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Il Blog di Rifondazione Comunista di Assisi


venerdì 22 ottobre 2010

Calcio (al museo) balilla


Ora comprendiamo bene quale sia l’approccio culturale di questo centro destra sulla scuola e sulle sue problematiche e di conseguenza comprendiamo altrettanto bene quali siano le ragioni vere, ataviche e più profonde del peggior attacco alla scuola pubblica nella storia repubblicana portato avanti da questo governo con i ministri Gelmini e Tremonti.
La comprendiamo bene questa furia dissolutrice qui ed ora, ad Assisi, dopo aver sentito le parole di presentazione delle finalità del nuovo museo della scuola recentemente inaugurato nell’ex plesso scolastico di Castelnuovo pronunciate dai promotori e dalla Giunta delle destre.
La scuola che lor signori hanno in mente è infatti la scuola del passato, quella del vecchio Stato liberale e censitario e quella del ventennio fascista, quando essa serviva a selezionare gli alunni per classe sociale, ad imporre il principio dell’autorità sociale e dell’ordine costituito, a privilegiare le nozioni all’apprendimento critico, a congelare e rendere destino metafisico le diseguaglianze sociali, economiche, territoriali e culturali.
La nera nostalgia per questi “bei” tempi andati ha sprizzato infatti gioiosa nelle interviste televisive concesse durante l’inaugurazione: una babele di sensi comuni che hanno eretto la vecchia scuola italiana del Regno o del ventennio, quella del maestro unico, dei grembiulini da balilla, delle bacchettate sulle mani, delle punizioni esemplari, degli abbandoni dei somari, quale mirabile esempio di stabilità sociale e di educazione a raddrizzare le giovani generazioni.
Per fortuna che la società italiana sia su questo andata molto più avanti rispetto a queste nostalgie bacchettone da ancien regime e grandi passi in avanti siano stati compiuti per abbattere quel sistema in cui la scuola era lo specchio ed una delle principali casematte della conservazione politica, sociale e culturale, dell’oscuramento del pensiero critico e del più retrivo confessionalismo.
Ancora una volta queste nostalgie delle destre debbono spingere la sinistra a riaffermare il proprio orgoglio ed il proprio coraggio: il coraggio delle nostre parole e delle nostre idee-forza e l’orgoglio per cui parole come modernità, progresso e futuro facciano ancora esclusivamente parte del nostro bagaglio culturale e servano a ricostruire un’alternativa politica e sociale a queste destre italiane e serafiche così retrive.
Sulla scuola si gioca molto di questa possibilità e sulla scuola, di questi tempi, si sono resi chiari molti degli obiettivi della grande ristrutturazione conservatrice cui la Gelmini ha impropriamente assegnato l’appellativo, mai così sbagliato, di riforma.
La scuola pubblica, moderna e democratica è una delle grandi scommesse della sinistra italiana e la sua difesa è un banco di prova fondamentale per restituire alle giovani generazioni il presente ed il futuro delle loro condizioni e delle loro aspettative.
Il sindaco Ricci anziché musealizzare le nostalgie dei suoi sostenitori intervenga a difesa della scuola pubblica, programmi interventi di manutenzione dell’edilizia scolastica, aiuti concretamente le nostre scuole cittadine che hanno bisogno oggi di risorse e di strumenti per tirare a campare e continuare a qualificare la propria offerta formativa.


14 commenti:

  1. Anonimo22/10/10

    Complimenti sinceri x l'articolo.
    è ora di riunire la sinistra e adesso abbiamo le persone giuste. ad assisi e a livello nazionale.

    l'irriducibile

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  2. Anonimo22/10/10

    museo fascista, condivido

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  3. Anonimo22/10/10

    sempre a criticare, possibile che non avete proposte?

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  4. Anonimo23/10/10

    se hai letto almeno un pò il blog ne trovi quante vuoi di proposte

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  5. Anonimo23/10/10

    questa del museo è una bellissima iniziativa possibile che dobbiate criticarla?

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  6. Anonimo23/10/10

    un museo meraviglioso dove si ricordano i bei tempi andati che il centro destra a livelo nazionale cerca di nuovo di far rivivere nella quotidianità della scuola odierna. Ritornare al passato dove i bambini erano selezionati in base al ceto sociale delle famiglie e della loro fedeltà al regime. Oggi con l'attacco che questo centro destra sta facendo contro la scuola pubblica tutto questo diventa non più un lontano ricordo ma un luminoso futuro. Dove i soldi dello stato sono dati alle scuole private ai quali possono accedere solo i figli di chi evade le tasse, fa parte della classe agiata quella dei privilegiati del centro destra mentre agli altri rimangono scuole decadenti dove chi insegna e chi dovrebbe imparare viene umiliato da questo centro destra ogni giorno. Silenzio

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  7. Anonimo25/10/10

    Vendola (Sel): “Sono cattolico, dialogo con Chiesa e no a pulsioni anticlericali”

