamenti del PRC



Giovedì 16 ottobre l'europarlamentare dell'Altra Europa e del gruppo GUE NGL - Sinistra Europea Unitaria - Sinistra Verde Nordica, Eleonora Forenza, sarà a Terni per un incontro presso le portinerie di Viale Brin con i lavoratori mobilitatisi contro le decisioni assunte unilateralmente dalla Thyssen-Krupp, a cui seguirà la conferenza stampa indetta presso l'Hotel Valentino alle ore 11.30 dal comitato ternano dell'Altra Europa, per riferire dei futuri impegni in sede europea e dell'adesione allo sciopero generale di venerdì 17 ottobre.

Venerdì 17 ottobre sciopero generale a Terni.

Domenica 19 ottobre Marcia della Pace Perugia-Assisi.

Sabato 25 ottobre manifestazione nazionale della Fiom Cgil contro il governo Renzi.

Sabato 29 novembre manifestazione nazionale de L'Altra Europa.

martedì 14 ottobre 2014

Evo Morales, la vittoria del Socialismo del XXI secolo


Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea saluta la splendida vittoria del Presidente Evo Morales, con più del 60% dei voti, che permette la sua rielezione alla guida dello Stato Plurinazionale della Bolivia.  Con una partecipazione di più dell’80% dei cittadini, Evo vince in otto dipartimenti su nove e nell’unico dove non vince,  cresce in maniera significativa.

La vittoria del primo Presidente che rappresenta i popoli originari dell’Abya Yala,  insieme a quella del suo Vice-Presidente, Alvaro García Linera, dimostra la validità di un processo rivoluzionario con autentiche radici indo-americane. Un processo che si consolida e che ha trasformato la Bolivia in un paradigma di emancipazione. Si rafforza il “socialismo della vita”, quello del 21° Secolo,  con al centro la filosofia del Vivir Bien, i diritti sociali e quelli della “Madre Terra” (la Pacha Mama), contro la logica dello sfruttamento capitalista.

Una vittoria di grande forza simbolica, ottenuta proprio il 12 Ottobre, data infausta per i popoli originari della “Patria Grande” latino-americana e caraibica.  La vittoria di un degno rappresentante dei popoli nativi,  ex-contadino  cocalero e sindacalista,  riscatta la lotte di resistenza dei popoli contro il colonialismo e l’imperialismo, che tanti danni hanno provocato al continente.

A nulla sono serviti i tentativi golpisti e la campagna di discredito messi in atto  dagli Stati Uniti e dalla destra interna contro il processo di trasformazione in atto.
Con questi otto anni di “governo dei movimenti sociali”,  il popolo boliviano ha iniziato a recuperare la sua dignità, lottando contro la povertà, ri-nazionalizzando l’energia, portando avanti programmi sociali in molti settori (educazione, trasporti, sport, salute, casa), contribuendo in maniera decisiva all’integrazione continentale.  Con Evo vincono i processi di emancipazione e di autodeterminazione dei popoli ed avanza la transizione dei Paesi dell’ALBA. Non a caso questa vittoria Evo l’ha dedicata a  Fidel Castro, allo scomparso Hugo Chávez ed a tutti i governi anticapitalisti ed antimperialisti.
Questa magnifica vittoria è  un’eccellente notizia anche per il nostro Partito, che riafferma la propria solidarietà con un processo di cambiamento che ci riempie di allegria e di forza per la nostra dura battaglia in Italia ed in Europa contro la barbarie capitalista.

