
Visti i gravissimi episodi di neofascismo avuti in tutto il territorio nazionale e anche nelle nostra zone riteniamo sia importante riaffermare i principi di democrazia e di antifascismo sanciti dalla nostra Costituzione attraverso il seguente ordine del giorno da presentare al consiglio comunale di Assisi ad opera dei consiglieri dell'opposizione.
Con l'occasione informiamo che il nostro Partito sta organizzando una assemblea pubblica sabato 25 giugno alle ore 17 presso la sede del Comitato Regionale Umbro in via Campo di Marte 8/m a Perugia dal titolo "Antifascismo ieri e oggi".
Al Sindaco del Comune di ASSISI
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
OGGETTO: difesa della democrazia e lotta al fascismo.
PREMESSO CHE
- sempre più frequentemente, anche nella provincia di Perugia, si manifestano ed accedono alle cronache soggetti che si richiamano al fascismo ed al nazismo;
- anche nella nostra provincia si sono verificati atti di scempio e di oltraggio alla storia e alla memoria condivisa del nostro territorio, nonché attentati alle forze democratiche ed antifasciste, come l’incendio alla sezione del Partito della Rifondazione Comunista di Gubbio, con chiari richiami al nazismo (disegni di svastiche sull’ingresso della sede);
- nel nostro come in altri Comuni si è registrata la presenza, più o meno saltuaria, di organizzazioni di chiara matrice fascista, inneggianti alla violenza e al razzismo;
- sempre più frequentemente organizzazioni pseudo studentesche che si richiamano più o meno direttamente al nazismo e al fascismo distribuiscono materiali di propaganda fuori alle scuole superiori di diversi Comuni della Provincia nel tentativo di diffondere la loro cultura violenta e razzista e fare proselitismo.
OSSERVATO CHE
- sarebbe necessario da parte di tutte le forze politiche stringersi intorno ai valori antifascisti e democratici condivisi, espressi nella nostra Carta Costituzionale, dando così seguito alla straordinaria partecipazione alle manifestazioni in difesa della democrazia tenutesi in tantissimi Comuni d’Italia nella giornata 12 marzo 2011;
- proprio nel momento in cui si moltiplicano i suddetti atti di estremismo reazionario, sono invece in atto tentativi di scardinare, anche dall'alto, la nostra Costituzione ed il nostro ordinamento democratico;
CONSIDERATO CHE
i fatti sopra descritti risultano intollerabili alla luce della storia del nostro Paese, delle atroci sofferenze subite dagli italiani a causa del regime fascista e della guerra da esso voluta, del prezzo di sangue pagato da tanti cittadini per la Liberazione dal nazifascismo e per l'affermazione dei valori di libertà, uguaglianza e democrazia;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI IMPEGNA IL SINDACO, LA GIUNTA, I CONSIGLIERI TUTTI
- a condannare tutti i soggetti che si richiamano, esplicitamente o meno, al fascismo, ai suoi modelli portatori di comportamenti razzisti e violenti, a tutte le “manifestazioni di fascismo” passate, presenti e future;
- a proporre ogni utile atto o comportamento finalizzato alla difesa ed al mantenimento dello spirito unitario dell'antifascismo, che vide nella Resistenza combattere fianco a fianco comunisti e democratici-cristiani, socialisti e liberali, civili e militari, valorizzando anche le associazioni antifasciste presenti sul nostro territorio (ANPI in primis) ed il coordinamento fra i diversi soggetti politici e sociali, intorno alla comune difesa dei valori antifascisti e democratici;
- a costituire un locale osservatorio antifascista e per la difesa della Costituzione Repubblicana;
- a vigilare con ogni mezzo a disposizione del Comune (polizia municipale...) affinché soggetti neofascisti non abbiano nessuno spazio sul nostro territorio;
- ad attivarsi affinché non vengano concessi patrocini, spazi pubblici, permessi o autorizzazioni a manifestazioni di ogni genere, in cui siano presenti tali soggetti;
- ad intraprendere un percorso di iniziative culturali per far conoscere nelle scuole e tramandare alle nuove generazioni, i valori antifascisti che sono alla base del nostro ordinamento;
- a dichiarare, anche formalmente, il Comune di ASSISI “Comune antifascista”, inserendo questa dichiarazione di principio nello Statuto del comune.
