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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 27 settembre 2011

LA LUNGHI MARCIA

Riteniamo le affermazioni rilasciate dal vice sindaco Antonio Lunghi in cui ringrazia accoratamente le forze dell’ordine per il corretto svolgimento della Marcia della Pace di domenica scorsa, non appropriate al contesto a cui si riferiscono.

Con tutto il rispetto per le forze dell’ordine (tra l’altro dimenticate, al di là dei proclami di facciata, dalla destra al governo che gli ha ridotto i finanziamenti all’osso) conferirgli riconoscimenti tanto eclatanti evidenzia una visione cieca, bigotta, antistorica e qualunquista del significato intrinseco della Marcia della Pace.

La Marcia della Pace non può essere considerata una manifestazione a rischio; in questa manifestazione non ci sono rivendicazioni per l’equità sociale, contro la corruzione o per rivendicare l’attuazione dei propri diritti costituzionali calpestati tali da poter creare tensione e preoccupazione per l’ordine pubblico.

La Marcia della Pace per definizione non crea mai e mai creerà problemi di ordine pubblico perché propone la pace, appunto e non la guerra, mezzo invece usato a profusione dagli stati occidentali che attraverso di essa perpetuano il loro dominio sulle persone e sui mercati.

I 200.000 cittadini, uomini e donne, cattolici, comunisti, aderenti ad associazioni non governative, scout, e tanti altri ancora che hanno sfilato pacificamente per le vie della nostra città non erano pericolosi facinorosi pronti a mettere a ferro e fuoco la città, ma un popolo che esprime la propria volontà di manifestare saldi ideali.

Fortunatamente anche gli assisani hanno capito da tempo questo spirito e non si sognano nemmeno lontanamente di chiudere gli esercizi commerciali o di tapparsi in casa aspettando che passi la “tempesta”.

In 50 anni di Marcia della Pace, caro Lunghi dalla memoria corta, non è mai successo niente di niente che possa giustificare questo pathos.

Forse Lunghi deve giustificare la sua delega alla polizia municipale: ebbene li ringrazi quando effettivamente compiono delle azioni meritorie, sicuramente non ne mancherà occasione, invece di ringraziarli inutilmente per un opera mai prestata.

10 commenti:

  1. Anonimo28/9/11

    All’indomani della partecipatissima Perugia-Assisi, il vicesindaco e assessore alla polizia municipale di Assisi Antonio Lunghi rivolge un plauso e un caloroso ringraziamento a quanti hanno permesso, con la loro professionalità e il loro impegno, il regolare svolgimento e la perfetta riuscita della 50esima edizione della Marcia della pace.

    Il ringraziamento va in particolare ai Vigili urbani, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Polizia provinciale, ai Vigili del fuoco, alla Protezione civile, ai Volontari per Assisi, agli operatori dell’assistenza sanitaria e alle unità locali ed extraterritoriali della Croce rossa italiana intervenute per la circostanza.

    E’ stato grazie al loro contributo che la imponente manifestazione ha avuto un esito senza alcun problema.

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  2. Anonimo28/9/11

    Rastani: "Io sono un operatore finanziario, non mi preoccupa la crisi, se vedo un'opportunità di fare denaro, la seguo. Per cui per la maggior parte dei brokers non è questo il punto. Noi non ci preoccupiamo di come sistemare l'economia o di come si supererà questa situazione. Il nostro lavoro e fare soldi e io personalmente ho sognato questo momento negli ultimi tre anni. Devo confessarlo, ogni notte vado a dormire sognando un'altra recessione, un altro momento come questo.

    Perché c'è molta gente che non lo ricorda, però la depressione degli anni 30 non è stata solo il crollo dei mercati. C'era gente preparata a fare soldi con quel crollo. E io credo che questo lo può fare chiunque, non solo un'èlite. Chiunque può fare soldi con questo, è un'opportunità. Quando il mercato crolla, quando l'euro e le grandi Borse crollano, se sai cosa fare, se hai il piano corretto davanti, puoi fare una barca di soldi: per esempio, con una strategia di hedge funds o investendo nel debito sovrano, cose come questa".

    Giornalista: "Se può vedere le persone che sono qui con me, vedrà che sono rimaste a bocca aperta ascoltando quello che dice. La ringraziamo per il candore, ma questo non ci aiuta e non aiuta neanche l'Eurozona".

