La raccolta firme per i
referendum abrogativi per cancellare le modifiche apportate
all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, contro il decreto 138
del 2011 che all'articolo 8 ha eliminato la contrattazione nazionale,
introducendo il cosiddetto “modello Pomilgiano” e per abolire i
privilegi della casta sono arrivati ad uno snodo importante:
consegnare le firme al comitato nazionale dopo l'accelerazione
politica che si è avuta con le dimissioni del governo Monti, uno dei
principali colpevoli del regresso sociale e civile che il nostro
paese sta subendo in questi anni.
Il Comitato referendario
assisano formato da Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e
Libertà, Sinistra Critica, Italia dei Valori, il sindacato USB e la
componente “la Cgil che vogliamo”, dopo un campagna durata oltre
due mesi e dopo aver effettuato banchetti nelle principali frazioni
della nostra città, ha raccolto ben 350 firme per richiedere la
possibilità di sottoporre a referendum abrogativo e cancellare le
controriforme operate dai governi Monti e Berlusconi.
A livello nazionale le
500.000 firme sono state raggiunte e quindi con ogni probabilità
nella primavera 2014 saremo chiamati a votare il ripristino dei
valori fondanti della nostra storia, basata sulla dignità del lavoro
e sull'equità per un'Italia più giusta e senza odiosi privilegi.
Come è successo con i referendum sui Beni Comuni lo scorso anno, anche questa volta dovrà esserci una mobilitazione straordinaria di popolo per far capire a chi pensa che ai sacrifici debbano essere sottoposti solo i lavoratori e gli strati popolari qual'è la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
Il Comitato Referendario di Assisi
Il Comitato Referendario di Assisi
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