Era nell’aria ed ora pare esserci
la conferma: chiuderanno due uffici postali delle nostre frazioni.
Le Poste da sempre hanno rappresentato un servizio sociale
fondamentale per la gente; chiudere per semplici motivi ragionieristici sarà un
grave danno per le piccole comunità del nostro territorio.
Ci domandiamo come faranno gli
anziani a ritirare le loro sempre più striminzite pensioni: dovranno recarsi a
Santa Maria degli Angeli o Assisi centro, luoghi verso i quali ci sono
collegamenti saltuari e discontinui?
Nella macelleria sociale messa in
piedi dal governo Monti, dove si preferisce tagliare il sociale piuttosto che i
veri privilegi facendo pagare solo ai ceti popolari, ai dipendenti pubblici e
privati e agli artigiani e ai piccoli imprenditori, perfino un pidiellino come
Ricci, amministratore locale in epoca di tagli draconiani, sbotta per le
eccessive ristrettezze in cui si vogliono lasciare le finanze degli enti
intermedi (dimenticando forse che il suo partito insieme a Pd e Udc sostiene
ogni provvedimento partorito da questo governo pro-speculatori e
anti-popolare).
Questa paventata chiusura di
uffici postali rischia di essere solo la punta di un iceberg molto più
insidioso di quello che affondò il Titanic.
Dopo l’attacco indiscriminato
alla scuola per il quale abbiamo assistito ad uno spostamento di fondi da
quella pubblica a quella privata (come fortemente voluto dalla larga
rappresentanza filo-vaticana dell’esecutivo Monti), dopo le contro-riforme del
sistema pensionistico, diventato il più iniquo d’Europa e quella del mondo dei
diritti del lavoro, quale sarà la prossima mossa di questo sistema economico in
crisi?
Nulla di buono, questo è certo.
Chi, come Monti considera la
concertazione il male assoluto (come da ultima, ennesima, infelice esternazione)
facendo, di contro, dell’austerity un must, un dogma ideologico vissuto come
unico possibile porterà solo danni al nostro paese e le prime avvisaglie le
stiamo vivendo anche a livello locale.
è l'austerity bellezza!
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