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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


martedì 3 aprile 2012

Caccia il bombardiere


di Franco Cesario

La destra assisana tempesta di comunicati stampa le redazioni dei giornali e dei siti di informazione locali con continui autoelogi sul quanto siano bravi e sul come agiscano sempre e comunque nell'interesse della cittadinanza, celebrando le loro gesta come nemmeno Virgilio seppe fare nei secoli precedenti quando cantava la grandezza della Roma Imperiale.
Noi di Rifondazione Comunista preferiamo agire direttamente sia sul territorio (G.A.P., Brigate di Solidarietà Attiva, picchetti nelle fabbriche in crisi, banchetti per raccolte firme per la tutela dell'articolo 18) sia proponendo mozioni ed ordini del giorno in consiglio comunale su argomenti importanti ed attuali.
Raccogliendo le sollecitazioni pervenuteci dalla segreteria provinciale del nostro Partito, desideriamo proporre all'attenzione del Consiglio Comunale di Assisi un Ordine del Giorno  da inviare ai capigruppo di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro della difesa, per esprimere netta contrarietà all'acquisto degli F35, i tristemente famosi cacciabombardieri fabbricati dalla Lockheed Martin.
In un periodo di crisi finanziaria così dura per le lavoratrici e i lavoratori del nostro paese, di fronte ai pesanti tagli che colpiscono lo stato sociale e gli enti locali, il governo Monti ha avuto la geniale pensata di confermare ciò che il governo Berlusconi aveva deciso in precedenza e cioè di spendere 15 miliardi di euro (30.000 miliardi di lire!!) per l'acquisto di 90 cacciabombardieri F35 totalmente inutili!
Con questi denari si potrebbero fare asili nido, mettere in sicurezza le pericolanti scuole italiane, ricostruire l'Aquila, pagare indennità per i precari e i cassaintergati e tante altre cose veramente importanti ed invece si partoriscono misure che colpiscono sempre e solo noi cittadini: IMU sulle case, aumenti dell'IVA che come si sa colpisce il consumatore finale, buste paga sempre più leggere!
E' una vergogna che proprio da Assisi, la città della Pace (Ricci & C. non se lo dimentichino) dovrebbe essere stigmatizzata con veemenza con un atto a forte valenza non soltanto simbolica.
Per queste ragioni ecco il testo dell'ordine del giorno che sottoponiamo al consesso cittadino e a tutta l'opinione pubblica della città serafica: 

Premesso che

il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi finanziaria ed economica che sta provocando un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell’insicurezza sociale i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio;

negli ultimi anni è stata realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare dei fondi a disposizione in settori di vitale importanza per i cittadini come la sanità e l’istruzione; i fondi nazionali a carattere sociale (fondo politiche sociali, fondo per la non autosufficienza, fondo per i giovani,…) sono passati da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di euro del 2012;

i tagli agli Enti Locali e alle Regioni nel periodo 2011-2013 superano i 33 miliardi di euro e hanno compromesso la loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie;

considerato che negli ultimi decenni i problemi della sicurezza economica, sociale e ambientale hanno assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare e che gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria coesione sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;

ricordando che l’ONU e l’Unione Europea sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione umana del concetto di pace e sicurezza includendovi il benessere economico, stabilità politica, democrazia, sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni primari quali educazione, salute, alimentazione, alloggio;

considerato che l’Italia aveva previsto nel 2002 di acquistare 131 cacciabombardieri F35 denominati Joint Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro a cui si deve sommare un costo d’uso e di manutenzione valutato in oltre 40 miliardi di euro;

considerato che il Ministro Giampaolo Di Paola ha deciso di confermare l’acquisto di 90 cacciabombardieri F35;

considerato che si tratta di un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari palesemente in contrasto sia con l’articolo 11 della Costituzione italiana che con la Carta dell’Onu e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite escludono l’impiego di simili ordigni distruttivi;

considerato che, anche secondo il Pentagono, l’aereo deve ancora risolvere numerosi problemi tecnici mentre continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute occupazionali in Italia sono alquanto basse e incerte;

considerato che una recente ricerca dell’Università del Massachusetts ha calcolato che se investiamo un miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di lavoro, 17.000 se lo impegniamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se andasse nel settore dell’educazione;

considerato che diverse nazioni partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi di acquisto anche rinviandoli nel tempo;

ricordando che se l’Italia si ritira dal suddetto progetto non deve pagare nessuna penale;

considerato che il nostro Paese già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, collocandosi, secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per spese militari (anno 2010);

ricordando l’appello lanciato dalla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011 alla quale hanno partecipato oltre duecentomila persone;

preso atto delle proposte avanzate da numerose organizzazioni della società civile e in particolare dalla Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace che invitano a ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i paesi occidentali;

chiede al Parlamento e al Governo

di non procedere all’acquisto del cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati al rilancio e allo sviluppo del Paese;

di procedere ad una rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo altresì, in modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una rinnovata politica estera italiana ed europea coerenti con il dettato della nostra Costituzione e la Carta delle Nazioni Unite.

Inoltre, chiede al Servizio Pubblico Radiotelevisivo (Rai)

di promuovere finalmente una discussione aperta e trasparente sulle spese militari, il bilancio della Difesa e la riforma del nostro sistema di sicurezza in modo da consentire a tutti gli italiani di decidere in modo responsabile.

Infine decide

di collaborare con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani per rafforzare l’impegno degli Enti Locali per il disarmo e la sicurezza umana.

La presente mozione viene inviata al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e capigruppo di Camera e Senato nonché al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e alla Campagna “Taglia le ali alle armi”.

3 commenti:

  1. Anonimo3/4/12

    bellissima iniziativa c'è bisogno di affermare con forza questo scandalo, e poi assisi è la città della pace, oppure no?

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  2. Anonimo5/4/12

    possibile che nessuno a parte rifondazione in questa caspita di città pensa a fare proposte di questo genere?!?

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  3. Anonimo5/4/12

    certo le coppie di fatto e gli f35, ma cose più concrete?

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