
Il neo vice sindaco Lunghi dimostra una grande capacità di adeguamento.
Da uomo di centro e d'opposizione per quasi una intera legislatura in un attimo si trasforma in un perfetto ed allineato politico di destra.
Prima critica le scelte nazionali del suo ormai ex partito, l'Udc; poi, sull'onda della competizione con l'ex podestà Bartolini, inaugura il "Centro Assisano di documentazione sulla Giornata del ricordo", per ricordare, testualmente "una barbarie come quella delle foibe".
A parte il giudizio controverso e comunque di condanna che la Storia ha ormai certificato su quella orrenda strage, stupisce come le istituzioni assisane possano ricordare con tale ardore solo alcune tipo di stragi.
Mai una parola è stata spesa, infatti, in memoria del giorno della ricorrenza della strage delle Fosse Ardeatine, o per il 25 aprile, data della Liberazione dal nazifascismo; mai una chiara e totale adesione alla Marcia della Pace, e nemmeno un accenno di memento per una data importante come la Giornata della Memoria avvenuta pochi giorni fa (il 27 gennaio) per ricordare la immane tragedia della Shoah.
Tutto questo ci testimonia il grado dei due contendenti di centro destra, il loro senso della Storia, la loro ottusa visione del mondo, il loro menefreghismo per tutte le tragedie umane.
Stupisce vieppiù la sudditanza del prode Lunghi, disposto evidentemente a tutto pur di far piacere al suo nuovo capetto Ricci.
Assisi merita molto di meglio e presto lo avrà.
Che strana la citta di Assisi (quella che durante la guerra ha salvato centinaia di ebrei dalla depoprtazione)non trova uno spazio per un museo della memoria che ricordi Mons. Nicolini, Don Aldo Brunacci, Padre Rufino Nicacci, i tipografi Brizi, ma istituisca un centro di documentazione sulle Foibe (!)così lontane dalla realtà cittadina: Foibe ultimamente mistificate dalla storiografia revisionista "fascista" e non.
RispondiEliminaIl tutto per un interesse lelettorale.
Nulla di nuovo sotto il cielo del PD. Ieri sera hanno ribadito la necessità di fare le primarie. Per individuare il candidato - dopo il no di Settimi - è stato avviata una consultazione fra i rappresentanti del direttivo ed altre personalità vicine al partito. Domenica mattina avremo la risposta. Almeno, così dicono...
RispondiEliminanun ce posso crede...
RispondiEliminasono anni che dico di organizzare qualcosa per il 25 aprile magari in piazzetta giorgio almirante
RispondiEliminalunghi protofascista
RispondiEliminaIL GRANDE E...GROSSO OPPORTUNISTA LUNGHI...SEMBRA GIULIANO FERRARA....
RispondiEliminaintanto il Pd, grande creatura nata per far stravincere il berlusca continua nella sua capacità di decidere...più avanti..e magari farci un bel regalo come fece ai tempi del governo prodi affidando il ministero di grazia e giustizia(!!!!) a mastella.... mi raccomando fate di tutto pè fà vincè di nuovo la destra ad assisi!!!
p.s.: ..e chiamano noi irresponsabili....
L'irriducibile che,come nanni moretti,aspetta che il pd faccia qualcosa di sinistra....
aspetta e spera...
RispondiEliminaAssisi: Borgognoni, ''Senza il Pd non c'è alternativa''
RispondiEliminaIn riferimento alle molteplici notizie apparse sui giornali - afferma il segretario del Pd Mariano Borgognoni - intendo precisare che, per quanto mi riguarda, la fondamentale riunione di mercoledì 16 del direttivo comunale del Pd di Assisi deve procedere alla individuazione di un candidato sindaco per le primarie.
Il candidato avrà il compito di tenere unito il centrosinistra e quante più forze di opposizione possibili. Ciò nella convinzione che un centrosinistra diviso sarebbe un incredibile regalo a Ricci e a Bartolini, che si giocherebbero la partita nella loro metà campo e che, viceversa, un centrosinistra unito ed aperto a personalità indipendenti e a cittadini che desiderano una profonda innovazione, avrebbe una forza attrattiva ed una credibilità tali da poterlo condurre alla vittoria.
