
Il percorso intrapreso da tutta la coalizione è stato sempre trasparente e chiaro: unità del centro sinistra, programma condiviso, veramente progressista, innovativo ed alternativo alla destra che governa Assisi da 15 anni, tentativo di individuare un candidato condiviso o, in presenza di più candidati, elezioni primarie di coalizione.
Ci siamo mossi in questa direzione sin dal gennaio 2010, sottoscrivendo anche con il PD un documento politico che sanciva questo percorso.
Non é colpa nostra se i documenti sottoscritti dai segretari pro tempore sono stati poi stracciati.
Abbiamo atteso e rispettato tutti i riti interni al partito più grande della coalizione, continuando a rappresentare che la politica di oggi non può attendere i continui rinvii delle scelte.
A fine agosto, anche per dare una scossa salutare, abbiamo candidato Carlo Cianetti, giornalista Rai e assisano doc, con un triplice intento: aprire alla società civile, portare nuove idee per una politica vicina alla gente e spronare il Pd a fare proposte e ad uscire dall’empasse dei continui congressi.
Dopo una serie di nomi dati in pasto alla stampa, prima di essere discussi e vagliati con gli alleati, a regolamento della primarie già sottoscritto e con le date fissate e le firme raccolte da “Buongiorno Assisi!”, abbiamo assistito all'ennesima richiesta di rinvio, per trovare quello che non é stato possibile trovare nei dodici mesi precedenti, e cioé il famoso candidato condiviso.
La candidatura del coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti, é stata una proposta unilaterale, su cui abbiamo espresso i nostri apprezzamenti ed anche qualche perplessità, dettata dalla mancanza di radicamento sul territorio.
Abbiamo spiegato, perciò, quali erano le ragioni, anche di carattere pratico, che richiedevano la celebrazione delle primarie di coalizione
È quindi inesatto dire che “Buongiorno Assisi!” ha rifiutato la sua candidatura; per noi Lotti sarebbe stato un ottimo concorrente per le elezioni primarie, momento di partecipazione e di democrazia dal basso, che il centrosinistra predica e non vuole praticare.
È strano che proprio il Pd, primo soggetto politico ideatore di questa opzione democratica, rifiuti le primarie con la convinzione che esse possano essere un momento di divisione e di creazione di eccessiva polemica. È come se Bell e Meucci, inventori del telefono, usassero il piccione viaggiatore ritenendolo meno complicato da usare.
Le primarie si stanno celebrando in tutta Italia, proprio in questi giorni, e quasi dappertutto sono una festa della Democrazia; migliaia di elettori stanno accorrendo per scegliere direttamente chi deve essere il loro candidato alle elezioni amministrative. È anche questo che ci distingue dalla destra: rendere partecipi i nostri elettori nella scelta dei programmi e degli uomini e delle donne che devono applicarli.
La nostra stella polare è l’unità del centrosinistra; nessuno mai ci farà recedere da questa scelta, nessuno mai potrà imputarci di volere cerare divisioni.
Chi farà scelte di segno contrario, che il nostro popolo non comprende, se ne dovrà assumere la responsabilità fino in fondo.
Franco Matarangolo
portavoce di “Buongiorno Assisi”.
o la vedo così: Lotti ha dimostrato di avere le idee chiare più del pd,ha chiesto una giusta cosa e cioè l'unità nella sua candidatura e di conseguenza del centrosinistra, buongiorno assisi ha dimostrato, per tempo, di avere le idee chiare sul futuro di assisi e sul suo programma e candidato.ma ci vuol tanto per il pd fare un passo di saggezza e di unità per cercare di vincere ad assisi??? oppure ha ragione il sindaco di firenze che è ora che si rottamino sti vecchi mammouth della politica che con le loro paure e strategie personalistiche, stanno contribuendo a far allontanare le persone dalla politica????
RispondiEliminaMeditare e aver coraggio di cambiare, caro pd
INSIEME SI VINCE
L'irriducibile
Vent’anni fa, domenica 3 febbraio 1991, una novantina di delegati abbandonarono la sala del XX congresso del Pci, che si teneva a Rimini, per non partecipare allo scioglimento del Pci e alla nascita Pds.
RispondiEliminaImmediatamente convocarono una conferenza stampa in cui Sergio Garavini, Armando Cossutta, Lucio Libertini, Ersilia Salvato e Rino Serri annunciarono la decisione di dar vita ad una formazione comunista.