    Tra i temi affrontati da Nichi Vendola nel discorso per la chiusura del congresso nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà tenutosi a Firenze, il rapporto coi cattolici e la Chiesa. Vendola ha rivendicato la sua fede cattolica, “una delle tante diversità che vi dovete beccare del vostro portavoce” e che “non intendo nascondere”, perchè “è la mia vita ed è stata la mia culla”. “‘Ero straniero e mi avete accolto’, ‘dare da mangiare agli affamati’, non possiamo mica lasciare tutto questo chiuso nel recinto del tempio”, ha detto Vendola citando le frasi del Vangelo che “fanno parte della mia formazione anche civile”.
    Ha smentito di aver avuto in incontro col card. Bagnasco e ci tiene a mantenere le distanze da chi “per difendere le radici cristiane dell’Europa farebbe stermini”. Si dice “innamorato di quel povero Cristo che finisce in croce, e che racconta una storia che mi incanta, per una ragione che riguarda anche la politica: ci aiuta a immaginare che il potere non è figlio di una volontà del cielo, ma è figlio di una storia fatta di segni”.
    Secondo il leader di Sel è “necessario” il dialogo col mondo cattolico. La “fine dell’unità politica dei cattolici ha generato un’inseminazione di clericalismo in tutta la vita politica” ma, ammonisce Vendola, “guai se a questo rispondessimo con vecchie pulsioni anticlericali, dobbiamo invece rilanciare dialoghi, aprire varchi”, afferma citando Gramsci che “irrideva un certo anticlericalismo”. “Amici del family day”, ha chiesto Vendola, “che cosa ha ferito la vostra vita? Le coppie gay o le politiche sociali che vi hanno impoverito?”. L’intenzione è quella di aprire un dialogo su “questioni eticamente sensibili” con la Chiesa, “di voler parlare in libertà di cosa significhi il progetto di amore di due persone dello stesso sesso”. Ma non “con atteggiamenti ipocriti o di fuga dal dissenso quando esso si manifesti”.

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  8. Anonimo25/10/10

    bel discorso...

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  9. Anonimo25/10/10

    sono meglio quelli di ferrero?

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  10. Anonimo25/10/10

    ricci sindaco con pdl (non tutti...) udc (non tutti) una sua lista civica (speriamo almeno questa tutta) alcuni pd (vedrai che marini e romoli ci vanno) e alcuni ex lista bartolini.
    cirignoni consigliere regionale lega nord dice che ad assisi andranno con un proprio candidato (non penso che sarà pastorelli ma bartolini).
    bella situazione davvero!

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  11. Anonimo25/10/10

    la lega xenofoba e razista che candida bartolini? ci sta ci sta è il candidato giusto per loro

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  12. Anonimo27/10/10

    La delibera votata in Consiglio dà priorità alla realizzazione di alcun spazi nell’area adiacente alla piazza Il via libera con i voti di Pdl, Mongolfiera parte del Pd e dell’Udc di SILVIA BARTOCCI FONTANA ASSISI – Ritirato l’edificio dell’ex scuola di Viole dal piano di vendita immobiliare. Centra l’obbiettivo il “Comitato Viole” che mette a segno un importante successo reso ancora più eclatante perché arriva da una votazione consigliare “trasversale”. Forse la prima di questa legislatura, che sembra annunciare che l’apertura al dialogo con le altre forse politiche, auspicato dal sindaco Ricci durante la conferenza di presentazione della sua candidatura, sta iniziando il suo percorso. Pdl, Mongolfiera, parte del Pd e Udc, hanno espresso attraverso la votazione la volontà di trovare una soluzione per Viole. In ottanta lunedì hanno assistito alla discussione relativa alla proposta di delibera presentata dall’opposizione e modificata con l’emendamento del consigliere Evian Morani, appoggiato da tutto il Pdl. La delibera emendata stabilisce il ritiro dell’ ex scuola di Viole dalla vendita fino al rilascio della concessione urbanistiche del progetto di edilizia concordata ( pubblico-privato) per la realizzazione di alcun spazi di pubblica utilità nell’area adiacente alla piazza di Viole. La votazione ha evidenziato che la questione dell’ex scuola di Viole, più che un terreno di scontro di opposti schieramenti politici è la riprova della spaccatura interna alla maggioranza. La delibera è infatti passata malgrado l’astensione di Romoli e Marini ma soprattutto a dispetto del voto contrario di alcuni consiglieri di maggioranza. Maccabei e Rio della lista Bartolini, e Lollini e Pastorelli infatti non solo hanno votato contro la delibera per la ex scuola di Viole, ma si sono anche astenuti dalla discussione e dalla votazione relativa alla ratifica di variazione di bilancio per il “festival di musica antica”. La ratifica si riferiva a risorse economiche già spese per la manifestazione culturale che senza il supporto del voto favorevole dell’Udc sarebbe stata rigettata con il rischio per la Giunta di dover risarcire le casse del Comune. L’Udc che sopperisce alla mancanza dei voti della lista Bartolini di Lollini e Pastorelli, indica in lontananza l’auspicata coalizione di larga intesa per le amministrative di primavera, e più da vicino sembra suggerire un ipotesi di riassetto politico.

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  13. Anonimo28/10/10

    Astensione di romoli e marini, l'udc in soccorso del partito del bunga bunga. questi sono proprio alla frutta a proposito la l'astensione dei due pd vuol dire che sono d'accordo con Bartolini per la vendita della scuola delle Viole oppure sono in appoggio alla politica delle larghe intese bunga bunga?

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  14. Anonimo29/10/10

    bunga bunga power

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