Il Pd, che è la forza senza la quale non c'è alternativa, deve proporre una guida del cambiamento capace di parlare a tutti i cittadini e a tutto il territorio; per questo dobbiamo avere responsabilità e giudizio anche per conto di quelle componenti minoritarie della coalizione che possono permettersi di non averlo.
L'unità e l'orgoglio del Pd in ogni sua componente possono essere le armi decisive per sconfiggere da una parte forme ataviche di velleitarismo e dall'altra il grigiore di un sordo scontro di potere di quanti si pensano inamovibili.
da Mariano Borgognoni
Co-segretario PD Assisi
dobbiamo avere responsabilità e giudizio anche per conto di quelle componenti minoritarie della coalizione che possono permettersi di non averlo.
RispondiEliminavi chiamano irresponsabili e non reagite??
ce n'è anche per cianetti
RispondiEliminaL'unità e l'orgoglio del Pd in ogni sua componente possono essere le armi decisive per sconfiggere da una parte forme ataviche di velleitarismo e dall'altra il grigiore di un sordo scontro di potere di quanti si pensano inamovibili.
senza mai avere il coraggio di citarlo
RispondiEliminae se per questo senzxa nemmeno averci parlato mai
RispondiEliminama voi con lotti ci parlaste almeno, no?
RispondiEliminacon lotti la sinistra ci ha parlato solo per proforma e per convincerlo di una cosa non accettabile cioè le primarie. lui giustamente o era di tutta la coalizione o di nessuno
RispondiEliminacianetti si ritiri cha fa meglio
RispondiEliminasiete schiavi di romoli ecco la verità
RispondiEliminaAssisi: Bartolini, ''I fondi per l'Abruzzo? Mai stati versati''
RispondiElimina«Purtroppo - afferma l'ex vicesindaco Giorgio Bartolini - ho conosciuto bene in questi ultimi anni Ricci nel suo ruolo di sindaco. Per questo motivo mi è venuto un "dubbio atroce", che purtroppo è realtà.
I fondi raccolti finalizzati al terremoto d'Abruzzo e confluiti alle casse del Comune di Assisi, compresi quelli delle numerose associazioni cittadine che hanno aderito all'invito rivolto da lui stesso "un euro per l'Abruzzo" nel mese di aprile 2009, non sono stati versati.
Ricordo che Ricci, dopo il tragico evento, ha propagandato più volte, come è solito fare, questa sottoscrizione. Ha comunicato alla stampa questo suo intendimento, poi si recò in Abruzzo, così come il presidente del consiglio comunale Lucio Cannelli, e la stampa riportò la notizia con una sua dichiarazione. Anche in giunta auspicò che gli assessori e il presidente del consiglio versassero un contributo.
Ho devoluto il mio compenso di amministratore di un mese. Anche per questo mi sento legittimato a conoscerne il resoconto. Ho sollecitato in giunta almeno un paio di volte, anche se non di competenza del mio assessorato, l'accredito dei fondi raccolti.
L'iniziativa esprime il solito stile propagandistico di Ricci, che non risparmia nemmeno il terremoto.
Dall'Eco del Subasio del luglio 2009 si legge: "occorre anche consolidare un patto di amicizia permanente, che durante tutto il periodo della ricostruzione, possa assicurare un sostegno alle genti d'Abruzzo".
Sostegno che, ad emergenza ormai conclusa da tempo, si è rilevato il solito "bla bla". Si tratta di un grave atto di amministrazione irresponsabile, di superficialità, che esprime insensibilità, che manca di rispetto alle genti di Abruzzo, ai cittadini di Assisi ed alle associazioni che, numerose, hanno tempestivamente corrisposto all'invito rivolto dall'amministrazione comunale in nome della vera solidarietà.
