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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


mercoledì 11 giugno 2014

Berlinguer ti vorremo sempre bene


30 anni fa moriva uno dei più grandi statisti della storia d'Italia, Enrico Berlinguer.
Ricordarlo è un dovere per ogni sincero progressista, senza scordare certo le contraddizioni del suo PCI e tutti gli avvenimenti che caratterizzarono quel travagliato periodo della storia italiana.
La scelta coraggiosa dell'eurocomunismo, la teoria del compromesso storico per realizzare il tentativo governativo, le tante lotte e pure le sconfitte con Berlinguer avevano un minimo comun denominatore: la questione morale.
Il leader sardo con le sue parole ma soprattutto con il suo integerrimo operato è a tutt'oggi un faro per la moralità nella politica mondiale e non solo se paragonato alle vicende di miseria umana che hanno distinto la nostra povera nazione, da tangentopoli allo scandalo Mose, ma proprio per il suo stile e il suo insegnamento.
Ogni buon cittadino dovrebbe avere nostalgia per tali Politici; senso del dovere e dello stato, il sentire la Politica come una missione e non un tentativo di arricchimento personale, la ferma volontà di cambiare le ingiustizie della società capitalista.
Questo era Enrico Berlinguer, questa è l'eredità che ci ha tramandato, questo il senso della sua vita.
Onorarlo oggi 11 giugno come esattamente 30 anni fa serve a cercare di tramandare alle giovani generazioni, senza futuro e senza ideali, la speranza per credere in un avvenire migliore, equo e senza soprusi.
In un paese dalla memoria corta e dai facili entusiasmi per i "salvatori della patria" pret-à-porter, è obbligatorio parlare di un vero uomo di Sinistra che senza fare istrionico sapeva parlare al cuore della sua gente donando una speranza in più.
Ciao, oggi come ieri il tuo ricordo è e sarà sempre nei nostri cuori.

venerdì 6 giugno 2014

Benvenuto Abu


Dare la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen è un gesto molto nobile ed opportuno per una città come Assisi internazionalmente riconosciuta come faro mondiale della pace, del dialogo e della tolleranza.
Quali siano gli scopi del sindaco non ci interessano, propaganda o meno, fatto sta che tale evento concede visibilità ad un annoso problema internazionale che noi come Comunisti sentiamo molto vicino.
La stessa onoreficenza lo scorso anno fu attribuita al leader israeliano Perez e ciò sollevò alcuni dubbi, in molti di noi progressisti, sull'opportunità di "premiare" un ex governante di un paese che spesso si è comportato (e si comporta) da oppressore nei confronti del popolo palestinese, pur riconoscendo la differenza tra l'operato del politico laburista paragonato alle sevizie fatte da altri capi di stato per lo più conservatori.
Questo conferimento di cittadinanza ci da l'occasione per ribadire la nostra posizione per una vera e giusta risoluzione del conflitto israelo-palestinese: due popoli e due stati.
Basta con le ambiguità dovute al tornaconto economico, basta con il sionismo e con il fondamentalismo religioso dell'una e dell'altra parte, considerando comunque che il coltello dalla parte del manico in medio oriente ce l'ha sempre e solo lo stato di Israele.
La comunità internazionale deve riconoscere e promuovere fin da subito una risoluzione che faccia nascere davvero lo stato di Palestina, indipendente e con tutti i territori di sua competenza, senza spezzettature e continui check point israeliani.
Se questa cittadinanza portasse a qualche minimo risultato in più alla causa palestinese e a quelle della pace, per una volta potremmo anche soprassedere alla vanagloria di un sindaco di provincia e alle sue piccole forzature dello statuto comunale.
Nel frattempo diano il nostro più caro benvenuto al nostro neo concittadino Abu Mazen.

lunedì 2 giugno 2014

Lettera agli iscritti PRC





Care compagne e cari compagni,
desideriamo ringraziarvi per il generoso impegno militante che avete dato nei mesi e nelle settimane scorse per la lista L'Altra Europa con Tsipras: se siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie e poi a superare la soglia dello sbarramento, è stato grazie soprattutto all’impegno nei territori. Siamo stati oggetto di una vergognosa censura mediatica e solo i volantinaggi, i comizi e le iniziative nei territori hanno fatto sì che la lista fosse conosciuta tra le elettrici e gli elettori.

