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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


giovedì 22 novembre 2012

Lavoro, diritti, pensioni: le nostre questioni primarie



Domenica 25 novembre dalle ore 10,00 alle ore 19,00 saremo di nuovo in piazza, a Santa Maria degli Angeli, con un banchetto per la raccolta firme per i referendum abrogativi della pessima contro-riforma del sistema pensionistico introdotto dal governo Monti-Fornero.
Con le misure adottate dal duo “amico della speculazione” si aumenta l’età pensionabile, si creano migliaia di esodati (ultracinquantenni senza lavoro e senza pensione dall’oggi al domani) e si ostacola di fatto l’entrata nel mondo del lavoro delle giovani generazioni, peggiorando la già catastrofica situazione della disoccupazione giovanile che vede il nostro paese al primo posto in Europa in  questa non invidiabile classifica.
La contro riforma che vogliamo abrogare è anche contro le donne che, venendo annullata la possibilità di andare in pensione prima degli uomini, vedono sfumare il riconoscimento del doppio lavoro domestico che le donne ancor oggi si sobbarcano sulle loro spalle.
I quesiti referendari sono due.
Il primo riguarda il limite di età per la pensione di vecchiaia che se passasse la nostra proposta, tornerebbe a 62 anni (invece di 67 entro il 2021).
Con il secondo si rifissa il limite di pensione anticipata a 41 anni di contributi e non, come prevedono Monti e Fornero, a 44 anni entro il 2027. Inoltre per i lavori usuranti verrebbe reintrodotto lo sconto di due anni.
Infine, con il referendum si abrogherà il blocco delle rivalutazioni al costo della vita nel calcolo dell’importo degli assegni pensionistici.
Questi quesiti referendari dimostrano come sempre chi sta veramente dalla parte del popolo e dei lavoratori.
Questa controriforma è stata concepita, come tutti i provvedimenti di questo governo, per colpire sempre e solo i lavoratori, facendo cassa immediatamente, derubando i cittadini dei contributi versati in anni di sacrifici e ignorando bellamente la vera causa della crisi, la speculazione finanziaria e anni e anni di sbagliatissime politiche economiche basate sul becero neoliberismo.
L’obiettivo in prospettiva, appare evidente, è quello di smantellare il sistema pubblico in favore dei fondi privati.
Come con i beni comuni, riprendiamoci ciò che è nostro, facciamo pagare chi ha rubato e chi si ingrassa sulle nostre spalle.
Riprendiamoci il futuro.

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