Quella stessa che nel 1997, e lo posso testimoniare, c'è stata nei nostri confronti. Almeno, visto che sindaco e presidente del consiglio si sono recati in Abruzzo, dicano quanto loro hanno devoluto. Questo grave atto di cattiva amministrazione pubblica conferma il giudizio che purtroppo mi sono fatto in questi anni sulla sua incapacità di saper amministrare in qualità di sindaco. Rimane un interrogativo: che fine hanno fatto quei fondi per l'emergenza del terremoto d'Abruzzo?».
LA BATTAGLIA COMINCIA A FARSI SENZA ESCLUSIONE DI COLPI
mi domando: un eventuale secondo turno?
RispondiEliminae ancora: cosa aspetta il pd a unirsi con la sinistra per vincere e cacciare questi cialtroni??
Borgognoni continua a scrivere cretinate. Farebbe bene a dimettersi, visto che ha fallito su tutta la linea.
RispondiEliminaNell’impazzimento della politique politicienne che caratterizza il centro sinistra, l’ultima uscita di Vendola, che propone di andare alle elezioni con Fini, è quella sino ad ora più incredibile.
RispondiEliminaLa proposta, motivata per fare un governo di scopo che dia vita ad una nuova legge elettorale e alla cancellazione delle leggi vergogna, è in realtà del tutto indeterminata proprio sulle questioni che vengono messe al centro della proposta. Qualche giorno fa D’Alema - il primo che ha proposto l’accrocchio elettorale con Fini – ha detto chiaramente che una coalizione di tal fatta dovrebbe dar vita ad una legislatura costituente, cioè che abbia al centro la modifica della Costituzione repubblicana, il federalismo e alcune riforme economiche. E’ questo il profilo che deve avere la coalizione con Fini? Per modificare la Costituzione? E per fare che legge elettorale visto che Fini si è sempre pronunciato per il bipolarismo e per il presidenzialismo alla francese? Per fare che politica economica e sociale visto che Fini ha votato tutte le leggi di Berlusconi e si proclama super liberista?
A me pare evidente che una coalizione di questo tipo lungi dal rappresentare un passaggio necessario per uscire dal berlusconismo rappresenterebbe l’ennesimo episodio di trasformismo con l’effetto di accentuare ulteriormente la crisi della politica. E non si dica che questo schieramento rappresenterebbe il nuovo CLN. Il CLN non venne costruito con i gerarchi fascisti che avevano messo in minoranza Mussolini nella seduta del gran Consiglio del fascismo del 25 luglio 1943. Il CLN venne formato dai partiti antifascisti e aveva una ispirazione in equivoca sul piano della costruzione di una Italia democratica.
La proposta è assurda sul piano elettorale. Come si possa pensare di sommare i voti degli elettori ex missini che sostengono Fini con quelli della sinistra è mistero assai consistente. Per dirla tutta, per come è messa FLI, la scelta di allearsi con Fini e di rompere con la sinistra, non porterebbe alcun vantaggio elettorale per battere Berlusconi. Anzi, rischia di dar luogo ad una coalizione che prenda meno voti di quella di centrosinistra più la sinistra. Si tratta quindi di una scelta puramente politica frutto di un modo di ragionare tutto interno dalle dinamiche di Palazzo. Il punto vero è che Berlusconi non è per nulla intenzionato ad andarsene a casa e che quindi le chiacchiere stanno a zero.
In questo contesto la nostra proposta è la seguente:
Proponiamo a PD, SEL e IDV di fare una manifestazione nazionale il 17 marzo contro il governo e come atto fondativo di una coalizione democratica che vada unita alle prossime elezioni. Per andare alle elezioni è necessario cacciare Berlusconi. Per cacciare Berlusconi gli inciuci di palazzo si sono dimostrati del tutto inefficaci. Occorre costruire una vasta ed unitaria mobilitazione sociale. Per questo proponiamo la manifestazione nazionale, appoggiamo lo sciopero messo in campo dal sindacalismo di base e chiediamo alla Cgil di dichiarare lo sciopero generale. Occorre dare corpo alla disponibilità alla lotta che le mobilitazioni, a partire da quella delle donne di domenica scorsa, hanno segnalato.
