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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 27 novembre 2012

Referendum passati e futuri











Il Convegno "Oltre la crisi: lo Sviluppo. Microprogetti anche dalla Conversione Nucleare", ancorché legittimo, rappresenta, a nostro avviso, un cazzotto in pancia alla volontà popolare.
Quest’ultima è stata chiaramente dichiarata lo scorso giugno quando ben più di 25 milioni di cittadini italiani hanno deciso irrevocabilmente di abbandonare la strada del nucleare come fonte di energia motore per la nostra società.
La crisi economica che già ha costituito un grande alibi per le scellerate politiche economiche e sociali del governo Monti, non venga strumentalizzata per ritornare su argomenti ormai sanciti dalle decisioni prese dal popolo.
L’unica via giusta e percorribile, ancorché legata alla volontà, lo ribadiamo, della grande maggioranza degli italiani, è il pieno e finalmente concreto sviluppo delle energie rinnovabili come stanno facendo tutti quei paesi che veramente tentano di uscire dalla crisi neoliberista.
I fautori dell’atomo evidentemente tornano alla carica sperando di far leva sul sconvolta società italiana per riproporre un modello energetico ormai bocciato non solo dal popolo sovrano ma anche dalla storia.
I referendum hanno risultati concreti e il quesito sul nucleare ne è la prova lampante.
Ancor più importante, per l’immediato futuro, anche in virtù di questa considerazione, sarà firmare per i referendum che il nostro Partito sta raccogliendo in queste settimane (articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, cancellazione della contro-riforma Fornero sulle pensioni, abolizione dell’art. 8 della finanziaria del governo Berlusconi che introduce il cosiddetto “modello Pomigliano” e cancellazione della diaria dei parlamentari).
Dall’affluenza al banchetto che il PRC di Assisi ha effettuato a S.M.Angeli per tutta la giornata di domenica scorsa sembra che la cittadinanza assisana e non solo sia concorde con queste nostre battaglie e creda fermamente nello strumento di alta democrazia rappresentato dal referendum abrogativo.

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