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
OGGETTO: difesa della democrazia e lotta al fascismo.
PREMESSO CHE
- sempre più frequentemente, anche nella provincia di Perugia, si manifestano ed accedono alle cronache soggetti che si richiamano al fascismo ed al nazismo;
- anche nella nostra provincia si sono verificati atti di scempio e di oltraggio alla storia e alla memoria condivisa del nostro territorio, nonché attentati alle forze democratiche ed antifasciste, come l’incendio alla sezione del Partito della Rifondazione Comunista di Gubbio, con chiari richiami al nazismo (disegni di svastiche sull’ingresso della sede);
- nel nostro come in altri Comuni si è registrata la presenza, più o meno saltuaria, di organizzazioni di chiara matrice fascista, inneggianti alla violenza e al razzismo;
- sempre più frequentemente organizzazioni pseudo studentesche che si richiamano più o meno direttamente al nazismo e al fascismo distribuiscono materiali di propaganda fuori alle scuole superiori di diversi Comuni della Provincia nel tentativo di diffondere la loro cultura violenta e razzista e fare proselitismo.
OSSERVATO CHE
- sarebbe necessario da parte di tutte le forze politiche stringersi intorno ai valori antifascisti e democratici condivisi, espressi nella nostra Carta Costituzionale, dando così seguito alla straordinaria partecipazione alle manifestazioni in difesa della democrazia tenutesi in tantissimi Comuni d’Italia nella giornata 12 marzo 2011;
- proprio nel momento in cui si moltiplicano i suddetti atti di estremismo reazionario, sono invece in atto tentativi di scardinare, anche dall'alto, la nostra Costituzione ed il nostro ordinamento democratico;
CONSIDERATO CHE
i fatti sopra descritti risultano intollerabili alla luce della storia del nostro Paese, delle atroci sofferenze subite dagli italiani a causa del regime fascista e della guerra da esso voluta, del prezzo di sangue pagato da tanti cittadini per la Liberazione dal nazifascismo e per l'affermazione dei valori di libertà, uguaglianza e democrazia;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI IMPEGNA IL SINDACO, LA GIUNTA, I CONSIGLIERI TUTTI
- a condannare tutti i soggetti che si richiamano, esplicitamente o meno, al fascismo, ai suoi modelli portatori di comportamenti razzisti e violenti, a tutte le “manifestazioni di fascismo” passate, presenti e future;
- a proporre ogni utile atto o comportamento finalizzato alla difesa ed al mantenimento dello spirito unitario dell'antifascismo, che vide nella Resistenza combattere fianco a fianco comunisti e democratici-cristiani, socialisti e liberali, civili e militari, valorizzando anche le associazioni antifasciste presenti sul nostro territorio (ANPI in primis) ed il coordinamento fra i diversi soggetti politici e sociali, intorno alla comune difesa dei valori antifascisti e democratici;
- a costituire un locale osservatorio antifascista e per la difesa della Costituzione Repubblicana;
- a vigilare con ogni mezzo a disposizione del Comune (polizia municipale...) affinché soggetti neofascisti non abbiano nessuno spazio sul nostro territorio;
- ad attivarsi affinché non vengano concessi patrocini, spazi pubblici, permessi o autorizzazioni a manifestazioni di ogni genere, in cui siano presenti tali soggetti;
- ad intraprendere un percorso di iniziative culturali per far conoscere nelle scuole e tramandare alle nuove generazioni, i valori antifascisti che sono alla base del nostro ordinamento;
- a dichiarare, anche formalmente, il Comune di ASSISI “Comune antifascista”, inserendo questa dichiarazione di principio nello Statuto del comune.
vai de magistris! vai sodano!
RispondiEliminaRifondazione Comunista-FdS di Perugia esprime la sua più profonda solidarietà ai manifestanti che hanno subito le brutali cariche della polizia nei presidi popolari della Val di Susa che si oppongono alla TAV. A chi difende la propria terra dall'aggressione del capitalismo speculativo il Ministro Maroni risponde coi manganelli e con le ruspe, a chi chiede democrazia e partecipazione questo Governo risponde con la repressione.