    Rastani: "Ascolti, a tutti quelli che ci stanno ascoltando. Questa crisi è come un cancro. Se aspettano e aspettano senza fare niente, questo cancro continuerà a crescere e sarà troppo tardi. Quello che dovrebbero fare è prepararsi. Questo non è il momento di credere che i governi sistemeranno le cose. Loro non governano il mondo. Goldman Sachs governa il mondo. E a Goldman Sachs non importa questo pacchetto di misure di salvataggio e neanche importa ai grandi fondi di investimento.

    Guardi, io voglio aiutare le persone e la gente può guadagnare soldi da questo, non solo i brokers, quello che devono fare è imparare a fare soldi in un mercato in caduta, la prima cosa che devono fare è proteggere i loro investimenti, proteggere quello che hanno, perché la mia previsione è che in meno di 12 mesi i risparmi di milioni di persone spariranno e sarà solo l'inizio. Per cui il mio consiglio è preparatevi e agite adesso. Il maggiore rischio che correte adesso è non agire".

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  3. Anonimo28/9/11

    iovani coppie, dalla Regione fino a 30 mila euro per la prima casa. Ecco il bando e i requisiti
    Occorre avere meno di 35 anni e un Isee inferiore a 23 mila euro

    Scritto il 27/9/11 • Categoria: Economia


    Dalla Regione fino a 30 mila euro per la prima casa
    Quattro milioni e 500 mila euro saranno resi disponibili dalla Regione dell’Umbria per aiutare le giovani coppie nell’acquisto della prima casa. La giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell’assessore alle Politiche per la casa Stefano Vinti, la delibera che dà il via ad una rapida procedura che permetterà in pochi mesi la formazione di una graduatoria e dunque l’erogazione del contributo a fondo perduto.

    Il sostegno «Abbiamo voluto sostenere le giovani coppie – ha spiegato martedì mattina Vinti nel corso di una conferenza stampa -, con età inferiore ai 35 anni, che intendono acquistare la loro prima abitazione rendendosi così autonomi dalle loro famiglie originarie. Al fine di rispondere in maniera efficace ai bisogni di queste persone sarà data preferenza alle coppie che presentano maggiore debolezza sociale (lavoro precario, presenza di figli minori, portatori di handicap, ecc.)»

    I requisiti Il contributo da assegnare a favore di ciascuna coppia ammonterà al 30 per cento del costo dell’alloggio e fino ad un massimo di 30 mila euro. Beneficiari del contributo saranno le coppie formate da componenti di età inferiore a 35 anni o che compiano il 35 anno di età nell’anno 2011 che, da non più di due anni alla data di pubblicazione del bando, sono coniugate o conviventi. Il richiedente dovrà essere cittadino italiano o di un paese che aderisce all’Unione Europea o di un Paese che non aderisce all’Unione Europea purché in regola con le vigenti norme sull’immigrazione ed avere la residenza o la propria attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno 5 anni consecutivi. Per accedere ai benefici occorre un reddito Isee inferiore ai 23.500 euro, mentre il nucleo familiare non può essere proprietario di nessun altro immobile e non può aver già usufruito di altri contributi pubblici.

    Le maggiorazioni Maggiorazioni nel punteggio saranno assegnate alle coppie in particolari situazioni di disagio o che decidono di acquistare case (comunque non più grandi di 95 metri quadrati) nei centri storici. Il bando verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il prossimo 7 ottobre e prevederà novanta giorni per l’invio delle domande da parte della coppie interessate. Contestualmente sarà attivato un numero telefonico (075-5042622) al quale chiedere tutti i chiarimenti.

    Vinti: Gepafin in campo «Ci auguriamo però – ha aggiunto Vinti – che, accanto a questo sostegno regionale, che attiverà complessivamente almeno venti milioni di euro di investimenti nel settore immobiliare, anche altri soggetti, in primo luogo gli istituti di credito, facciano la loro parte mettendo a disposizione mutui a tassi agevolati. Abbiamo attivato anche la nostra Gepafin che fornirà le garanzie necessarie per la concessione dei mutui e potrà sollecitare unitarietà, flessibilità e disponibilità da parte della banche interessate».

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  4. Anonimo28/9/11

    Quattro milioni e 500 mila euro saranno resi disponibili dalla Regione dell’Umbria per aiutare le giovani coppie nell’acquisto della prima casa. La giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell’assessore alle Politiche per la casa Stefano Vinti, la delibera che dà il via ad una rapida procedura che permetterà in pochi mesi la formazione di una graduatoria e dunque l’erogazione del contributo a fondo perduto.

