Da tempo noi di Rifondazione Comunista di Assisi pensiamo
sia giunta l’ora di unire la Sinistra, partendo dai territori, per rilanciare
le tematiche del lavoro, del welfare e del risanamento dell’economia italiana.
Le continue divisioni hanno fatto il gioco dei partiti
complici, o quanto meno colpevolmente silenti, delle “scorribande” della
speculazione e di quello che un illuminato economista come Luciano Gallino ha
definito finanzcapitalismo.
È giunto il momento quindi di unire tutti quei soggetti
politici e sociali che possano e vogliano definirsi anti-austerity e a favore
del rilancio del lavoro per far pagare la crisi a chi l’ha prodotta.
L’iniziativa referendaria volta a ripristinare l'articolo 18 e a
cancellare l'art. 8 contenuto nella finanziaria di Berlusconi in questo senso,
oltre che nel merito della questione, rappresenta un primo ed importantissimo
esempio di come la Sinistra possa finalmente unirsi per cominciare a fare
quello che il suo popolo da tempo richiede.
Per questo motivo noi di Rifondazione Comunista chiediamo che
anche ad Assisi possa costituirsi questo comitato referendario unitario in modo
da poter rilanciare una netta opposizione alla deriva liberista in cui il
nostro paese è ormai sprofondato.
Niente più tentennamenti, niente riserve: non ci si può
dichiarare a favore dell’articolo 18 e non partecipare al comitato unitario.
L’esperienza di Syriza in Grecia deve essere il nostro
spunto: nel paese ellenico l’unione dei movimenti, di pezzi importanti del
sindacato e dei partiti di sinistra e comunisti ha prodotto eccellenti
risultati non solo dal punto di vista elettorale ma soprattutto programmatico
per una nuova politica libera dai dettami tecnocratici del liberismo.
L’unità di tutte quelle forze anti-austerity (non diremo anti
Monti perché il presidente del consiglio rappresenta solo la necessità
momentanea della speculazione) serve per agire concretamente, anche sul nostro
territorio, da subito contro i tagli al welfare, agli enti locali e per
superare la crisi con una svolta convinta e decisa verso sinistra.
L’unica svolta capace di dare un futuro al nostro paese
devastato da anni di politiche recessive e anti-popolari.
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