lunedì 13 ottobre 2014

Flamini segretario regionale PRC



Venerdì 10 e sabato 11 ottobre si è tenuto presso la sala Baioletti in Via Campo di Marte a Perugia il V congresso regionale di Rifondazione comunista dell'Umbria. Il congresso ha visto la partecipazione di 48 delegati in rappresentanza dei congressi di federazione e delle mozioni nazionali. Il documento politico conclusivo presentato dalla maggioranza della commissione politica, che ha assunto la relazione introduttiva del segretario Della Vecchia, è stato approvato con 31 voti a favore e 5 contrari. Il documento contrapposto è stato respinto con 28 voti contrari e 4 favorevoli. Il congresso ha poi eletto i 40 componenti del Comitato politico regionale e i 5 componenti del Collegio regionale di Garanzia che si è subito riunito eleggendo come nuovo Presidente del Collegio Franco Cesario. Al termine del congresso si è riunito il comitato politico che ha eletto come segretario regionale Enrico Flamini con 28 voti a favore, 2 contrari, 2 bianche e una nulla.
La proposta di nuovo segretario regionale è stata avanzata da Luciano Della Vecchia: “Voglio intanto esprimere grande soddisfazione per il largo consenso che il congresso ha consegnato ad una linea politica chiara. Infatti abbiamo svolto un congresso di analisi su quanto è successo in Umbria negli ultimi anni con l’ambizione di offrire alla comunità una nostra lettura e proposte concrete per uscire dalla crisi. Per questo consideriamo strategico l’impegno per rafforzare l’esperienza de L’Altra Europa per unire davvero la sinistra, anche in Umbria. Vogliamo contribuire a costruire una sinistra autonoma capace di elaborare un progetto politico di proposte concrete. In questo senso la sinistra può e deve essere alternativa alle politiche di rigore e austerità e a chi politicamente le mette in campo. Insomma la sinistra in Umbria riparte dai contenuti e dalle mobilitazioni. Per questo, ho ritenuto che ci fossero le condizioni per proporre al partito un cambio nella guida regionale capace di dare continuità alla linea politica. Voglio ringraziare tutte le compagne e i compagni per la stima e l'affetto che mi sono stati dimostrati. Il mio non è un disimpegno, tutt'altro: è un atto politico che indica la possibilità di ridare credibilità ad una politica non fatta di interessi particolari. In questo senso ho avanzato la proposta di Enrico Flamini, un compagno che ha dimostrato negli anni capacità ed impegno per il rafforzamento del nostro partito e l'unità della sinistra”.
Il nuovo segretario Flamini ha dichiarato: «Voglio innanzitutto ringraziare Della Vecchia e le compagne e i compagni per la fiducia che mi è stata accordata in un momento così denso di responsabilità storica per il futuro e il presente del nostro partito e della sinistra. Della Vecchia ha lavorato bene e soprattutto è stato ed è protagonista nazionale della definizione della nostra linea politica. Per questo mi sento impegnato da subito ad interpretare al meglio le proposte uscite dal congresso, a partire dalla mobilitazioni sul lavoro con al centro il dramma delle acciaierie di Terni. Non solo. Parteciperemo alla Marcia della Pace del 19 ottobre e lavoreremo per il successo della manifestazione della Cgil del 25 ottobre contro il governo Renzi. Si tratta di lavorare per realizzare, nell'immediato futuro, la proposta politica dell'Altra Umbria: l'Umbria del lavoro, dell'ambiente, dei beni comuni, dei diritti, della democrazia, della pace. Inoltre sarà davvero decisiva la manifestazione nazionale de L'Altra Europa indetta per il 29 novembre. In questo senso pensiamo occorra rafforzare Rifondazione comunista dentro un processo di costruzione autonomo e alternativo della sinistra”.

martedì 30 settembre 2014

Immondo

 
 
Ci giunge questa segnalazione da un cittadino di Santa Maria degli Angeli che noi prontamente portiamo a conoscenza della stampa.
"Ecco la dimostrazione di come bene funziona il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Assisi.
E putroppo non è la prima volta che, sotto casa, ci si ritrova con sacchi di immondizia abbandonati.
E questo a soli 300 metri dalla Porziuncola.
Non credo possa essere imputabile alla mancanza di fondi visto che le tariffe TARI sono state pressochè raddoppiate nell'ultimo biennio.
Il servizio però è sempre più scadente, come dimostrabile con dati di fatto!!"
Sempre più spesso i cittadini si lamentano delle problematiche della raccolta dei rifiuti legando di sovente questa non curanza alla scarsa presenza del sindaco Ricci sul territorio comunale, ora che è più che mai lanciato in tutti i borghi della regione alla ricerca di consensi per il suo sogno di diventare Presidente.
Tutto questo al di là dei dati sbandierati sulla raccolta differenziata e sulla pulizia delle strade assisane (topi, rifiuti non raccolti, erbacce sulle rotonde e, purtroppo tanto altro) cose che non sono decorose in nessuna città ma ancor di più in un luogo che fa del turismo la sua fonte di ricchezza.