    Il sostegno «Abbiamo voluto sostenere le giovani coppie – ha spiegato martedì mattina Vinti nel corso di una conferenza stampa -, con età inferiore ai 35 anni, che intendono acquistare la loro prima abitazione rendendosi così autonomi dalle loro famiglie originarie. Al fine di rispondere in maniera efficace ai bisogni di queste persone sarà data preferenza alle coppie che presentano maggiore debolezza sociale (lavoro precario, presenza di figli minori, portatori di handicap, ecc.)»

    I requisiti Il contributo da assegnare a favore di ciascuna coppia ammonterà al 30 per cento del costo dell’alloggio e fino ad un massimo di 30 mila euro. Beneficiari del contributo saranno le coppie formate da componenti di età inferiore a 35 anni o che compiano il 35 anno di età nell’anno 2011 che, da non più di due anni alla data di pubblicazione del bando, sono coniugate o conviventi. Il richiedente dovrà essere cittadino italiano o di un paese che aderisce all’Unione Europea o di un Paese che non aderisce all’Unione Europea purché in regola con le vigenti norme sull’immigrazione ed avere la residenza o la propria attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno 5 anni consecutivi. Per accedere ai benefici occorre un reddito Isee inferiore ai 23.500 euro, mentre il nucleo familiare non può essere proprietario di nessun altro immobile e non può aver già usufruito di altri contributi pubblici.

    Le maggiorazioni Maggiorazioni nel punteggio saranno assegnate alle coppie in particolari situazioni di disagio o che decidono di acquistare case (comunque non più grandi di 95 metri quadrati) nei centri storici. Il bando verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il prossimo 7 ottobre e prevederà novanta giorni per l’invio delle domande da parte della coppie interessate. Contestualmente sarà attivato un numero telefonico (075-5042622) al quale chiedere tutti i chiarimenti.

    Vinti: Gepafin in campo «Ci auguriamo però – ha aggiunto Vinti – che, accanto a questo sostegno regionale, che attiverà complessivamente almeno venti milioni di euro di investimenti nel settore immobiliare, anche altri soggetti, in primo luogo gli istituti di credito, facciano la loro parte mettendo a disposizione mutui a tassi agevolati. Abbiamo attivato anche la nostra Gepafin che fornirà le garanzie necessarie per la concessione dei mutui e potrà sollecitare unitarietà, flessibilità e disponibilità da parte della banche interessate».

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  5. Anonimo28/9/11

    Il 7 marzo 2012 sapremo se il Tar avrà accolto il ricorso che abbiamo presentato, insieme ai consiglieri di opposizione, a molte associazioni e cittadini, per chiedere che facciano parte della Giunta comunale anche le donne.
    Il 7 marzo è una data importante, perché oltre ad essere la vigilia della Festa della Donna è anche il primo anniversario della cacciata dalla Giunta, da parte di Ricci, di Maria Belardoni, cioè l'unica donna presente nella precedente amministrazione comunale.
    Il Sindaco di Assisi ha cantato vittoria per il solo fatto che il TAR, oggi, ha deciso di non accogliere la sospensiva e di voler valutare approfonditamente, nel merito, il ricorso. In pratica è un rinvio al 7 marzo.
    Per quanto ci riguarda siamo oltremodo ottimisti, perché ormai anche il Consiglio di Stato si è pronunciato perché in tutte le amministrazioni siano presenti entrambi i sessi. D'altronde fino ad oggi Ricci e la sua Giunta non hanno spiegato per quale strano motivo non siano riusciti ad individuare almeno una donna, fra le 14 mila del nostro Comune, degna - al pari dei vari Cannelli, Mignani, Massucci, Fortini e Lunghi - di di far parte del governo di Assisi.
    Carlo Cianetti

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  6. Anonimo29/9/11

    Verso il congresso del Prc. Intervista al segretario Paolo Ferrero
    Due giorni dopo il Cpn che ha definito tempi e modalità della fase congressuale, Paolo Ferrero interviene, proponendo un ragionamento che tiene insieme il tema della crisi con le proposte di Rifondazione comunista.

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  7. Anonimo29/9/11

    Parli spesso di “crisi costituente”. Cosa intendi?

