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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


giovedì 12 aprile 2012

La legge truffa


di Franco Cesario

Sabato 14 saremo in piazza a Santa Maria degli Angeli dalle 15,00 alle 19,00 per la raccolta firme a favore dell'articolo 18.
Il banchetto di sabato 7 è saltato a causa del maltempo.
Con la nostra presenza vorremmo anche informare la cittadinanza di un grave golpe silenzioso che stanno attuando in parlamento nell'indifferenza pilotata dei media e dell'informazione.
Nei prossimi giorni il senato della repubblica voterà definitivamente l'introduzione del bilancio di pareggio che andrà a modificare l'articolo 81 della Costituzione.
Se ci sarà la maggioranza dei 2/3 la Costituzione verrà cambiata e non sarà possibile effettuare un referendum costituzionale (articolo 138 Cost.)
Perchè è così grave inserire nella nostra Costituzione una tale misura?
Il pareggio di bilancio è un provvedimento di stretto profilo neoliberista e rigorista, che tende ad assimilare uno Stato ad una azienda.
I fautori del pareggio di bilancio asseriscono che introdurlo sarebbe un colpo inferto agli sprechi e all'indebitamento.
Per noi di Rifondazione Comunista, ma anche per fior fior di costituzionalisti ed economisti, e tanti altri soggetti politici e della società civile, questa cura porterà solamente ad un ulteriore taglio della spesa sociale che come tutti sappiamo interessa soprattutto i ceti meno abbienti.
L'articolo 81 della Costituzione già stabilisce che non sono ammissibili spese prive di copertura finanziaria. 
Inoltre, in una fase recessiva come quella attuale, il bilancio di pareggio sarebbe una misura draconiana non solo ingiusta ma anche controproducente.
Questo parlamento delegittimato, di nominati e non rappresentativo del popolo italiano, eletto 4 anni fa, voterà a maggioranza assoluta, realizzando quindi un mostruoso inciucio fra maggioranza ed opposizione, una norma che darà il colpo definitivo ai lavoratori e alle lavoratrici di questo paese.
I vari gruppi parlamentari hanno certamente la libertà di fare scelte politiche, però hanno una opzione di democrazia da poter effettuare: far passare il provvedimento senza la maggioranza dei due terzi, rendendo così possibile il referendum costituzionale.
A meno che non vogliano modificare un fondamentale ambito della vita sociale di un Paese sulle spalle dei soliti noti senza nemmeno interpellarli.


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