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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


lunedì 10 ottobre 2011

E' giunta l'ora di indignarsi


di Franco Cesario

Sabato 15 ottobre partiremo da Bastia Umbra alle ore 9,30 da piazza del Mercato alla volta di Roma per la manifestazione europea indetta dagli Indignados spagnoli per dare una concreta risposta alle politiche neo-liberiste che stanno affamando il nostro paese e tutto il mondo.

Le strategie messe in campo dalla Banca Centrale Europea e dalle istituzioni del vecchio continente ricalcano sempre gli stessi modelli basati sul primato del mercato e sulla intangibilità del pensiero unico capitalista che fa “comunella” con gli speculatori e si preoccupa di salvare solo le banche spacciando questa operazione come fatta nell’interesse collettivo.

Questi grandi economisti fanno a gara a dipingere il mercato come qualcosa di metafisico ed astratto che agisce al di sopra della umana comprensione che invece è destinata solo a pochi eletti a cui dovremmo affidarci ciecamente confidando in una, a loro dire, certa risoluzione che prima o poi avverrà; e quindi, eccoli, tutti schierati (con pochi differenze gli uni dagli altri) che partono alla nostra carica per convincerci che con meno stato sociale, meno settore pubblico, con maggiore flessibilità del lavoro (leggi precarietà) ci possa essere quel volano agognato da una economia in sofferenza da troppo tempo.

Tacciano noi della sinistra antagonista e di alternativa di avere ricette vecchie e stantie ma omettono di ricordare che sono passati ben 30 anni senza che le loro promesse siano state mantenute: la deregulation e il lassez faire tanto cari alla signora Thatcher e al cowboy Reagan negli anni ‘80 non hanno mai prodotto quel “benessere diffuso” che avevano proclamato erga omnes.

È vero invece che noi di Rifondazione Comunista in particolare avevamo previsto per filo e per segno questa crisi (non in quanto menagrami ma bensì lungimiranti…) perché avevamo capito che una finanza fatta di carta, virtuale, basata sul nulla prima o poi sarebbe esplosa seppellendo sotto di essa le speranze della gente comune che aveva affidato ad essa i risparmi di una vita.

Non dobbiamo credere alle invettive di questi stessi oscuri personaggi che non hanno fatto altro che cambiare casacca, mimetizzandosi per non farsi riconoscere: sono sempre gli stessi che ci hanno portato sull’orlo del baratro.

L’economia non è quel mostro sconosciuto ed indomabile che vogliono farci credere.

Le possibilità di uscire da questa crisi senza lasciarci le penne ci sono tutte ma devono avere un minimo comun denominatore: il benessere di coloro che non hanno prodotto questa crisi.

A queste persone, è una cosa logica, non possono essere fatti pagare i costi della crisi attraverso lacrime e sangue: l’aumento dell’Iva colpisce i cittadini (i famosi consumatori finali) cioè tutti noi che (come dicono gli occupanti di Wall Street negli States in questi giorni) siamo il 99% della popolazione mondiale!

Aumentare l’età pensionabile, diminuire gli stipendi degli statali ed altre misure del genere sono tutto fumo negli occhi di chi non vuole assolutamente colpire i grandi interessi, quelli in cui c’è la vera “ciccia” cioè i grandi capitali, le grandi rendite, gli evasori fiscali, le sanguisughe speculatrici.

A Roma sabato ci sarà tutto quel mondo variegato e multiforme che ha deciso di non subire in silenzio questa deriva pericolosa per i diritti e per la democrazia; gli indignati (di cui noi di Rifondazione e della Federazione della Sinistra siamo parte integrante e motore fondamentale insieme ad altri soggetti) sono quei cittadini che sono stufi di pagare per conto terzi scelte sbagliate e reiterate; sono quelle persone che non hanno voce in capitolo in un parlamento ormai svuotato da ogni funzione propositiva e di controllo, divenuto solo un votificio e luogo dove vengono perpetrati privilegi ingiusti e insopportabili.

Compito arduo ma non impossibile sarà mettere insieme una protesta/proposta unitaria capace di essere oltre che giusta anche efficace e foriera di risultati pratici.

Il popolo che vuole fortissimamente la patrimoniale affinché paghi chi più ha e chi si è arricchito in questi ultimi anni, che vuole diminuire le spese militari, che vuole ridurre drasticamente gli sprechi e le prebende delle varie caste, che vuole la cessazione immediata delle guerre del capitale, che ha votato per l’acqua come bene comune, contro il nucleare e a favore delle energie rinnovabili, per una legge che sia effettivamente uguale per tutti, che si è stufata dei mille scandali sessuali e di corruzione che avvinghiano tutti i maggiori partiti, batterà un colpo in maniera molto determinata e pacifica.

Se vuoi essere dei nostri contattaci al 347/0583636 o al 334/7158416.

Popoli d’Europa e del mondo RISE UP!!!

4 commenti:

  1. Anonimo13/10/11

    Replicando all’ultimo comunicato stampa del circolo di Rifondazione comunista, rivolto al “misogio Ricci”, il sindaco replica tornando ancora una volta sul tema quote rosa, spiegando come, dal suo punto di vista, il ruolo della donna sia valorizzato all’interno del Comune di Assisi.

    «Il Partito della rifondazione comunista invece di proporre idee e progetti per Assisi continua solo ad attaccare il sindaco, anche in maniera ironica.

    Sul Giro d’Italia ad Assisi, se sarà confermato, non c’è molto da scherzare in quanto porterà ad Assisi un indotto di oltre 1500 camere vedute, oltre 100.000 persone di pubblico, 5 ore di diretta televisiva e un indotto sportivo e turistico di grande importanza per l’economia locale.