    E’ una crisi che cambierà tutto, che “costituirà” una nuova realtà delle cose. Non ci troviamo dinnanzi ad una crisi ciclica, ma del capitalismo in quanto tale. Questo vuol dire che per uscire dalla crisi occorre cambiare radicalmente politiche economiche e quindi demolire privilegi ed equilibri di potere costruiti in 25 anni di neo liberismo. Occorre discontinuità perché sono proprio le politiche neoliberiste che hanno portato alla crisi. Le classi dominanti, che non sono disponibili a cedere potere e privilegi, stanno al contrario reagendo con la demolizione delle conquiste di civiltà di questi 60 anni di dopo guerra. Non sono solo sotto attacco i diritti sociali, ma anche la democrazia. In questo senso dico “costituente”, perché non se ne può uscire come ne siamo entrati. Ne usciremo da destra con una nuova “barbarie” o da sinistra, con maggior giustizia sociale e l’allargamento della democrazia, a partire da quella partecipata.
    Come spiegheresti ad una delle tante persone stremate dalla crisi, magari ad un giovane o ad una giovane di 20 anni l’attualità e l’utilità del comunismo?

    Si ripropone l’attualità del comunismo in quanto il capitalismo non è in grado di garantire lo sviluppo sociale e civile. Aver messo al centro il profitto, l’accaparramento privato delle risorse, il mercato, la finanza, ha generato la crisi e tende a produrre guerre e distruzione ambientale. Questo capitalismo non sa usare razionalmente le risorse sociali e materiali, non traduce in progresso sociale il progresso scientifico, anzi produce regressione. Occorre quindi uscire dal capitalismo per costruire una gestione democratica ed egualitaria dell’economia, una sua riconversione ambientale e sociale. Comunismo come gestione democratica delle potenzialità che già oggi ci sono per costruire una società senza classi sociali che veda il libero sviluppo i ogni essere umano. Nel documento congressuale abbiamo sottolineato come l’ideogramma cinese che esprime la parola crisi sia composto da due segni. Uno che significa pericolo e l’altro opportunità. Il pericolo è la prosecuzione delle politiche neoliberiste, l’opportunità è il comunismo.

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  8. Anonimo29/9/11

    Si deve essere rivolti a quanto accade fuori e contemporaneamente lavorare al congresso.

    Abbiamo davanti due obiettivi. Il primo è la cacciata di Berlusconi, evitando qualsiasi governo tecnico che sarebbe socialmente irresponsabile e applicherebbe semplicemente i diktat dell’Ue, cioè delle banche e del padronato. Per questo proponiamo a tutte le forze del centro sinistra una mobilitazione per andare subito ad elezioni. Il secondo è la costruzione di un movimento di massa antiliberista, capace di battersi contro questo governo, ma anche contro le proposte della Marcegaglia e della Bce. Per questo il 15 ottobre saremo in piazza e consideriamo quella una manifestazione importantissima. Perché ha una dimensione europea ed è stata lanciata dagli indignados spagnoli su una chiara piattaforma antiliberista che ci fa uscire da una discussione provincialistica sui processi del premier. Questi sono un problema, ma certo non il principale. In questo quadro proponiamo di dar vita ad una “costituente dei beni comuni e del lavoro”. Occorre collegare, in una rete di relazioni stabili, il complesso di forze piccole e grandi che danno vita al movimento e che pongono l’obiettivo di uscire dal neo liberismo. Manca oggi un punto di vista unitario di tutte le esperienze, dal movimento dell’acqua, al No-Tav, al sindacato conflittuale, alle associazioni, ai comitati: dobbiamo costruirlo per dare continuità al movimento. Gli avversari sono gli stessi per tutti i movimenti, dobbiamo costruire un’azione comune.

    Nel documento emerge il quadro di una crisi globale in cui stanno crescendo, in gran parte del mondo risposte alternative e di massa che faticano a divenire opzione politica.

    Questo problema c’è, anche perché predomina ancora la mistificazione sulla crisi, le fandonie di cui ci hanno riempito la testa. Non c’è ancora una comprensione di massa del fatto che i problemi si chiamano neoliberismo e capitalismo. L’ideologia dominante continua ad essere quella del pensiero unico anche se le sue realizzazioni sono fallite. Occorre quindi spiegare il fallimento del neo liberismo, produrre una critica di massa dell’economia politica. Per dare risposte giuste occorre capire bene il problema e su questo costruire la forza necessaria per battere i capitalisti che difendono i loro privilegi.

