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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 21 maggio 2013

La Sinistra e la fase



di Franco Cesario

La politica italiana si sta intricando come non mai e il rischio concreto è che i cittadini si disaffezionino definitivamente alla cosa pubblica come già ampiamente dimostrato dalle elezioni regionali in Sicilia e in Friuli, trasformando la nostra democrazia in una imitazione sbiadita di quella a stelle e strisce.
Non contribuisce ad attenuare le polemiche il comportamento camaleontico del PD, un partito di cui  è fin troppo facile evidenziare le spaccature, capace di passare in pochi mesi da designato vincitore in pompa magna delle elezioni politiche ad un governo guidato da un giovane democristiano in alleanza con il partito del caudillo di Arcore il cui unico scopo è la salvezza dai guai giudiziari del capo, passando per l’affossamento dei potenziali presidenti della Repubblica espressione della cultura progressista e laica (ri-eleggendo tra l’altro quel Napolitano che tante responsabilità ha nei mali del nostro Paese, dalla forzatura del governo Monti fino all’attuale inciucio PD-PdL-Monti, senza scordare la questione delle intercettazioni cancellate…).
Grillo intelligentemente ha capito che un tale accrocchio non potrà essere a lungo sopportato dagli elettori del PD, partito non più monolitico come alcuni decenni fa, e fidandosi dei sondaggi (quegli stessi che lo davano al 16%…) preme per polarizzare lo scontro solo con Berlusconi, anche per calmierare la probabile emorragia di voti che a febbraio gli concessero in dote gli stessi PdL e Lega.
La soluzione proposta proprio dal duo Zanda-Finocchiaro non costituisce certo la soluzione alla crisi politica italiana.
È vero che sarebbe auspicabile una riforma dei Partiti affinché possano essere veramente trasparenti e democratici (dato che cancellarli sarebbe dannoso mentre l’unica via praticabile è la riforma di questi pilastri della democrazia) ma proporre in questo preciso momento storico una norma in cui anche i più attenti e i meno maliziosi non potrebbero non cogliere l’intento punitivo nei confronti di un Movimento che ha osato contrastare i mostri sacri della politica italiana, sembra davvero un grossolano errore.
Bene fanno i pentastellati, in quest’ottica (e nella loro ottica), come già fatto nel non-appoggio del governo Bersani, a proporre l’annosa questione dell’ineleggibilità di Berlusconi, perché questo apre delle laceranti contraddizioni nel Pd ma soprattutto perché è una battaglia sacrosanta (vedere la faccia e il mutismo di Zagrebelsky a questa specifica domanda nella puntata di Piazzapulita a questo scopo è istruttivo…).
Per quanto riguarda invece le critiche sollevate dalla Gabanelli (una ex eroina del Movimento?) nell’ultima puntata di Report, non si può non rilevare che esse siano più che legittime e concrete e dovrebbero far pretendere ad ogni “sincero” militante dei 5 Stelle risposte da chi ha sempre sbandierato il vessillo della trasparenza; al contrario, se, come sembra avvenire in queste ore, prevalesse la tentazione di demonizzare le parole della conduttrice di Report, ci troveremmo di nuovo di fronte a semplici tifosi adoranti del caro leader di turno, come stigmatizzato in una recente intervista del bravo attore Elio Germano.
In questo marasma pericoloso e brulicante in cui si è paludato il nostro Paese, la Sinistra, quella vera, ha l’obbligo di riorganizzarsi per non lasciare ad altri, legittimamente impegnati nel rubare voti, il pallino della situazione.
A questo scopo serve ripartire dalle cose concrete e dagli elementi di unità: il no al fiscal compact, la volontà di un’Europa diversa che superi i tecnocratici trattati di Maastricht e Lisbona, la lotta per i Beni Comuni sono elementi condivisi da tanti cittadini e sono fattori che possono aggregare per  superare le divisioni sul come per arrivare al cosa, reindirizzando l’elettorato che appoggia queste idee verso chi ha una visione complessiva della società. La pseudo responsabilità o la sola lotta alla casta, per quanto giusta, sono risposte parziali ed inadeguate.
Fare ciò non è una missione impossibile e nonostante la galassia dell’antagonismo sia costellata da molte piccole percentuali, unendo le idee e superando le vecchie dirigenze, si potrà rendere un concreto servigio alla Sinistra e, quindi, alla Comunità.

da francocesario.altervista.org

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