Dopo sei lunghi anni la sinistra di alternativa riesce a superare la soglia di sbarramento e torna ad eleggere senza alcuna alleanza ed in alternativa al Partito Democratico. Abbiamo ottenuto un’inversione di tendenza che apre prospettive importanti per la ricostruzione di un campo di forze che ridia alla sinistra peso e credibilità per il cambiamento necessario in Italia come in Europa.

La nostra determinazione e la nostra resistenza, il nostro rifiuto di accodarci ad una politica moderata e a scelte compromissorie - che taluni hanno scambiato per testardaggine - sono state premiate e le sconfitte di ieri hanno reso possibile il risultato di oggi. E’ stato premiato anche il nostro lavoro fatto con lungimiranza a livello europeo, dapprima tenendo a battesimo a Roma il Partito della Sinistra Europea e poi operando per il suo sviluppo. E’ del tutto evidente che il legame internazionale della lista “l'altra Europa con Tsipras” è stata la cifra politica che ha permesso il raggiungimento del risultato e ha contribuito a impedire che la tenaglia bipolare si chiudesse ancora una volta su di noi. Abbiamo perseguito la ricomposizione della sinistra di alternativa sin da quando abbiamo avanzato, per primi in Europa, la candidatura a Presidente della Commissione Europea di Alexis Tsipras e abbiamo contribuito con la giusta determinazione e la pazienza necessaria affinché una proposta in cui erano e sono presenti identità, culture politiche e provenienze diverse potesse essere offerta al Paese. Con la stessa determinazione, lungimiranza, assenza di settarismo dobbiamo lavorare oggi per consolidare questo importante risultato.

Vi ringraziamo per il lavoro svolto a sostegno delle candidate e dei candidati espressi dal nostro partito all'interno della lista: se possiamo festeggiare e salutare con soddisfazione gli ottimi risultati ottenuti in particolare dalla compagna Eleonora Forenza e dal compagno Fabio Amato – oltre al buon risultato delle altre candidature che abbiamo proposto - è anche perché tante e tanti di noi hanno dato piena attuazione alle indicazioni stabilite democraticamente nelle nostre sedi decisionali.

Il compito politico che è davanti a noi ora è quello di utilizzare il successo elettorale al fine di costruire la Syriza italiana. Come deciso nel Congresso, vogliamo costruire un polo della sinistra italiana, collegato alla Sinistra Europea, in grado di prefigurare una alternativa di sinistra alla crisi.

In questo progetto Rifondazione Comunista ha e deve avere un ruolo fondamentale: è il progetto politico che perseguiamo da molti anni e dobbiamo lavorarci con la generosità e la determinazione che ci contraddistinguono. Avanziamo questa proposta nella piena consapevolezza che il PD non ha alcun carattere di sinistra né di centro sinistra e che l’unica proposta politica di sinistra in Europa è la Sinistra Europea e in Italia lo siamo noi insieme all’Altra Europa con Tsipras. Per tutto ciò c'è bisogno di Rifondazione Comunista: ovvero di una forza politica che si ponga l’obiettivo di collegare - attorno all’obiettivo dell’uscita dal capitalismo in crisi - le lotte e le istanze di cambiamento e di liberazione che nascono, crescono e si coagulano nella società. Anche per questo, dobbiamo agire affinché Rifondazione sia più efficace e radicata nella società e nei conflitti.

Questa volta ricominciamo da 4!

Un caro saluto
La segreteria nazionale di Rifondazione Comunista