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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


giovedì 27 giugno 2013

Le giuste battaglie si combattono sempre


di Franco Cesario

Che il Tar dell’Umbria abbia accettato o meno il ricorso (non tenendo conto della sentenza del Tar del Lazio che da molti è considerato come un tribunale che fa giurisprudenza nazionale più di altri) fatto per far si che fossero rispettate le quote di genere nella composizione della giunta del comune di Assisi, la battaglia affrontata in questi mesi è stata una lotta importante e dirimente, ideologica nel senso puro del termine ma non strumentale e di questo ogni cittadino democratico e progressista ne è convinto.
Ce lo dice la storia del nostro paese, fatta di abusi e soprusi nei confronti delle donne, di continue umiliazioni sul posto di lavoro e ce lo dice anche il perdurare della loro marginalizzazione nei posti di potere sia pubblici che privati.
Un dato di fatto, però, esiste: la legge n. 215 del 26 dicembre 2012 (su cui si basa tra l’altro una delle motivazioni principali con cui il Tar ha respinto il ricorso).
Essa stabilisce, tra le altre cose, un termine di 6 mesi per adeguare gli statuti comunali in modo che essi garantiscano una adeguata quota di genere nelle giunte e negli organismi delle partecipate del comune fino ad arrivare ad percentuale minima di 60 e 40: questo termine perentorio scadeva ieri 26 giugno 2013.
Il comune di Assisi, la sua amministrazione così solerte e ligia alle leggi, seppur impegnata a risolvere tutti i casi che si presentano nel territorio, ha adempiuto a questo obbligo di legge?

Crediamo proprio di no e questo conferma il totale disinteresse della giunta alle questioni di genere e conferma che la nostra battaglia era e continua ad essere più che fondata.

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