venerdì 25 luglio 2014

Come volevasi dimostrare



Finalmente giustizia è fatta. 
Il Consiglio di Stato ha ristabilito ciò che altre corti ci avevano negato.
Come avevamo affermato per primi (http://rifondazionecomunistaassisi.blogspot.it/2011/07/sentenza-di-civilta-del-tar-di-roma-la.html) la giunta Ricci è palesemente anticostituzionale in quanto non presenta al suo interno una giusta ripartizione di genere (5 assessori di sesso maschile, zero di sesso femminile).
Tutto qui, nessuna strumentalizzazione politica.
Di politico c'era solo la cecità dimostrata dal sindaco e dalla sua maggioranza, il loro persistere nell'errore, la loro spocchia dopo la prima vittoria di Pirro.
Come avevamo sempre detto, prima o poi (ci sono voluti giusto 3 anni) la Giustizia ci avrebbe dato ragione, ed è ciò che è avvenuto (finalmente).
Chi ha sperperato denaro pubblico per una difesa ad oltranza cocciuta e senza via di uscita è stato condannato al risarcimento dei danni.
Era una battaglia di principio e di diritti negati; era una strada obbligata per chi come noi ancora si ostina a credere nella legalità.
E avevamo ragione, noi si, ad essere cocciuti e risoluti.
Come volevasi dimostrare.



mercoledì 11 giugno 2014

Berlinguer ti vorremo sempre bene


30 anni fa moriva uno dei più grandi statisti della storia d'Italia, Enrico Berlinguer.
Ricordarlo è un dovere per ogni sincero progressista, senza scordare certo le contraddizioni del suo PCI e tutti gli avvenimenti che caratterizzarono quel travagliato periodo della storia italiana.
La scelta coraggiosa dell'eurocomunismo, la teoria del compromesso storico per realizzare il tentativo governativo, le tante lotte e pure le sconfitte con Berlinguer avevano un minimo comun denominatore: la questione morale.
Il leader sardo con le sue parole ma soprattutto con il suo integerrimo operato è a tutt'oggi un faro per la moralità nella politica mondiale e non solo se paragonato alle vicende di miseria umana che hanno distinto la nostra povera nazione, da tangentopoli allo scandalo Mose, ma proprio per il suo stile e il suo insegnamento.
Ogni buon cittadino dovrebbe avere nostalgia per tali Politici; senso del dovere e dello stato, il sentire la Politica come una missione e non un tentativo di arricchimento personale, la ferma volontà di cambiare le ingiustizie della società capitalista.
Questo era Enrico Berlinguer, questa è l'eredità che ci ha tramandato, questo il senso della sua vita.
Onorarlo oggi 11 giugno come esattamente 30 anni fa serve a cercare di tramandare alle giovani generazioni, senza futuro e senza ideali, la speranza per credere in un avvenire migliore, equo e senza soprusi.
In un paese dalla memoria corta e dai facili entusiasmi per i "salvatori della patria" pret-à-porter, è obbligatorio parlare di un vero uomo di Sinistra che senza fare istrionico sapeva parlare al cuore della sua gente donando una speranza in più.
Ciao, oggi come ieri il tuo ricordo è e sarà sempre nei nostri cuori.

