
Liberazione, lo storico giornale comunista organo ufficiale del Partito della Rifondazione Comunista, nato nell'ottobre del 1991, dal primo gennaio non è più in edicola.
Dal bilancio in perdita del 2008, dopo un piano di riorganizzazione e una lenta ma costante risalita, il 2011 si sarebbe chiuso in pareggio se non fossero intervenuti gli sciagurati tagli ai fondi statali applicati prima dal governo Berlusconi e poi dall'attuale esecutivo Monti, che anche in questo si conferma naturale erede delle scellerate politiche messe in campo dal governo di centro-destra.
Chiudere un giornale come Liberazione è un gravissimo atto contro una voce libera ed indipendente del panorama dei media italiani.
Ecco perchè è demagogico e anti-democratico eliminare i fondi statali ai giornali di Partito, soprattutto quando si tratta di organi di stampa che non hanno alle loro spalle lobbies o magnati della finanza che possono foraggiare economicamente per i loro scopi di propaganda.
Liberazione da anni, con i propri limiti, ha sempre cercato di dare voce al mondo del lavoro, dei precari, della Sinistra Antagonista, dei migranti, degli sfruttati, fornendo una visione del mondo alternativa che nessun altro, salvo pochi casi, da ai suoi lettori e alla stampa nazionale.
Siamo stati costretti quindi, gioco-forza, a sospendere (speriamo momentaneamente) la pubblicazione del nostro giornale e di proseguire provvisoriamente solo con l'edizione online.
Contemporaneamente è aperta una grande sottoscrizione popolare per salvare Liberazione.
Allo scopo è stato creato un conto corrente relativo ad un fondo speciale in cui fare confluire i contributi di quanti e quante vogliono impedire che la voce del nostro giornale si spenga.
E' una lotta strenua contro il governo e contro il tempo.
Questo il conto corrente per sottoscrivere in favore di Liberazione: Banca Popolare Etica IBAN IT 11S0501803200000000333333.
Dovere di ogni sincero democratico è di contribuire a salvare Liberazione per permettere a tutti di poter esprimere liberamente le proprie idee: è una battaglia molto importante per la democrazia e la civiltà di un paese che senza questa voce fuori dal coro sarebbe ancor più lanciato verso una china autoritaria e pericolosa per una società che vuole ancora definirsi libera.
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