RispondiEliminaSiamo convinti che la questione della TAV sia uno degli snodi fondamentali per la costruzione di un fronte unitario dei beni comuni, per questo siamo e saremo al fianco della resistenza delle popolazioni della valle e di tutti coloro i quali nel Paese saranno in prima linea nella difesa del lavoro, dei diritti e del territorio.
Enrico Flamini
Mi sembra paradossale che coloro che hanno ridotto il PD di Assisi nelle condizioni disastrose che sono sotto gli occhi di tutti ,invece di farsi da parte e di nascondersi in casa,sperando che arrivi qualcuno da fuori a rimettere in mare la barca, si preoccupano di quello che farà Claudia Travicelli tra 5 anni.Gli consiglio di provare la formula del tri-segretario,non dico 4 perché sono rimasti in tre uomini in… barca,dopo aver vanamente perlustrato tutti i lidi politici locali abbozzando accordi pre-elettorali sottobanco che hanno portatoil partito al naufragio. Oggi gli stessi ancora non si rendono conto che inaffidabile politicamente non è la Travicelli,che gli accordi e gli impegni li assume alla luce del sole,mantenendo intatta la propria coerenza pur costretta a prendere le distanze, suo malgrado,dal proprio partito di appartenenza in seguito alla arroganza di certi soggetti ancora alla ricerca di se stessi. ClaudiaTravicelli seguiterà a far partito con i suoi elettori e continuerà a lavorare per i problemi della gente e soprattutto proseguirà a preoccuparsi del giudizio dei suoi elettori che,stando all’ultima tornata elettorale,evidentemente si fidano più della stessa,che non di certi maneggioni che tengono ancora oggi i piedi su più staffe e che proseguono nella volontà di giocare su parecchi tavoli,sicuramente troppi.Quanto alla affidabilità politica della sottoscritta ritengo che il pulpito non sia quello più idoneo a dare sentenze al riguardo.
RispondiEliminaClaudia Maria Travicelli
La stangata ad orologeria
RispondiEliminadi MASSIMO GIANNINI
UNA LEGGE-TRUFFA per galleggiare fino alla fine di questa legislatura. Poi l'abisso, a spese di quelli che verranno. La manovra che il governo Berlusconi approverà domani in Consiglio dei ministri colpisce non per la sua entità (con la quale soddisfa effettivamente i target quantitativi concordati con la Ue) ma per la sua "slealtà" (con la quale scarica colpevolmente gli impegni qualitativi sui prossimi governi). Questa manovra illude gli italiani, inganna l'Europa e imbroglia i mercati.
Il centrodestra, che ha inventato a suo tempo la "finanza creativa", lancia adesso la "finanza tardiva". La perfida ipocrisia del decreto è racchiusa non tanto nella sua nella sua dimensione economica, ma nella sua scansione temporale. Dei 47 miliardi di sacrifici totali che lo compongono, i pannicelli caldi saranno somministrati nel primo biennio (1,8 miliardi nel 2011 e 5,5 nel 2012). Le lacrime e il sangue, invece, saranno concentrate nel secondo biennio (20 miliardi nel 2013 e altri 20 nel 2014). La frode politica contenuta nell'operazione è chiarissima. Nei due anni che restano alla coalizione Pdl-Lega i contribuenti sentiranno le carezze. Dall'anno successivo, cioè in concomitanza con il ciclo elettorale, patiranno le stangate. Stangate a orologeria, dunque.
La responsabilità del doloroso ma doveroso rientro dal deficit e dal debito pubblico, in altri termini, sarà in carico al futuro governo, perché quello in carica non ne vuole sapere. E i costi più dolorosi del risanamento dei conti non lo sosterranno i contribuenti che hanno votato per l'alleanza forzaleghista il 13 aprile 2008. Li pagheranno invece le future generazioni, come da collaudata tradizione dei politicanti della Prima Repubblica, abbracciata senza riserve dai replicanti della Seconda.