venerdì 6 giugno 2014

Benvenuto Abu


Dare la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen è un gesto molto nobile ed opportuno per una città come Assisi internazionalmente riconosciuta come faro mondiale della pace, del dialogo e della tolleranza.
Quali siano gli scopi del sindaco non ci interessano, propaganda o meno, fatto sta che tale evento concede visibilità ad un annoso problema internazionale che noi come Comunisti sentiamo molto vicino.
La stessa onoreficenza lo scorso anno fu attribuita al leader israeliano Perez e ciò sollevò alcuni dubbi, in molti di noi progressisti, sull'opportunità di "premiare" un ex governante di un paese che spesso si è comportato (e si comporta) da oppressore nei confronti del popolo palestinese, pur riconoscendo la differenza tra l'operato del politico laburista paragonato alle sevizie fatte da altri capi di stato per lo più conservatori.
Questo conferimento di cittadinanza ci da l'occasione per ribadire la nostra posizione per una vera e giusta risoluzione del conflitto israelo-palestinese: due popoli e due stati.
Basta con le ambiguità dovute al tornaconto economico, basta con il sionismo e con il fondamentalismo religioso dell'una e dell'altra parte, considerando comunque che il coltello dalla parte del manico in medio oriente ce l'ha sempre e solo lo stato di Israele.
La comunità internazionale deve riconoscere e promuovere fin da subito una risoluzione che faccia nascere davvero lo stato di Palestina, indipendente e con tutti i territori di sua competenza, senza spezzettature e continui check point israeliani.
Se questa cittadinanza portasse a qualche minimo risultato in più alla causa palestinese e a quelle della pace, per una volta potremmo anche soprassedere alla vanagloria di un sindaco di provincia e alle sue piccole forzature dello statuto comunale.
Nel frattempo diano il nostro più caro benvenuto al nostro neo concittadino Abu Mazen.

lunedì 2 giugno 2014

Lettera agli iscritti PRC





Care compagne e cari compagni,
desideriamo ringraziarvi per il generoso impegno militante che avete dato nei mesi e nelle settimane scorse per la lista L'Altra Europa con Tsipras: se siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie e poi a superare la soglia dello sbarramento, è stato grazie soprattutto all’impegno nei territori. Siamo stati oggetto di una vergognosa censura mediatica e solo i volantinaggi, i comizi e le iniziative nei territori hanno fatto sì che la lista fosse conosciuta tra le elettrici e gli elettori.

Dopo sei lunghi anni la sinistra di alternativa riesce a superare la soglia di sbarramento e torna ad eleggere senza alcuna alleanza ed in alternativa al Partito Democratico. Abbiamo ottenuto un’inversione di tendenza che apre prospettive importanti per la ricostruzione di un campo di forze che ridia alla sinistra peso e credibilità per il cambiamento necessario in Italia come in Europa.

La nostra determinazione e la nostra resistenza, il nostro rifiuto di accodarci ad una politica moderata e a scelte compromissorie - che taluni hanno scambiato per testardaggine - sono state premiate e le sconfitte di ieri hanno reso possibile il risultato di oggi. E’ stato premiato anche il nostro lavoro fatto con lungimiranza a livello europeo, dapprima tenendo a battesimo a Roma il Partito della Sinistra Europea e poi operando per il suo sviluppo. E’ del tutto evidente che il legame internazionale della lista “l'altra Europa con Tsipras” è stata la cifra politica che ha permesso il raggiungimento del risultato e ha contribuito a impedire che la tenaglia bipolare si chiudesse ancora una volta su di noi. Abbiamo perseguito la ricomposizione della sinistra di alternativa sin da quando abbiamo avanzato, per primi in Europa, la candidatura a Presidente della Commissione Europea di Alexis Tsipras e abbiamo contribuito con la giusta determinazione e la pazienza necessaria affinché una proposta in cui erano e sono presenti identità, culture politiche e provenienze diverse potesse essere offerta al Paese. Con la stessa determinazione, lungimiranza, assenza di settarismo dobbiamo lavorare oggi per consolidare questo importante risultato.

Vi ringraziamo per il lavoro svolto a sostegno delle candidate e dei candidati espressi dal nostro partito all'interno della lista: se possiamo festeggiare e salutare con soddisfazione gli ottimi risultati ottenuti in particolare dalla compagna Eleonora Forenza e dal compagno Fabio Amato – oltre al buon risultato delle altre candidature che abbiamo proposto - è anche perché tante e tanti di noi hanno dato piena attuazione alle indicazioni stabilite democraticamente nelle nostre sedi decisionali.

Il compito politico che è davanti a noi ora è quello di utilizzare il successo elettorale al fine di costruire la Syriza italiana. Come deciso nel Congresso, vogliamo costruire un polo della sinistra italiana, collegato alla Sinistra Europea, in grado di prefigurare una alternativa di sinistra alla crisi.