Una settimana dopo, al teatro Brancaccio di Roma, migliaia di compagni e compagne parteciparono alla prima assemblea di massa di quello che divenne il Movimento per la Rifondazione Comunista.
Al Brancaccio venne esposta una enorme bandiera rossa, realizzata cucendo insieme centinaia e centinaia di bandiere e costruendo così, da basso, la più grande bandiera rossa mai realizzata.
RispondiEliminaCredo che oggi a quegli uomini e a quelle donne che hanno dato vita a Rifondazione comunista debba andare il nostro ringraziamento. Innanzitutto per il coraggio di andare controcorrente in una fase in cui, dopo la caduta del muro di Berlino, il capitalismo sembrava aver vinto la partita definitiva. Erano gli anni in cui Fukujama proclamava la “fine della storia” e in cui il capitalismo veniva presentato, prima ancora che invincibile, come un dato naturale. Se l’anticapitalismo non è stato soffocato in Italia è stato anche grazie a quella scelta.
Penso che il nostro ringraziamento vada espresso anche per il nome scelto: Rifondazione comunista. Tanti erano i nomi possibili e forti erano le spinte a caratterizzare una nuova formazione comunista semplicemente come la prosecuzione dell’esperienza precedente. Nella scelta del nome vi fu invece una precisa scelta politica che riteniamo valida ancor oggi. Comunista, perché siamo comunisti e comuniste che si battono per una società di liberi e di eguali che si può realizzare solo superando il capitalismo.
Rifondazione, perché consapevoli che nella sua storia il movimento comunista ha compiuto molti errori ed in particolare che le esperienze del socialismo reale sono fallite, dando vita a regimi che contraddicevano radicalmente gli ideali comunisti.
RispondiEliminaNon quindi semplicemente la ricostruzione di un partito comunista, ma Rifondazione comunista nella consapevolezza che i due termini si qualificano a vicenda, e che solo una rifondazione teorica e pratica del comunismo avrebbe potuto porsi efficacemente l’obiettivo di superare “sul serio” il capitalismo. In questo senso rifondazione comunista non ha dato vita solo ad un partito ma ha esplicitato una indicazione generale, chiara, sulla necessità della rifondazione del comunismo.
Accanto ai primi soci fondatori molti e molte altre si aggiunsero nei mesi successivi e Rifondazione divenne un crogiuolo in cui diversi spezzoni ed esperienze politiche della sinistra di classe e comunista confluirono. La costruzione del Movimento prima e del Partito poi, fu una grande esperienze di dialogo e riconoscimento che riguardò in primo luogo decine e decine di migliaia di militanti che provenendo da storie diverse impararono a dialogare, a confrontarsi, a cercare collettivamente nuove strade.
Questo elemento della partecipazione dal basso è un elemento caratterizzante non solo la nascita, ma tutta l’esperienza di Rifondazione. Nel bene e nel male rifondazione non è stato solo un fenomeno politico ma è stata una esperienza di popolo, uno spazio pubblico, si direbbe oggi. Lo voglio ricordare perché la storia di Rifondazione rappresenta l’esemplificazione di uno degli slogan che il movimento si dette sin dall’inizio: liberamente comunisti. Credo che in nessun partito italiano gli iscritti, la cosiddetta base, abbia contato quanto ha contato in Rifondazione. In tutti i momenti di scelta e di scontro – e non sono stati pochi – alla fine ha sempre prevalso l’orientamento dei compagni e delle compagne iscritte anche sulle prese di posizione dei massimi dirigenti. Se vogliamo ricercare una conferma che il termine rifondazione è stato preso sul serio, lo possiamo trovare proprio in questo, nel non identificare il partito con i suoi gruppi dirigenti e nel mettere al centro della vita del partito la partecipazione.
Oggi, a distanza di vent’anni, vedendo come sono finiti il Pds e poi i Ds e poi il Pd, si può apprezzare fino in fondo la giustezza della scelta dei fondatori di Rifondazione. La cui ragione di esistenza non sta però solo nel fallimento delle esperienze politiche nate dallo scioglimento del Pci o nel nostro essere soggettivamente comunisti e comuniste. La ragione di fondo della nostra esistenza la troviamo al di fuori di noi e precisamente nella crisi capitalistica che è li a ricordarci come questo non sia il migliore dei mondi possibili. Il fondamento ultimo della nostra esistenza sta proprio li, nell’incapacità strutturale del capitalismo di dare una risposta ai bisogni dell’umanità e alla coniugazione del vivere civile con la limitatezza delle risorse del pianeta su cui viviamo. La drammatica alternativa tra socialismo e barbarie che si ripresenta oggi, ci dice di come l’esigenza del superamento del capitalismo sia più urgente che mai. Per questo noi, uomini e donne liberamente comunisti, vogliamo proseguire lungo il cammino intrapreso.