RispondiEliminaNel metodo, alla vigilia del vertice di Palazzo Grazioli la domanda cruciale era: chi vincerà il duello, tra il rigorista Tremonti e il lassista Berlusconi? Alla luce di ciò che vediamo, non ha vinto nessuno dei due contendenti. Ha perso l'Italia. Lo scontro in atto non era tra due irriducibili forze, ma tra due resistibili debolezze. Tremonti - isolato nel governo, privato del sostegno di Bossi e sostenuto solo dalla sponda indiretta di Bruxelles e delle agenzie di rating - ha dimostrato di non avere la forza per mettere alle corde i suoi troppi nemici interni. Berlusconi - azzoppato dagli scandali, fiaccato dall'epistassi della sua piattaforma politica e gravato dal peso del "vincolo esterno" - ha dimostrato di non avere la forza di mandare al tappeto il suo ministro dell'Economia. Il risultato di questo match non poteva che essere un compromesso al ribasso, in perfetto stile doroteo. Nel merito, è vetero-democristiana l'abitudine a infarcire di ipocrisia le manovre a cui manca la fantasia. Due soli esempi: il ripristino dei ticket sulla sanità e il blocco del turn-over nel pubblico impiego.
Non c'è stato governo Andreotti dei fetenti Anni Ottanta che non abbia inserito misure del genere nella sue Finanziarie balneari. Misure che colpiscono i soliti ceti medio-bassi e preferibilmente del pubblico impiego, per altro già ampiamente bastonati dalla Legge di stabilità da 25 miliardi varata l'anno scorso, e notoriamente schierati nell'area elettorale del centrosinistra. La famosa "Italia peggiore" di Brunetta, da colpire senza pietà e senza equità. Per il resto, le norme buone stingono dentro un quadro di incertezza contabile. L'accelerazione degli interventi sulle pensioni è positiva, ma presupporrebbe un intervento contestuale a vantaggio delle prestazioni minime (ormai da fame) e delle prestazioni integrative (ancora da implementare). Il taglio dei costi della politica sarebbe eccellente, se l'operatività degli interventi non fosse (anche in questo caso) rimandata nel tempo, come nel caso della riduzione degli stipendi dei parlamentari (ma solo a valere dalle prossime elezioni) o della limitazione delle auto blu (ma solo ad esaurimento del parco macchine attualmente in circolazione).
RispondiEliminaCome si raggiungeranno i 47 miliardi nel quadriennio? Il capitolo della previdenza, quello della sanità, e quello dei ministeri, dovrebbero valere grosso modo 6 miliardi ciascuno. Il totale fa 18. Da dove arriveranno gli altri 29? È un mistero. Dal mistero alla beffa: che dire dell'ulteriore colpo di scure su una scuola già distrutta, con l'accorpamento delle cattedre e il dimezzamento dei docenti di sostegno? E dalla beffa alla farsa: che dire dell'ennesima norma sulle liberalizzazioni? Si prevede un "accesso più facile al settore delle professioni", ma esclusi "i notai, gli architetti, gli ingegneri, i farmacisti e gli avvocati". Non si capisce quali professioni restino, tra quelle da liberalizzare: salvata la rendita delle corporazioni più potenti, il governo aggredirà forse quella dei barbieri, degli idraulici, dei fisioterapisti.
Su queste basi, la legge delega sul fisco non promette niente di buono. E su queste basi, non è affatto certo che le "locuste della speculazione", invece di essere confortate, non si sentano autorizzate ad aggredire questa povera Italia, fragile nell'economia e irresponsabile nella politica. Del resto, a dispetto degli allarmi e dei penultimatum, questa manovra non è che l'ultimo "test", per verificare se la crisi di governo si apre subito e si va a votare in autunno. Il compromesso doroteo implicito in questa legge-truffa consente al Cavaliere di resistere, almeno fino al 2012. Se poi sul Paese si scatena il diluvio, poco male. Saranno problemi del centrosinistra, se vincerà le elezioni. Perché devo fare qualcosa per i posteri? Cosa hanno fatto questi posteri per me? Un tempo era il motto di Groucho Marx. Oggi è la regola di Silvio Berlusconi.