In questo progetto Rifondazione Comunista ha e deve avere un ruolo fondamentale: è il progetto politico che perseguiamo da molti anni e dobbiamo lavorarci con la generosità e la determinazione che ci contraddistinguono. Avanziamo questa proposta nella piena consapevolezza che il PD non ha alcun carattere di sinistra né di centro sinistra e che l’unica proposta politica di sinistra in Europa è la Sinistra Europea e in Italia lo siamo noi insieme all’Altra Europa con Tsipras. Per tutto ciò c'è bisogno di Rifondazione Comunista: ovvero di una forza politica che si ponga l’obiettivo di collegare - attorno all’obiettivo dell’uscita dal capitalismo in crisi - le lotte e le istanze di cambiamento e di liberazione che nascono, crescono e si coagulano nella società. Anche per questo, dobbiamo agire affinché Rifondazione sia più efficace e radicata nella società e nei conflitti.

Questa volta ricominciamo da 4!

Un caro saluto
La segreteria nazionale di Rifondazione Comunista

sabato 22 febbraio 2014

Comitati Tsipras anche ad Assisi



Alle prossime elezioni europee finalmente ci sarà un soggetto politico chiaramente schierato contro la logica di austerità imposta dalle elitès della finanza e dei grandi capitali: la lista che propone come presidente della Commissione europea Alexis Tsipras, il leader del partito Syriza che sta cercando di far uscire la Grecia dalla crisi economica e che tanti consensi ha avuto alle ultime elezioni politiche del suo paese.
Anche in Italia, fortunatamente, si è riusciti a creare una lista intorno al nome di Tsipras fra tutte quelle forze politiche, della società civile e della cittadinanza attiva che si schierano convintamente contro i diktat della banca centrale europea e dell’Unione europea che vogliono scaricare i costi della crisi economica solo sulle spalle dei ceti popolari.
Rifondazione Comunista fa parte della Sinistra Europea, il gruppo al parlamento europeo di cui Tsipras è vicepresidente, dalla sua fondazione.
Per tutte queste ragioni il circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” di Assisi propone la costituzione, anche sul nostro territorio, di un comitato aperto a tutti e a tutte quelle persone che vogliono cambiare l’Europa per farla diventare l’Europa dei popoli e non l’Europa della finanza che specula e chiede il conto a noi.
 Il nostro auspicio è che questo comitato e le elezioni europee possano fare da volano all’unione della Sinistra intesa in senso largo e diffuso affinchè ci si possa includere sui contenuti, cancellando le divisioni del passato, per riportare al centro della scena politica le nostre posizioni, ridare speranza ai tanti ormai schifati dai politicanti che promettono e non mantengono, per iniziare un’azione risoluta di autonomia dal Pd che ormai ha perso ogni connotazione di partito dei lavoratori (soprattutto con l’elezione a segretario di Matteo Renzi) che porti un forte partito di Sinistra, variegato e plurale, ad esprime con forza le proprie ragioni come avviene ormai da molti anni in tutta Europa.
 Per quanto ci riguarda il comitato di Assisi è operativo avendo già ricevuto le prime adesioni di singoli cittadini; chiediamo al più presto un incontro con tutti coloro che ne vogliano far parte per decidere concretamente come agire da qui fino al prossimo maggio.

martedì 14 gennaio 2014

INTERVISTA A PAOLO FERRERO


Intervista a Paolo Ferrero, rieletto segretario nazionale di Rifondazione comunista