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  9. Anonimo29/9/11

    Nel documento si propone l’idea del Fronte democratico e del polo alternativo della sinistra. Come rendere effettivi questi percorsi?

    Sono proposte che agiscono su due piani diversi. Il fronte lo proponiamo nella situazione attuale, con questa legge elettorale bipolare, per battere le destre e cacciarle all’opposizione. Una necessità inderogabile per potersi porre l’obiettivo di difendere la democrazia, le conquiste sociali e superare il bipolarismo. Sia chiaro, non sto dicendo che la sconfitta delle destre, di per sè, determini l’alternativa – non a caso non riteniamo possibile la partecipazione al governo - ma che può creare condizioni più favorevoli per lavorarci. Il polo della sinistra di alternativa invece è la proposta strategica di fondo, perché l’assenza di una sinistra alternativa larga e plurale è il vero problema che abbiamo. La nostra proposta, che avanziamo sia all’interno della Federazione, sia alle altre forze politiche sociali e di movimento, è quella della realizzazione di un polo autonomo dal centro sinistra, fuori dal nuovo Ulivo.

    Tu poni spesso il tema della centralità delle primarie di programma

    E’ inaccettabile che chi si è riconosciuto in questi anni nelle lotte per i beni comuni, che ha promosso vertenze locali e nazionali, quando arrivano le elezioni non conta più nulla: può solo votare. Noi proponiamo al contrario che lo schieramento che si oppone a Berlusconi organizzi le primarie sul programma: pochi punti qualificanti (la guerra, la patrimoniale, la legge 30 ecc…) con quesiti secchi, un sì o un no, con decisioni vincolanti. Per far sì che il popolo dell’opposizione possa decidere cosa si deve fare incrinando la separatezza folle della politica. Il profilo dello schieramento contro le destre deve diventare oggetto di battaglia politica di massa

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  10. Anonimo29/9/11

    Ritieni che non basti la scelta del candidato premier?

    La scelta del leader non risolve questi problemi. Neanche Obama, che ha un potere infinitamente superiore al nostro presidente del consiglio, ha mantenuto le promesse, perché i parlamentari pesano e molto. Il problema non è solo il profilo del presidente ma cosa si impegna a fare la maggioranza. Se i parlamentari fossero vincolati da un mandato di massa ad alcuni punti fondamentali, almeno su questi non potrebbero tornare indietro. Non accadrebbe quanto avvenuto con il governo Prodi, dove bastavano quattro assenze e le parti positive del programma non passavano.

    Uno dei temi molto discussi è quello della Federazione. Come poter far compiere il salto in avanti necessario?

    La Fds è un primo passo che abbiamo fatto verso l’unità delle forze della sinistra. Dobbiamo farla funzionare molto meglio di come è stato finora migliorando democrazia interna e capacità di iniziativa politica. Quindi avanziamo dentro e fuori la Federazione l’esigenza di un salto di qualità nella costruzione della sinistra di alternativa. Non dobbiamo chiudere la Federazione fra i quattro soggetti che l’hanno fatta partire, ma dobbiamo saperla allargare.

    Quale è a tuo avviso lo stato del partito che va a congresso?

    Da un lato un partito molto provato: la scissione, anni molto duri in trincea, oscuramento mediatico totale. Adesso, nella crisi, si inizia a vedere una situazione in movimento, realtà locali che hanno cominciato a far politica molto bene, accanto a realtà molto deboli e gracili. Occorre quindi dare una mano ai più deboli e a sviluppare le realtà dinamiche. Penso alla realtà Napoletana, che è in grandissimo movimento anche grazie alla vittoria elettorale, oppure al Nordest dove c’è un bel lavoro di massa operaio e sindacale. Radicamento sociale, costruzione del partito sociale e lotta all’oscuramento mediatico sono i punti su cui articolare il progetto politico che abbiamo messo alla base del congresso.

    Prova ad indicare, in due parole, qual è il senso di fondo della Rifondazione comunista

    La ricostruzione di un partito comunista e di una sinistra di alternativa che abbiano al centro il protagonismo dei lavoratori e dei movimenti; la ricostruzione sociale, dal basso, di una alternativa di società. La passivizzazione di massa non la si rompe con il leaderismo, ma con la capacità di mettere a valore l’esperienza e l’impegno degli uomini e delle donne.

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