Venerdì 30 dalle ore 17,30 alle ore 19,30 in via Giovanni XXIII n.18 ci sarà una nuova distribuzione del G.A.P. il Gruppo di Acquisto Popolare che sta suscitando interesse nella cittadinanza assisiate.
Tanti ordini in più della precedente distribuzione, telefonate per richiedere informazioni da parte di piccoli imprenditori della zona e una novità: la possibilità di poter acquistare carne Chianina certificata da una azienda di Collazzone.
Durante lo smistamento dei nostri acquisti sarà possibile firmare due petizioni promosse e sostenute dal Partito della Rifondazione Comunista: una per difendere l'articolo 18 dai violenti e ideologici attacchi del governo Monti e l'altra per promuovere una campagna che chieda al Parlamento di respingere il patto europeo e la revisione dell’art. 81 e di sottoporli a referendum prima di essere approvati.
Quest'ultima petizione è promossa dal Comitato No Debito che organizza per sabato prossimo 31 a Milano "Occupy Piazza Affari" una grande manifestazione nazionale che partirà alle ore 14,00 da Piazzale delle Medaglie d'oro per arrivare a Piazza Affari, il centro nevralgico e simbolico del capitalismo italiano dove si concentrano le politiche anti-popolari della Banca Centrale Europea e della speculazione finanziaria capace ancor oggi di condizionare i governi.
La raccolta firme sarà ripetuta anche sabato 7 aprile, stavolta in piazza di fronte alla Porziuncola a Santa Maria degli Angeli, per tutto il giorno.
A sostegno delle nostre iniziative, soprattutto quella in difesa dell'articolo 18 proponiamo la seguente mozione all'attenzione del Consiglio Comunale di Assisi:
MOZIONE
“Contrarietà del Consiglio Comunale di Assisi
alle proposte di riforma
del mercato del lavoro del Governo Nazionale”
PREMESSO CHE
in data 20 marzo 2012 è stata ultimata la fase di consultazione tra
governo e parti sociali in materia di riforma del lavoro, dalla quale ne esce
sostanzialmente modificato ed eliminato l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori;
PREMESSO CHE
la modifica dell'art. 18, mantenendo in essere la possibilità di
reintegro esclusivamente per i licenziamenti di natura discriminatoria e, in
via eccezionale, per quelli per motivi disciplinari riconosciuti dall'autorità
giudiziaria come infondati, introduce il concetto di “monetizzazione”, ovvero
la libertà di licenziamenti per motivi economici, causando la sostanziale
erosione dei diritti fondamentali dei lavoratori;
RILEVATO CHE
il combinato disposto dall'applicazione dell'accordo sopra citato
congiuntamente alla riforma del sistema pensionistico del dicembre 2011, rischia di avere un ulteriore effetto
devastante sul piano sociale, aprendo la via ai licenziamenti facili per tutti
quei lavoratori più anziani per i quali è stata aumentata l'età pensionabile,
creando un problema sociale drammatico;
CONSIDERATO CHE
il mantenimento del reintegro per i licenziamenti discriminatori
rappresenta una tutela effimera, visto che l'intento discriminatorio non viene
mai nominato ed è di difficile dimostrazione in sede giudiziaria, aprendo di
fatto la strada a licenziamenti individuali per i quali venissero addotti, sul
piano formale, motivi di tipo economico, aggirando ogni tipo di regolazione,
incluse quelle derivate dall'applicazione di normative Europee;
CONSIDERATO CHE
in questo modo, visto anche l'ordinamento giuridico italiano, si
rischia di dare vita ad un meccanismo teso alla disarticolazione dei diritti
fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici, fino a ledere la stessa
dignità del lavoro;
CONSIDERATO CHE
il dispositivo della riforma del mercato del lavoro approvato ha
prodotto una divisione del fronte sindacale, portando il più grande e
rappresentativo sindacato italiano, la CGIL, a dissentire dalla proposta per i
medesimi motivi di cui sopra, evidenziando una pericolosa similitudine con la
prassi di produrre accordi separati inaugurata dal governo precedente e dall'ex
ministro Sacconi;
RIBADITO CHE
la modifica dell'art.18, come sottolineato da diversi esperti nel
passato, è solo dettata da motivi ideologici e non ha nessuna connessione con
l'aumento degli investimenti esterni, con l'aumento della produzione e della
produttività e con la creazione di nuovi posti di lavoro, sopratutto per i
giovani;
RICORDATO CHE
la riforma del mercato del lavoro, che era stata presentata come
necessaria ed urgente per cancellare la precarietà, per estendere gli
ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori, precari e non, per garantire
l'ingresso al lavoro, con diritti e contratti certi, per le nuove generazioni,
per riunificare il mercato del lavoro sempre più frantumato e per predisporre
procedure certe al fine di attrarre gli investimenti esteri, si è risolta, di
fatto, solo con la modifica dell'art. 18 la quale, come afferma Susanna
Camusso, è “una proposta totalmente squilibrata”, non prevedendo neanche quelle
indispensabili risorse finanziarie aggiuntive per gli ammortizzatori sociali,
ma solo una diversa distribuzione di quelle esistenti;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI
-
esprime la
propria preoccupazione per le conseguenze che si verranno a produrre nei luoghi
di lavoro con l'applicazione della riforma, il cui effetto rischia di aggravare
processi di frammentazione contrattuale e sperequazione salariale lesivi dei
diritti dei lavoratori e delle lavoratrici;
-
ribadisce il
diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutelarsi attraverso specifiche
organizzazioni democratiche, a cui va riconosciuta la piena legittimità nella
rappresentanza degli interessi dei propri associati, come sancito dalla
Costituzione, che all'art. 1 fonda la Repubblica Italiana sul lavoro;
-
ribadisce l'inderogabilità
dei principi ispiratori dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, in
quanto fondamento per l’esercizio di tutti i diritti collettivi delle
lavoratrici e dei lavoratori, compresa la contrattazione nazionale.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI IMPEGNA
IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
a trasmettere la presente deliberazione alla Presidenza della
Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Presidenza del
Senato e della Camera dei Deputati, nonché alle Presidenze dei gruppi
parlamentari e alla Presidenza del Consiglio Regionale dell'Umbria.
PROLIFICI!!
RispondiEliminaottimo
RispondiEliminaTROPPA GRAZIA A S.ANTONIO!
RispondiEliminaCI SIAMO, ANZI....ECCOCI!!!!
RispondiEliminacome aderire al Gap? Ma chi partecipa poi deve iscriversi al partito?
RispondiElimina