Il Cpn di questa fine settimana ti ha riconfermato nel ruolo di segretario,  quali saranno i punti principali dell’azione politica della fase che si apre?I punti fondamentali sono due. In primo luogo il pieno dispiegamento del Piano per il Lavoro, cioè della proposta concreta che facciamo per uscire qui ed ora dalle politiche di austerità e che potrebbe dar vita a milioni di posti di lavoro. L’idea di fondo è molto semplice: solo la redistribuzione del reddito, del lavoro e un intervento pubblico nei settori di pubblica utilità può ridurre drasticamente la disoccupazione. E’ una ricetta opposta a quella avanzata da Renzi che vuole invece proseguire nelle politiche di austerità e cioè nell’aggravamento della crisi che oramai è diventata deflazione. Il Piano del Lavoro non è solo un progetto ma è una proposta di lotta su cui costruire relazioni sociali e conflitto, territorio per territorio, settore per settore. Costruire un movimento per il lavoro a partire da un intervento pubblico è il nostro obiettivo, per ricominciare a parlare al paese a partire dai problemi del paese.
E il secondo?Il secondo è la proposta di realizzare una lista unitaria di sinistra per le elezioni europee. Una lista che abbia Alexis Tsipras candidato a Presidente, che si riconosca nel Partito della Sinistra europea e nel GUE, che aggreghi tutte le forze che in Italia vogliono rovesciare le politiche neoliberiste.
La situazione è fluida e per questo positiva: abbiamo l’appello di Camilleri e Spinelli, abbiamo varie realtà che si sono pronunciate per Tsipras, anche in SEL vi è un dibattito attorno a questo nodo. La nostra proposta è di costruire una lista unitaria che sia un vero e proprio spazio pubblico della sinistra antiliberista, da costruirsi in modo democratico, partecipato e paritario.
Non proponiamo di fare la lista di Rifondazione Comunista allargata – perché sappiamo che non riuscirebbe ad unire tutte le forze e persone che effettivamente sono d’accordo sui nostri stessi contenuti sull’Europa – ma non accettiamo esclusioni o discriminazioni: in un quadro di chiarezza di contenuti, di rinnovamento dei volti e di radicale democratizzazione dei percorsi di costruzione della lista, noi lavoriamo affinché questa sia la lista di tutti coloro che vogliono rovesciare le politiche europee da sinistra. Proprio oggi pomeriggio abbiamo un incontro con i compagni di Syriza qui a Roma e da qui vogliamo partire per un percorso unitario che deve coinvolgere il partito a tutti i livelli e che, lo ribadisco, vedrà un referendum al nostro interno per verificare se la scelta che stiamo perseguendo è condivisa dai compagni e dalle compagne.
Il progetto politico è chiaro ma il CPN restituisce l’immagine di un partito ancora diviso. Come mai in questo mese non si è riusciti a ricomporre la frattura?Chiudendo il Congresso che ha visto una larga maggioranza sul documento 1, invece di proporre semplicemente la votazione sulla mia riconferma, abbiamo proposto di fare una consultazione tra tutti i membri del CPN e la gestione unitaria del partito. Ritengo infatti che la linea politica sia quella decisa dai compagni e dalle compagne nei congressi, ma che tutto il gruppo dirigente e tutto il partito deve contribuire alla gestione del partito su quella linea politica.
Era una occasione per superare in avanti le divisioni congressuali, costruendo un quadro di rinnovamento che non lasciasse sul campo vinti e vincitori. Purtroppo i dirigenti cosiddetti “emendatari” hanno scelto, come i dirigenti della mozione 2, di non partecipare alle consultazioni e hanno fatto una presa di posizione collettiva che ribadiva i termini del dibattito congressuale. Considero questo un grave errore perché non si è colta l’occasione di fare un passo in avanti tutti insieme, prendendo atto che il Congresso era stato fatto ma che era anche finito e che non poteva continuare all’infinito.
In questa condizione, la consultazione ha dato un responso chiarissimo, con una larga maggioranza di compagne e compagni  che hanno indicato il mio nome come segretario e parallelamente posto una grande domanda di rinnovamento. Questo abbiamo fatto nel Cpn, dove la proposta di segreteria che ho avanzato e che è stata approvata, vede un significativo rinnovamento, ben 6 su 10 dei suoi membri non ne facevano parte.  Per la prima volta da quando sono segretario la segreteria ha una età media più bassa della mia….
Essere un segretario “di minoranza” cosa comporta?Una cosa semplice e complicata nello stesso momento: assumere le decisioni congressuali che, ripeto, sono state approvate a larga maggioranza, come la strada maestra su cui muoversi e sulla base di quel progetto politico rimettere in moto il partito, lavorando per costruire ad ogni livello la gestione unitaria. Non considero questa situazione una situazione definitiva: la considero una necessaria fase di passaggio per rimettere in moto il partito sulla base del l’indirizzo politico deciso nel Congresso. Non potevamo allungare il brodo ulteriormente, far passare altri mesi. Non intendo infilarmi in trattative sui posti, mediazioni infinite e patti di gestione.
Questo l’ho fatto consapevolmente negli anni scorsi per cercare il massimo di unità del gruppo dirigente. Purtroppo questa unità è deflagrata vergognosamente il minuto dopo il fallimento di Rivoluzione Civile a febbraio, nonostante tutte le decisioni fossero state prese in modo collegiale e unitario. L’unica strada per rilanciare Rifondazione non può essere la danza immobile della trattativa tra le correnti ma il tentativo di ridare fiato e senso alla nostra impresa politica. Io penso che le differenze politiche che abbiamo tra di noi, perlomeno quelle dichiarate, siano inferiori a quel che appare e che quindi sia possibile rilanciare il partito e su questo rilancio costruire le condizioni per arrivare ad una effettiva gestione unitaria del partito.