Paolo Ferrero
grazie segretario
RispondiEliminaun ottimo segretario.
RispondiEliminagrazie compagno paolo
rossomalpelo
il manifesto sull quorum è bellissimo ed efficacissimo
RispondiEliminaA Borgognoni volevo dire una cosa:
RispondiEliminaSe voi foste stati sinceri e a Lotti prospettavate le primarie, perchè era solo il vostro candidato - del PD intendo - e non della sinistra unita, Lotti avrebbe rifiutato subito senza esitazione. Come ha fatto quando dopo aver dato la prorpia disponibilità, scopriva che non era il candidato della intera sinistra Assisana.
Politica By Antonio Torrelli da Umbrialeft.it Elezioni Assisi/ Il Pd conferma le primarie…ma con quale candidato? 03/02/2011 - 16:15 di Antonio Torrelli PERUGIA – E’ l’ultimo gossip della soap targata Partito Democratico. Ora, dopo le dichiarazioni sul “caso Lotti e le colpe della sinistra radicale”, rilasciate ieri dal co-segretario di Assisi Mariano Borgognoni, spuntano fuori le primarie. Non sarebbe certo una novità, dato che i democratici avevano sottoscritto un patto con gli alleati. Ma nelle ultime settimane sembrava che il tavolo del confronto con gli alleati fosse saltato completamente. A calmare le acque, invece, ci ha pensato il segretario provinciale Rossi, che, accompagnato come sempre (per mano) dal regionale Bottini, rompe gli indugi e rispolvera le elezioni primarie tanto care a Carlo Cianetti. “Stiamo vagliando la situazione -spiega Rossi- con la certezza di andare alle primarie e mantenere dunque l’unità del centro-sinistra”. Ma dove il segretario Rossi riesca a trovare tutte queste certezze, non si sa. Anche perché è fresca di giornata l’ultima stangata proveniente dal “fronte Cianetti”. A pensarci è stato il portavoce di “BuongiornoAssisi” Franco Matarangolo, che ha definito le affermazioni di Borgognoni “ingenerose”, perché il ritiro di Flavio Lotti non è “imputabile alla coalizione di BuongiornoAssisi”. E meno male che si parla di unità del centro-sinistra! Senza dimenticare che dopo l’ennesima fumata nera in casa Pd, si continua a parlare di primarie senza citare nessun nome. Un “errore” di trasparenza, forse, perché se si fanno due conti, non è difficile capire chi rimarrà sulla carta fino alla fine. Secondo quanto stabilito dalla stessa segreteria provinciale, i coordinatori Romoli e Borgognoni non possono più candidarsi e Luigi Marini, invece, è in partenza per l’Udc. E se due più due fa sempre quattro, il gioco è fatto: il nome di Claudia Travicelli rimane l’unico plausibile. A meno che il Pd non tiri fuori dal suo magico cilindro un altro “papa nero” in stile Lotti.
RispondiEliminasto torelli è un emerito coglione ma se po fa un commento così? roba da matti, un imbecille patentato
RispondiEliminala sinistra che da bordate all'unità??? ma questo che se beve? dovrebbero stare zitti dopo che hanno chiesto e ottenuto le primarie da mesi??? la politica la sa dove sta de casa sto tizio?
RispondiEliminala sinistra da decenni è minoritaria e divisa ad Assisi, non riesce a trovare neanche oggi che il centro destra è diviso la ragione dello stare insieme. Si ripeschi Lotti e si convinca Cianetti ad entrare nella squadra di governo della città basta con queste contrapposizioni inutili, indicate da subito Sindaco, squadra di governo (senza gli attuali segretari di partito) e programma.
RispondiEliminaLa sinistra è minoritaria, con Lotti candidato sindaco scompare direttamente. Ma possibile non vi rendete conto che non lo conosce nessuno? Ma come gli viene in mente al Pd di candidare un dipendente della Provincia (guarda caso!), di Padova e residente a Perugia? Cianetti vai avanti che alla fine la correttezza e la caparbietà verranno premiate.
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