    Per quanto attiene alle quote rosa, visto che è l’unico argomento a cui si aggrappano, se frequentassero il Comune di Assisi vedrebbero che tutte le persone di staff del sindaco e le principali collaboratrici sono donne, incluse molte cariche apicali dirigenziali e amministrative: sono quindi totalmente fuori luogo e smentite dai fatti le affermazioni sul tema della discriminazione delle donne fatte al sindaco Claudio Ricci.

    I cittadini credo che abbiano ormai capito chi cerca di lavorare per il territorio e chi, invece, sa solo fare polemiche strumentali e inutili.»

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  2. Anonimo13/10/11

    povero ricci si offende, siete ironici (grave reato nell'Italia neo fascista) e non proponete mai niente (nessun ordine del giorno ecc ecc ecc) CATTIVONI!! Vi daremo tante tottò sul culetto!

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  3. Anonimo18/10/11

    Roma, 16 ott. - Ripresa di contatto in vista di un possibile sbocco elettorale della vicenda politica, ma Pd e Rifondazione comunista appaiono ancora lontani sulla questione governo e in campo sembra restare allora soltanto l'ipotesi di un accordo elettorale. Nella giornata di mercoledi' scorso il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, ha visto il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Bersani, soprattutto se si votera' a primavera ancora con il 'porcellum', non potra' non tenere conto che alle amministrative 2011 la Federazione della sinistra (Prc, Pdci piu' altre realta' di sinistra) ha ottenuto il 4,2% di consensi, nonostante il calo di attenzione mediatica dopo l'esclusione dal Parlamento nel 2008. Il segretario Pd, comunque, ha parlato chiaro e vuole costruire un centrosinistra credibile: "Abbiamo il diritto e il dovere - ha detto all'Unita' - di chiedere garanzie per la governabilita'.

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  4. Anonimo18/10/11

    Questa volta va privilegiata la chiarezza e la serieta'". Punti chiave, naturalmente, economia e politica internazionale e proprio su questi temi il Prc non sembra pronto a fare concessioni, in ragione del no netto alle politiche europee di stabilita' e agli impegni internazionali in chiave Nato. In questo modo Rifondazione, al momento, sarebbe fuori dalla stesura del programma, su cui si stanno cimentando tre gruppi di lavoro comuni tra Pd, Idv e Sel, e addirittura potrebbe anche non partecipare alle primarie del centrosinistra. Unica eventualita' rimarrebbe, allora, quella dell'accordo elettorale, che Ferrero chiama "Fronte democratico" per battere Berlusconi e il centrodestra, ma anche qui Bersani avverte le forze che intendono collegarsi a quello che potremmo chiamare il 'nuovo Ulivo': "Dovremo prevedere un meccanismo di garanzia, di stabilita' della maggioranza parlamentare che ci impegni reciprocamente". Il Prc avrebbe preferito primarie di "programma", puntando a ottenere risultati soprattutto sul tema della precarieta' e sul no all'articolo 8 della manovra Tremonti-Berlusconi. Secondo Roberta Fantozzi, della segreteria Prc e stretta collaboratrice di Ferrero: "Il Pd e' attraversato da un dibattito reale sulle politiche europee con cui occorre interagire, ma il fatto stesso che almeno meta' del partito sia a favore di un governo di responsabilita' la dice lunga sulla possibilita' che, anche battuta quell'ipotesi regressiva, vi siano le condizioni per comuni approdi di governo". Secondo Fantozzi: "Non servono i consueti tavoli, quelli fatti a decine per il programma dell'Unione", cosi' "come non serve la delega al leader salvifico. Le sconfitte che le destre hanno subito in questi mesi sono avvenute sempre sull'onda di nuove forme di protagonismo e partecipazione", di qui "la rivendicazione che su nodi qualificanti, dalla patrimoniale al contrasto alla precarieta', ci possano essere pronunciamenti popolari che rompano la delega". Le questioni del programma e di un eventuale governo in caso di vittoria elettorale sulla destra e sulla Lega stanno animando il dibattito di Rifondazione in vista del congresso di fine anno. Di fronte a quanti danno ascolto alle 'sirene' estremistiche dell'esponente Fiom, Giorgio Cremaschi, per una posizione "dura e pura", ci sono per esempio Salvatore Bonadonna, gia' del gruppo bertinottiano, e l'"amendoliano" Sandro Valentini che hanno presentato un emendamento al documento della maggioranza del partito Ferrero-Grassi, che propone tout court un accordo di governo con l'Ulivo. D'altronde questa pluralita' di opinioni emerge anche nella Federazione della Sinistra (l'organismo unitario tra Prc, Pdci e altre realta'). Cesare Salvi di Socialismo2000, che con l'ex sindacalista Cgil, Giampaolo Patta, punta a dare vita al Partito del lavoro, afferma di non avere "nessun complesso di colpa nel partecipare fin dall'inizio, con le proprie idee e proposte, alla costruzione politico-programmatica dell'alleanza. E' alla fine del percorso, e non all'inizio, che si potranno valutare i risultati e trarne le decisioni conseguenti". Oliviero Diliberto, segretario Pdci, di recente ha rilevato: "Il Pd e' il piu' grande partito dell'opposizione, una forza essenziale per battere l'attuale deriva democratica e sociale. Per questo rinnovo l'appello mio personale al Pd, perche' sia il motore di una grande coalizione di centrosinistra, animata da spirito unitario e costruttivo, in grado di rispondere positivamente al 'vento nuovo' che s'e' creato nel Paese con i referendum e le amministrative e che rischia di essere soffocato dai giochi, dai politicismi, dagli opportunismi del Palazzo".

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