Vi è chi dice che tu avresti fatto uno scambio con la Mozione 3 per ottenere il voto di astensione sulla segreteria, snaturando così l’esito del Congresso.Ho letto questo rilievo e mi pare che chi lo avanza continua a non voler capire cosa è successo. Le differenze politiche con la mozione 3 sono palesi e non si sono ridotte. Ad esempio gli unici due atti politici fatti dal Congresso ad oggi e cioè la scelta di fare l’accordo con il centro sinistra in Sardegna e l’approvazione dell’Ordine del giorno sul congresso della Cgil nel Cpn, hanno visto il pieno dissenso dei dirigenti della mozione 3 e il consenso dei dirigenti di Essere Comunisti.  Io stesso ho ribadito in modo molte netto  di essere vincolato alla realizzazione di quanto deciso nel Congresso e cioè all’attuazione di quanto previsto dal documento 1 approvato, ripeto, a larga maggioranza.
A me pare che i dirigenti del Documento 3 abbiano semplicemente preso atto che il Congresso era finito e che era opportuno che il partito si rimettesse in movimento evitando di avvitarsi in una spirale autodistruttiva riguardante l’elezione dei gruppi dirigenti. Questo senza alcuna modifica di giudizio, negativo, che questi compagni e compagne danno sulla linea politica del partito, tant’è che i dirigenti della mozione 3 hanno presentato una candidatura alternativa alla mia a segretario nella persona della compagna Ussi.
In questa vicenda non si è misurato chi era più vicino o più distante politicamente ma chi ha deciso di garantire immediatamente un rilancio dell’iniziativa politica del partito e chi invece ha proseguito una battaglia politica come se il congresso non fosse terminato. Per quanto mi riguarda io continuerò a perseguire la gestione unitaria del partito a tutti i livelli e penso che chi vuole esercitare il suo ruolo di direzione, nel pieno rispetto delle differenze, deve farlo. Abbiamo bisogno di tutte le forze e di tutte le intelligenze e nel concreto del lavoro politico confido di poter superare questa situazione.
Però la mozione 1 si è divisa.Si è divisa esattamente come era stata divisa nel Congresso e infatti avevo proposto la consultazione come terreno per costruire una ricomposizione  che non è avvenuta. Il motivo mi pare il seguente:  a nessuno sfugge che dentro la Mozione 1, il tema del rinnovamento veniva declinato in modo molto diverso, tant’è che vi erano due emendamenti al testo del documento che parlavano di rinnovamento. Da un lato chi voleva cambiare il segretario, definito settario, e modificare per questa via anche la linea politica. Dall’altra chi voleva il rinnovamento per rendere più efficace l’attuazione della linea politica di cui il segretario era stato interprete ed esecutore.
Nel Congresso ha prevalso questa seconda ipotesi: l’emendamento Mainardi è stato approvato e quello Albertini bocciato. Questo è cosa hanno deciso le migliaia di iscritti e iscritte che hanno partecipato al Congresso: occorreva prenderne atto, perché a un certo punto finisce il Congresso e si tratta di gestire il partito. Questo purtroppo non è avvenuto, a mio parere perché l’aver fatto della rottamazione del segretario il punto fondamentale della battaglia congressuale, ha reso tutto più difficile, dalla discussione sul rinnovamento a quello sui gruppi dirigenti. Così, dopo la consultazione andata in quel modo e vista l’indisponibilità di Essere Comunisti di far parte della segreteria, la proposta avanzata nel Cpn è stata conseguente, sia sul segretario che sulla segreteria.
Preoccupato?Solo un imbecille non lo sarebbe. Ma sono anche fiducioso sulla possibilità di poter rilanciare l’azione politica del partito in modo largamente unitario. Sulle elezioni europee vedo un terreno significativo di convergenza e azione unitaria: la possibilità di fare una lista legata alla sinistra europea, chiaramente alternativa a socialisti e popolari è un obiettivo largamente condiviso nel partito. In più è evidente che il progetto politico di SEL di fiancheggiamento del centro sinistra è sempre più in crisi per cui sulle europee vi è addirittura la possibilità di mettere in discussione l’attuale configurazione della sinistra italiana. Mi pare che su questo ci sia un grande terreno di lavoro politico unitario, di ricomposizione politica.
Così come il rilancio del lavoro sociale del partito attorno al Piano del Lavoro può rispondere positivamente alla critica di politicismo che nel Congresso è emersa con forza. Possiamo ridislocare il Partito nel lavoro sociale con una proposta forte e su questo riguadagnare un ruolo che oggi svolgiamo solo molto parzialmente.
Ci saranno cambiamenti organizzativi?Si tratta di fare un radicale bagno di democrazia nel modo di funzionare del partito. Questa è la critica maggiore che è emersa nel Congresso da parte dei compagni e delle compagne. Su questo intendo cambiare registro radicalmente: dal pieno coinvolgimento del partito nelle decisioni a partire dal referendum sulle europee all’accorciare la distanza tra centro e periferia, qui abbiamo da cambiare molto: la logica pattizia di gestione del partito si può superare solo con un forte coinvolgimento democratico di tutto il corpo militante del partito all’interno di una gestione unitaria dello stesso. E’ quello che vogliamo fare.