La partenza è prevista per giovedì 23 giugno. Ci sarà anche la bandiera arcobaleno della storica marcia voluta da Aldo Capitini La Marcia Perugia-Assisi comincia da Sidi Bouzid la città tunisina dov’è scoppiata la rivoluzione araba Flavio Lotti: “La prossima Perugia-Assisi sarà innanzitutto una marcia per la fratellanza dei popoli” Giovedì 23 giugno, la Marcia Perugia-Assisi comincia da Sidi Bouzid, la città tunisina dov’è scoppiata la rivoluzione araba, la città di Mohamed Bouazizi, il giovane ambulante che si è dato fuoco per protestare contro anni di abusi e umiliazioni e che ha finito per cambiare la storia dell’intero mondo arabo. Quel giorno, una carovana di giovani tunisini percorrerà la strada che da Sidi Bouzid porta a Tunisi dove ci sarà il passaggio di testimone alla Tavola della pace. La cerimonia, che si svolgerà presso il Centro della Musica di Tunisi, segnerà anche il momento d’inizio di un grande Forum Euro-Mediterraneo organizzato dalla Fondazione Anna Lindh dal 23 al 26 giugno con la partecipazione di oltre duecento giovani provenienti da tutti i paesi arabi e dall’Europa. “La prossima Perugia-Assisi sarà innanzitutto una marcia per la fratellanza dei popoli, ha dichiarato Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della pace, alla vigilia della partenza per la Tunisia. Per questo abbiamo pensato di iniziare così, con un gesto simbolico, andando incontro ai giovani tunisini protagonisti della primavera araba e cominciando a camminare insieme. Il successo delle loro coraggiose rivolte dipenderà anche dalla nostra disponibilità a costruire con loro una nuova fratellanza euromediterranea, basata sull'uguaglianza, sulla solidarietà e sul dialogo a tutti i livelli. Ma se il nostro atteggiamento non cambia, dovremo assumerci la responsabilità di aver sprecato un’opportunità storica e probabilmente irripetibile.” I giovani di Sidi Bouzid e del resto del Mediterraneo saranno tra i principali protagonisti della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli in programma il prossimo 25 settembre, 50° anniversario della Marcia ideata nel 1961 dal filosofo nonviolento Aldo Capitini.
RispondiEliminaper leggere gli articoli copia incolla chi vuole se li cerca compresi i comunicati stampa dei vari poltronisti di rifondazione livello locale.
RispondiEliminaVeniamo all'unica persona che ha detto la sua su questo blog la Claudia Travicelli. Solo poche parole se proprio gli stava antipatico quel partito perchè non ha abbandonato prima delle elezioni? La verità è che a certa gente gli piace pavoneggiarsi ed ora che è la ruota di scorta della maggioranza si domandi se quei 500 voti ed oltre li avrebbe presi ugualmente se non fosse stata nel pd. Ma all'arrivismo come alla vergogna non c'è mai limite.
viva BENITO
RispondiEliminaMa Benito chi lo scopino?
RispondiEliminano quello appeso per le palle a piazzale loreto...10 100 1000 ce ne vorrebbero
RispondiEliminaIn Umbria sono 60 anni che si alterna un governo di Sinistra, ed non mi pare che abbia portato nessun beneficio alla popolazione. Ansi tutte le poltrone sono "Commissariate" da esponenti vicine al partito.
RispondiEliminaPiazzale Loreto.. che bell'esempio per chi ha realizzato i 4 codici, chi ha riformato la scuola, chi ha dato le pensioni agli Italiani, chi ha dato le 8 ore lavorative, chi ha costruito città, chi ha provveduto a creare un sitema che paghi quando un operaio s'infortuna, ma a chi interessa.....
10 100 1000 ma a quale essere, può venire in mente! Perchè ha portato alla guerra l'Italia? Ma in quanti hanno portato la gente in guerra? Cavour in Crimea non vi dice nulla?
RispondiEliminaTito in Dalmazia non vi dice nulla? Tante famiglie Italiane cacciate da Casa dall'oggi al domani in Iguslavia dopo che avevano contribuito a costruire quel paese? I gulas, l'ha inventati il Fascismo!
Gli ebrei l'ha sterminati il fascismo....