Proponiamo un rapporto unitario a SEL e IDV per fissare una piattaforma comune a partire dalla totale indisponibilità ad un accrocchio con Fini. Basterebbe questo per obbligare il PD a cambiare linea e a costruire l’alleanza democratica con la sinistra. Nel caso in cui il PD persistesse nella sua linea centrista proponiamo quindi di andare alle elezioni con un polo della sinistra.
Chiediamo troppo? No, basta essere consapevoli che Berlusconi lo si sconfigge nel paese e non nel palazzo e che il problema è costruire la sinistra, non di inseguire il PD pensando di dirigerlo.
Paolo Ferrero
Segretario PRC
Anteprima di Liberazione del 18 febbraio 2011
cianetti fattene una ragione e passa la mano
RispondiEliminadi Ciuenlai -
RispondiEliminaI Tavoli Provinciali e Regionali del centrosinistra sono pieni di polvere. Non vengono più convocati per mancanza di notizie. I due responsabili del Partito Democratico (Bottini e Rossi) hanno provato a superare gli ostacoli frapposti dalle divisioni in sede locale, “spacchettando” la coalizione e incontranosi a “quattrocchi” con i vari segretari dei partiti. Ma alla fine anche questa strategia non ha prodotto nulla. I due, di fronte alle domande dei loro interlocutori, avrebbero allargato le braccia manifestando apertamente la loro impotenza totale a risolvere i problemi della coalizione nei comuni nei quali a primavera si vota. Del resto basta fare un breve aggiornamento delle puntate precedenti per capire in che vespaio ci troviamo.
A Gubbio il Pd presenta un suo candidato Guerrini (mentre la minoranza esce e ne sostiene un altro) , fa la corte a Lupini, non accorgendosi, che nel frattempo, è diventato il candidato del centrodestra ed improvvisamente vira sull’attuale sindaco del Prc la Ercoli, che era anche il possibile approdo di Casoli e dei dissidenti (i democratici per Gubbio). E ancora, Guerrini si fa appoggiare dal Pcdi che il giorno dopo dichiara di stare con la Ercoli, Sel tenta Stirati che piace a tutti e per questo non lo vuole nessuno. Mi chiedete qual è la migliore soluzione? Il Commissario prefettizio a vita! Ad Assisi di fronte ad una proposta precisa della sinistra (Cianetti), il Pd dopo aver ottenuto due autotreni di rifiuti, presenta Lotti che si ritira perchè non vuole “lottare” facendo le primarie. Continua sentendo che aria tira dalle parti di Bartolini e accarezzando l’idea di presentarsi da solo per poi confluire su Ricci al secondo turno. Infine chiede notizie all’Udc, già spaccata di suo in 5 o sei tronconi, su Settimi che (ma va!) dice ancora no.
Che bisognerebbe fare? Far cambiare casa a Borgognoni e a Romoli. Infine a Città di Castello dopo aver scoperto (sai che novita!) o fatto finta di scoprire (che è meglio) che il socialista Bacchetta “spacca” la coalizione, il Pd sussurra il nome dell’assessore Duranti, prova, con un filo di voce, a dire Biagini, stando attento che non senta nessuno, non riesce a liberarsi di Ciliberti detto il candidato “fedele nei secoli” e cerca di evitare le primarie “se no le vince Bacchetta”. Intanto il gruppo dei cento (mi vorrei iscrivere così sono 101) tiene alla finestra Verini che aspetta di scendere in campo per esaurimento delle scorte di nomi e Dottorini dell’Idv mette in pista la Pillitu non perchè sia un candidato valido, ma solo per dare fastidio e far vedere che c’è. Ah devo dare un suggerimento? Stavolta la casa cambiatela voi! Insomma storie di disamore ed anarchia crescono. I segnali di decadenza ci sono tutti. Ci sarebbe anche lo spettro della sconfitta. Ma per perdere ci vuole l’avversario e quello ancora non c’è. Ma attenzione negli ippodromi e al palio di Siena ci sono cavalli che hanno vinto anche senza fantino. E vale lo stesso.