ELETTI GLI ORGANI DIRIGENTI DEL PRC


Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista del 11 – 12 gennaio 2014 ha assunto le seguenti decisioni:
Elezione del segretario nazionale: Paolo Ferrero
Hanno ottenuto voti Paolo Ferrero 67, Arianna Ussi 19.
Votanti 147, Astenuti 54, Schede Nulle 0, Schede Bianche 7

Elezioni della segreteria (di cui fanno parte di diritto il segretario Paolo Ferrero, il tesoriere Marco Gelmini e i due coordinatori nazionali dei Giovani Comunisti Anna Belligero e Simone Oggionni):
Maurizio Acerbo
Fabio Amato
Giovanna Capelli
Roberta Fantozzi
Eleonora Forenza
Nando Mainardi
Rosa Rinaldi
Raffaele Tecce
Votanti: 143. Favorevoli: 70. Contrari: 56. Astenuti:16. Schede Bianche: 1.

Direzione Nazionale (di cui fanno parte di diritto il segretario Paolo Ferrero e i coordinatori nazionali dei Giovani Comunisti Anna Belligero e Simone Oggionni ed a cui è invitato permanente il Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia Gianluca Schiavon):
1     Acerbo
2     Amato
3     Bellotti
4     Bonadonna
5     Borrelli
6     Bottini
7     Bracci Torsi
8     Bregola
9     Campese
10    Cangemi
11    Capelli
12    Cardazzo
13    Cesani
14    Coppa
15    Cristiano
16    Della Vecchia
17    Fantozzi
18    Fioretti
19    Forenza
20    Gelmini
21    Granchelli
22    Grassi
23    Greco
24    Grondona
25    Locatelli
26    Luzzaro
27    Mainardi
28    Marino
29    Marotta
30    Miniati
31    Petrini
32    Piobbichi
33    Rancati
34    Renda
35    Rinaldi
36    Santilli
37    Sgherri
38    Targetti
39    Tecce
40    Ussi
Votanti per la Direzione Nazionale: 143. Favorevoli: 121. Contrari: 12. Astenuti: 9. Schede Bianche: 1.

Elezioni del Tesoriere nazionale: Marco Gelmini
Votanti: 143. Favorevoli: 72. Contrari: 30. Astenuti: 40. Schede Bianche: 1